La salute in Europa

Riforme e alfabetizzazione scientifica scolastica per superare le disuguaglianze sanitarie

Raffaele Tasserini

Coordinatore GdL Dirigenti per l’Europa e Geopolitica ALDAI-Federmanager
Tra le varie lezioni impartite dalla pandemia del Covid c’è anche la constatazione evidente del livello di ignoranza preoccupante, per tanta parte dei popoli del mondo indistintamente, anche delle più elementari nozioni dell’igiene personale per la difesa della propria e dell’altrui salute.
Ne è conseguito il disprezzo delle disposizioni delle autorità sanitarie, prese secondo le linee guida dell’OMS, per prevenire ed evitare la diffusione del contagio, in nome di un’idea di libertà irrazionale per il caso specifico. Le conseguenze sono ancora gravi. 

Situazione attuale 

Per quanto riguarda il nostro Sistema Sanitario Nazionale (SSN), nato nel 1978 secondo il principio nobilissimo illuminista e cristiano della fratellanza umana, è stato d’esempio per le nazioni più avanzate per la realizzazione di uno dei diritti primari dell’uomo quale la salute. Tale Istituzione non è stata adeguata alle esigenze della popolazione secondo l’evoluzione sua e delle malattie, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione, anzi è stata mortificata dalla mancata azione politica, economica e organizzativa, e si è trovata così gravemente esposta alla pandemia suddetta. Come già evidenziato, senza lo spirito di abnegazione del Corpo Sanitario tutto, Ministeriale, Ospedaliero, Civile e Militare, le conseguenze della pandemia sarebbero state senza dubbio ben più gravi. In termini di sviluppo economico e progresso sociale la sicurezza sanitaria è il più redditizio investimento che si possa effettuare. La Storia ci insegna in molte occasioni che la decadenza per effetto delle epidemie di tanti popoli e civiltà del passato anche molto recente è stata spesso definitiva. L’attenzione quindi per la salute, quale diritto fondamentale per la sopravvivenza, è fuor d’ogni dubbio indispensabile. Anche per tale motivo l’ONU ha istituito nel 1950 l’OMS come guida di tutte le organizzazioni sanitarie della Terra, in quanto le malattie e la loro diffusione per loro natura non hanno confini né obbediscono a regimi politici di sorta. Non resta quindi che prevenirle, prepararsi per evitare il contagio e per curarle. Fra i meriti indiscutibili del nostro SSN c’è il fatto che ha finora permesso a tutti i cittadini italiani, senza distinzione di censo, di ricevere gratuitamente le cure per ogni malattia, anche per quelle ad elevata complessità di trattamento.
Come è stato unanimemente riconosciuto dalle istituzioni sanitarie europee e mondiali, il nostro SSN è stato capace di produrre risultati di eccellenza in tantissimi campi. Per questo motivo è stato studiato da altri Paesi nella realizzazione o miglioramento del loro servizio sanitario. Così come, se si tiene presente quale era la situazione sanitaria italiana e mondiale nell’immediato dopoguerra, sono stati straordinari i successi ottenuti nel ventennio 1945-1965, quando sono state debellate tante malattie devastanti da millenni, svuotando nosocomi e sanatori di decine e centinaia di migliaia di degenti senza speranza. Molti sono stati curati fino alla guarigione. Molte malattie spaventose solo a nominarle, prevenute con i vaccini, sono state eradicate completamente in molti stati, ma ancora non dal mondo. Costituiscono un pericolo per tutti.  

Alfabetizzazione sanitaria 

Ci si sarebbe dovuto aspettare da parte dell’opinione pubblica e dei media una maggiore consapevolezza e partecipazione attiva all’opera del Corpo Sanitario Nazionale, o quantomeno rispetto per il loro encomiabile lavoro. Stride perciò, ma non sorprende come vedremo, come una parte tanto più rumorosa quanto pur piccola della classe medica, ma tanta parte dei media, con la partecipazione attiva di santoni e guaritori, abbia dato spettacolo allestendo una specie di corte dei miracoli, che ha avuto così tanto ascolto con argomentazioni degne di tempi che si pensavano ormai remoti.  
Questo comportamento ha rivelato una gravissima carenza culturale, che non deve sorprendere, in quanto è la dimostrazione pratica e indiscutibile della penosa carenza in cui versa l’istruzione scientifica in genere, e sanitaria in particolare, anche nell’insegnamento delle più elementari norme igieniche persistenti nelle nostre scuole di ogni ordine e grado. Questa carenza è dovuta alla mancata politica suddetta, che ha reso inoperante in pratica la figura del Medico Scolastico, che tanta parte ha avuto fino agli anni novanta del secolo scorso. Queste carenze fan sì che, quando si presentano pandemie come quella del Covid-19, come un fiume carsico emergono dal profondo oscuro subconscio dell’io primitivo umano la paura dell’ignoto, la superstizione, il terrore, che sono frutto e rifugio insieme dell’ignoranza. La grande letteratura è ricca di riferimenti di questo genere, da Tucidide a Lucrezio, a Manzoni e Camus, e quelle manifestazioni di pubblico panico descritte da costoro sono le stesse viste ed ascoltate nella vicenda del Covid. 

