Comprendere la finanza comportamentale per calibrare le proprie scelte

Spesso è l’investitore – e non l’investimento scelto – il primo nemico della performance: cosa dice la finanza comportamentale

Giacomo Cavallucci 

Claudio Bolzani


Nel mondo degli investimenti il gestore più famoso è Peter Lynch, sorto agli onori delle cronache perchè il suo fondo Magellan Fund ha avuto un ritorno del 30% annuo, più del doppio dello Standard & Poors 500.

Un ottimo rendimento per i suoi investitori, peccato che solo il 50% di loro abbia beneficiato di tali performance. Vi chiederete il perché, visto l’importante risultato.
La risposta ce la fornisce la finanza comportamentale, una disciplina nata negli anni ’70 dagli studi di Daniel Kahneman, uno psicologo dell’Università della California, che gli è valsa addirittura il Premio Nobel per l’economia nel 2002. 

Vi chiederete cosa centri la psicologia con il Nobel per l’economia, la scienza più razionale che esista?
In realtà molto, moltissimo, visto che Kahneman ha studiato e analizzato un fenomeno che è molto evidente, cioè quanto le nostre decisioni di investimento siano tutto fuorché razionali e quanto la nostra sfera emotiva, le nostre esperienze passate, gli errori cognitivi condizionino le nostre decisioni nel campo dell’economia e della finanza.

La conclusione, per quanto amara, è che il più delle volte è l’investitore – e non l’investimento scelto – il primo nemico della performance.
Per spiegare meglio gli studi e le conclusioni a cui arriva Kahneman portiamo qualche esempio in cui sarà facile ritrovarsi anche in altre sfere della nostra vita sociale e professionale.

A titolo esemplificativo possiamo prendere in considerazione il comportamento degli investitori durante la bolla speculativa cominciata alla fine degli anni Novanta e proseguita fino al 2001. I titoli tecnologici sono stati oggetto di acquisti di massa, che però non erano giustificati da informazioni o indicatori che potessero suggerire il loro successo nel breve, medio o lungo periodo. Un fenomeno speculare a quello degli acquisti di massa è invece quello del panico che si scatena nei mercati quando si registrano dei crolli del prezzo che finiscono per essere alimentati dal panico stesso.

Se non si tratta di scelte razionali, dove va cercato quindi il fondamento di queste decisioni che riguardano un numero così consistente di risparmiatori e investitori? La ragione è data da alcuni bias cognitivi che orientano il comportamento delle persone nel settore finanziario (ma non solo). In altri casi si tratta di decisioni influenzate dalle scelte del passato oppure da errori cognitivi che portano gli investitori a essere eccessivamente ottimisti o pessimisti. 
L’eccessivo ottimismo porta a sopravvalutare la probabilità di eventi positivi e a sottovalutare quella di eventi negativi.

Un altro errore comportamentale è l’home bias, un errore cognitivo che spinge gli investitori ad affidarsi ciecamente a ciò che è ritenuto familiare e conosciuto. 
Il termine inglese home suggerisce, difatti, quel senso di sicurezza che ci pervade quando le decisioni che prendiamo ci fanno “sentire a casa”. In altre parole, gli investitori rifuggono la paura di sbagliare confidando in qualcosa che è noto e certo secondo le loro sensazioni.
Nel campo degli investimenti l’home bias porta gli investitori a prediligere prodotti finanziari geograficamente più vicini ai loro Paesi o a investire nei titoli di una azienda a cui si è affettivamente legati, tralasciando valutazioni di tipo tecnico. 
Questo atteggiamento ci spinge quindi a preferire sentieri più brevi e facili per raggiungere le nostre mete e ci dà l’illusione di poter controllare ciò che potrebbe accadere in futuro.

Tornando al nostro Peter Lynch e al suo Magellan Fund è chiaro come, nonostante su carta risultasse un ottimo investimento, la maggioranza degli investitori non è riuscita a trarne profitto in quanto vittima di errori comportamentali.

Conoscere questi errori comportamentali, ci porta a conoscere meglio noi stessi e a gestire meglio i nostri investimenti.
SAVE THE DATE

L'incontro Finanza comportamentale si terrà 

giovedì 2 febbraio 2023 alle ore 17:00 
presso la Sala Viscontea Sergio Zeme

Per partecipare è necessaria la registrazione su www.aldai.it

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