Le onde gravitazionali

A poca distanza dalla scoperta del Bosone di Higgs, straordinaria conferma della validità della teoria delle particelle elementari, un altro evento clamoroso ha riempito le pagine di tutti i giornali.

Livio Fasiani


L’osservatorio interferometrico gravitazionale Ligo, a pochi giorni della sua entrata in funzione, ha rivelato l’arrivo di un fascio di onde gravitazionali proveniente dal remoto passato, dalla fusione avvenuta più di un miliardo di anni fa tra due buchi neri. La scoperta di questo segnale è stata una straordinaria conferma della teoria della Relatività Generale di Einstein. Esattamente cento anni prima Einstein pubblicò la sua teoria che rivoluzionava completamente la concezione stessa della gravità e dello spazio tempo. La gravità non era più descritta come l’attrazione fra corpi secondo le leggi newtoniane, bensì una deformazione dello spazio-tempo causata dalla massa o energia. Le equazioni di Einstein implicavano conseguenze paradossali e assolutamente non intuitive. Innanzitutto la deformazione dello spazio faceva sì che i raggi di luce venissero deviati dalle masse e questo fu il primo effetto sperimentalmente verificato durante l’eclisse di sole del 1919. Un’altra conseguenza fu che l’Universo doveva per forza espandersi e quindi aveva avuto un inizio, ipotesi confermata definitivamente nel 1964 e dalla teoria del Big Bang. Inoltre la gravità rallenta gli orologi e ciò è un fattore fondamentale per la precisione dei sistemi GPS. Infine un’altra previsione, finora a pochi mesi fa non ancora verificata, fu che deformazioni dinamiche dello spazio si sarebbero propagate come onde gravitazionali alla velocità della luce. Con la scoperta fatta da Ligo anche quest’ultima previsione è stata pienamente confermata. Nel nostro incontro esamineremo questo importante traguardo e le sue ulteriori implicazioni. Ma ci spingeremo anche oltre, dando uno sguardo ad altre previsioni di Einstein che per ora sono ancora confinate nel regno della fantascienza: parleremo di wormhole, di viaggi nel tempo sia nel futuro che nel passato nelle modalità consentite dalla relatività. Vedremo infine come i viaggi nel tempo, così come quelli interstellari, richiedono energie e tecnologie probabilmente al di là delle possibilità di una qualunque civilizzazione. Forse per questo la Terra non pullula di viaggiatori nel tempo e nello spazio.
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