La Direttiva UE - OMS

Quanto detto è stato inesorabilmente rilevato da uno studio europeo sull’alfabetizzazione sanitaria reso pubblico dall’Istituto Superiore della Salute in due date: 11/12/2021, modificato e aggiornato poi il 25/01/2022. Mi riferisco alla seconda pubblicazione.
Lo Studio è consistito nell’intervistare 42.445 cittadini di 17 Paesi della regione europea dell’OMS: Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Israele, Italia, Norvegia, Portogallo. Federazione Russa, Slovacchia, Slovenia, Svizzera. Il campione complessivo dei 17 Paesi è risultato avere una alfabetizzazione sanitaria (Health Literacy) inadeguata per il 13%, problematica il 32%, sufficiente il 40%, eccellente il 15%. Il campione italiano è risultato avere rispettivamente il 23%, 35%, 34% e 9%. Dati che si commentano da soli.
La Comunità Europea nelle sue Direttive ha posto l’alfabetizzazione sanitaria tra gli obiettivi primari da raggiungere. 

Cosa proporre

È necessario ripartire dalle fondamenta, dall’istruzione igienico-
sanitaria più elementare. Tutti i giorni centinaia di migliaia di medici, infermieri e microbiologi sono a diretto contatto con ogni sorta di rischio: batteri e virus patogeni, dai quali si proteggono seguendo attente e meticolose norme di protezione e di comportamento, che li mettono nelle condizioni di non contaminare sé stessi né l’ambiente e tantomeno diffondere contagi. Ci riescono nella stragrande maggioranza e, se ci sono purtroppo vittime, sono piuttosto da attribuire all’impegno profuso senza risparmio, piuttosto che a trascuratezza. Centinaia di migliaia di chimici e operatori del settore farmaceutico in tutto il mondo ogni giorno maneggiano sostanze altamente attive farmacologicamente e pertanto a rischio. Operano senza contaminare sé stessi né l’ambiente né il prodotto finale anche da batteri, virus e impurità d’ogni tipo, seguendo anche loro rigorose procedure di protezione, igieniche e di comportamento. 
Tutti costoro sono per così dire in trincea a diretto contatto col pericolo e sono sempre più rari gli incidenti, dovuti più ad inosservanza delle leggi che delle procedure di sicurezza e di comportamento.
Così, seguendo norme molto più semplici, igieniche e comportamentali, ognuno può essere in grado di proteggere la propria salute e quella altrui, a cominciare da quella dei propri cari e delle fasce più deboli più a rischio.

Cosa è necessario fare 

È necessario ripristinare e adeguare ai tempi l’istruzione igienica secondo programmi redatti dai Ministeri della Pubblica Istruzione e della Salute in collaborazione tra loro, secondo le Linee Guida dell’OMS. Sulla base di queste i docenti devono essere qualificati da Medici Scolastici, per poter eseguire i programmi in modo corretto e omogeneo nelle Scuole di tutte le Regioni e in armonia con le più recenti acquisizioni scientifiche. Basterà ripristinare, aggiornandola, la Legge esistente in merito da molti decenni e finanziarla nel modo necessario. Non c’è Regione che non abbia già pronto sulla carta un piano impegnativo esaustivo di intervento a questo proposito. Ciò è lodevole, ma è in gran parte sulla carta.                                                                                                    
Tale istruzione deve poter accompagnare ogni cittadino, a partire dai primi anni dell’infanzia, quando gli insegnamenti restano poi indelebili a vita, proseguendo fino alla maturità di tutti gli studenti, evidentemente differenziandola e calibrandola per i due sessi. Sarebbe auspicabile poterli istruire fino alla maturità, per renderli edotti e consapevoli dello sviluppo e della maturazione del proprio corpo, in modo da educarli nel senso più completo della massima: Mens sana in corpore sano, vale a dire verso la dignità della persona e del corpo (stavo per scrivere sacralità in quanto creazione di Dio). Intendendo con questo non solo educazione mentale e intellettuale umanistica e scientifica, ma anche razionale e pragmatica, in modo da poter assimilare correttamente le nozioni igieniche, sportive, dietetiche e comportamentali. Lo studio delle scienze naturali e ambientali, se pur a livello elementare, sarà così armonizzato allo studio delle scienze umanistiche, in modo da completarle in funzione non solo dell’uomo, ma di tutto l’ambiente, vivente e non, che lo circonda. 
Si deve tenere ben presente che almeno il 70% delle malattie, particolarmente quelle croniche e più frequenti nella quarta età, oggi hanno origine sia da abitudini dietetiche inopportune sia dalla contaminazione ambientale e possono essere prevenute, ritardate, contrastate e tenute sotto controllo con una sana educazione igienica, dietetica e comportamentale, tanto più efficace se assimilata in età giovanile, sostenuta da Leggi appropriate.
Un’educazione più completa e consona ai nostri tempi di tipo preventivo avrebbe certamente l’effetto di poter ridurre il peso economico di questo tipo di malattie che, con l’aumento delle aspettative di vita, diventa sempre più imponente.
Per non parlare poi di altre piaghe: droghe, fumo e alcolismo, che proprio nel momento giovanile trovano esca facile. Solo un’educazione culturale razionale e umanistico-scientifica può avere successo nella loro prevenzione e lotta. 

Questo significa porre la scienza al servizio dell’uomo, finalmente.

SAVE THE DATE

LA SALUTE IN EUROPA
Per una Organizzazione Europea della Salute, terzo incontro

mercoledì 29 novembre 2023 alle ore 17:30 
in videoconferenza Zoom

Raffaele Tasserini, Coordinatore del Gruppo Dirigenti per l’Europa e Geopolitica – Presentazione dell’incontro e chairman coordinatore degli interventi. 
Dott. Domenico De Felice, oculista – Situazione attuale del Sistema Sanitario e interventi necessari 
Giovanni Sansò, Socio ALDAI-Federmanager e promotore dell’incontro – Alfabetizzazione Scolastica secondo le Direttive UE e le Linee Guida Sanitarie OMS, situazione attuale e futura auspicata nelle Scuole 
Interventi di Operatori Sanitari  

Per partecipare e ricevere il link è necessaria la registrazione su www.aldai.it
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