Previsioni ed osservazioni climatiche: sono in accordo?

Il GdL Energia ed Ecologia da tempo dibatte sui temi dei cambiamenti climatici, delle fonti di energia convenzionali e rinnovabili, della decarbonizzazione. Per un approfondimento su queste vitali tematiche, su invito di Francesco Chiesa, Presidente del Comitato Fonti Energetiche e Reti, ce ne parlerà il dott. Gianluca Alimonti, esperto, ricercatore e fisico, docente di Energetica presso l’Università degli Studi di Milano.

Fabio Pansa Cedronio

Gianluca Alimonti *

La presentazione sarà essenzialmente un confronto tra le previsioni dei modelli climatici e le osservazioni: senza entrare nei dettagli di quelle che possono essere le cause naturali o antropiche dei cambiamenti climatici in corso, da un confronto tra temperatura ed eventi estremi previsti ed osservati si prova a gettare una luce sui prossimi anni e proporre una politica energetica opportuna.
Utilizzando i più recenti modelli climatici e normalizzandoli alla temperatura media globale degli ultimi anni ’70, periodo in cui sono iniziate le misure satellitari, si nota che la temperatura sarebbe dovuta crescere molto più di ciò che in effetti si è osservato. Il recente fenomeno naturale di El Niño, uno dei più potenti dell'ultimo secolo, sembrava riportare le previsioni in accordo con le osservazioni ma ora che è passato, la temperatura è tornata sostanzialmente ai valori pre El Niño e praticamente invariata da quasi 20 anni. I modelli stanno sovrastimando la crescita della temperatura media globale?
Per quanto riguarda possibili aumenti di frequenza o di intensità di eventi meteorologici estremi invece le previsioni dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) sono assai caute ed in accordo con le osservazioni che, tranne qualche rara eccezione, non mostrano alcuna recrudescenza di tali fenomeni. In questo caso la forte discrepanza è coi media che invece ci parlano incessantemente di fenomeni meteorologici estremi originati dai cambiamenti climatici.
In definitiva le temperature stanno crescendo assai meno del previsto ed i fenomeni estremi non stanno aumentando. Le politiche di incentivazioni delle fonti a basse emissioni sono quindi inutili?
Tra gli obiettivi della politica energetica europea non c'è solo la sostenibilità ambientale, recentemente affiancata da una maggior attenzione alla sostenibilità economica, ma anche la sicurezza degli approvvigionamenti e la competitività economica. Inoltre, parlando di inquinamento, non deve essere considerata solo l'anidride carbonica, che inquinante non è, ma tutte le "classiche" emissioni (particolato, ossidi di azoto e di zolfo, monossido di carbonio, ecc...) che sono le reali cause dei danni alla salute. Infine le risorse fossili sono limitate e, per quanto nuove tecnologie e scoperte ritardino il "picco" della loro produzione, è bene essere pronti con valide alternative quando questo arriverà.
Motivi per investire nelle fonti a basse emissioni, non solo in incentivazioni ma anche in ricerca e sviluppo, ce ne sono quindi di validi anche senza ricorrere ai cambiamenti climatici che tra l'altro, se dovessero continuare ad essere inferiori alle aspettative, come lo sono adesso, potrebbero trasformarsi da sostegno al cambiamento energetico a forte ostacolo.
Alla luce di queste considerazioni viene suggerita una rimodulazione delle priorità di alcune tecnologie energetiche.    

* Gianluca Alimonti, dopo la laurea in Fisica, è stato Guest Scientist per quattro anni al Fermilab di Chicago. Rientrato in Italia come ricercatore INFN, ha collaborato alla realizzazione del tracciatore a pixel di silicio di Atlas, esperimento al CERN di Ginevra, che ha rivelato l'esistenza del bosone di Higgs.
Grazie all'esperienza maturata sui rivelatori al silicio, ha brevettato una cella fotovoltaica ad alta efficienza ed è ora titolare del corso di Fondamenti di Energetica per la laurea magistrale in Fisica presso l'Università degli Studi di Milano. Dal 2013 è membro dell'Energy Group della European Physical Society. Ha oltre 300 lavori tra presentazioni a conferenze internazionali e pubblicazioni scientifiche; tra queste il volume
"Energia, sviluppo, ambiente", il cui scopo è di sviluppare nel lettore una propria capacità critica su questi temi.


MODALITÀ DI PRENOTAZIONE

L’incontro si terrà in ALDAI - Sala Viscontea Sergio Zeme  - via Larga 31 - Milano
mercoledì 17 maggio 2017 alle ore 10,00


Gli interessati possono prenotarsi online attraverso il sito www.aldai.it, sezione “Eventi”, selezionando dal calendario la data interessata e compilando gli appositi spazi alla voce “iscriviti all'evento”. Le date pubblicate potrebbero variare successivamente alla stampa della rivista; invitiamo pertanto i lettori a prendere visione delle periodiche newsletter e del sito per dettagli e conferma degli incontri. Per chi non avesse la possibilità di effettuare la prenotazione online è possibile inviare un fax al numero 02/5830.7557 indicando nell’oggetto "Previsioni ed osservazioni climatiche".

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