Tutelare diritti e dignità

In vista della Legge di Bilancio 2026, Federmanager ha elaborato alcune proposte a sostegno dei manager in servizio e in pensione

Come associazione maggiormente rappresentativa dei dirigenti, dei quadri apicali, e delle alte professionalità delle aziende produttrici di beni e servizi, dal 1945 Federmanager cura gli aspetti professionali, contrattuali, sociali e culturali del mondo del management italiano.
Ormai da anni il quadro normativo non riconosce adeguatamente il contributo significativo che la nostra categoria offre nella creazione di valore per le imprese e per la collettività, generando iniquità che non riteniamo più sostenibili.
Basti considerare che la nostra categoria rientra in quel 5,45% di contribuenti – ossia coloro con un reddito annuo superiore ai 55.000 euro lordi – che nel 2022 ha versato all’erario italiano 79,8 miliardi di euro, pari al 42% dell’intero gettito IRPEF, a conferma del progressivo aumento del carico fiscale a cui è soggetta questa fascia di popolazione.
Al contrario, un’ampia parte di cittadini contribuisce in misura minima, o per nulla, alle entrate dello Stato. Tra questi si annidano numerosi soggetti che non adempiono ai loro doveri fiscali e contributivi. È ora dunque di dare attenzione ai lavoratori e a quelli che lo sono stati, i quali sostengono il nostro sistema di welfare e creano le condizioni di benessere per l’intera collettività, e perseguire con maggiore incisività il deprecabile fenomeno del sommerso.
Anche sul fronte previdenziale, infatti, i manager subiscono penalizzazioni, tra cui il mancato pieno riconoscimento della perequazione delle pensioni, nonostante abbiano versato ingenti contributi durante la loro carriera.

PERTANTO, IN VISTA DELLA LEGGE DI BILANCIO 2026, FEDERMANAGER HA ELABORATO LE SEGUENTI PROPOSTE A SOSTEGNO DEL MONDO DEL MANAGEMENT IN SERVIZIO E IN PENSIONE:

PREVIDENZA

  • Rideterminazione della indicizzazione delle pensioni: superare ogni forma di congelamento della perequazione dei trattamenti pensionistici e perseguire l’obiettivo della piena perequazione al 100% o, quantomeno, garantire il mantenimento della rivalutazione delle pensioni per “scaglioni” superando definitivamente il modello per fasce, che è stato applicato “in deroga” per alcuni anni per esigenze di bilancio pubblico.
  • Pensione anticipata in regime contributivo: abrogare le norme contenute all’interno della Legge di Bilancio 2024 che introducono limiti di importo a chi accede con il sistema contributivo.
  • Pensionati italiani all’estero: abrogare l’attuale disposizione che esclude i pensionati italiani all’estero dal meccanismo di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici.

FISCO

  • Deducibilità fiscale dei contributi ai Fondi di assistenza sanitaria integrativa: prevedere un meccanismo di adeguamento automatico del limite di deducibilità fiscale per i contributi alle forme di assistenza sanitaria integrativa, basato sull’andamento dell’inflazione e che permetta di recuperare da subito la perdita causata dall’andamento inflazionistico registrato dal 2001 ad oggi, innalzando l’ammontare del limite da 3.615,20 a 6.000 euro.
  • Deducibilità fiscale dei contributi ai Fondi di previdenza complementare: prevedere un meccanismo di adeguamento automatico del limite di deducibilità fiscale per i contributi alle forme di previdenza complementare, basato sull’andamento dell’inflazione e che permetta di recuperare da subito la perdita causata dall’andamento inflazionistico registrato dal 2001 ad oggi, innalzando l’ammontare del limite da 5.164,57 a 8.500 euro.
  • Revisione delle aliquote Irpef e progressività: rimuovere il meccanismo di riduzione progressiva delle detrazioni fiscali che non crei discriminazioni in base al reddito (attualmente a partire da 75.000 euro) ed eliminare la franchigia per redditi superiori a un certo ammontare (attualmente 50.000 euro) nel caso in cui si intervenga in riduzione delle aliquote nelle fasce basse.
  • Addizionali regionali all’Irpef: individuare una soglia di reddito oltre la quale non trovano applicazione le addizionali regionali, per sgravare il carico fiscale sui redditi già oggi sottoposti all’aliquota marginale Irpef più elevata.
  • Regime fiscale agevolato dei premi di risultato: elevare la soglia di reddito agevolato applicato ai premi di risultato, anche progressivamente, a partire da almeno 100.000 euro annui lordi e innalzare l’importo massimo detassabile della retribuzione variabile legata alla produttività e ai risultati ottenuti fino a 5.000 euro annui.
  • Misure fiscali per il welfare aziendale: rendere strutturale il regime fiscale agevolato applicato alle forme di welfare aziendale, aumentando la soglia di detassazione a 3.000 euro annui per tutti i lavoratori e salvaguardando l’applicazione del beneficio anche qualora si superi la suddetta soglia di imponibilità.

SANITÀ INTEGRATIVA

  • Autonomia dei Fondi di assistenza sanitaria integrativa: avviare una riforma organica della sanità integrativa basata sui valori della mutualità e della solidarietà, volta a valorizzare la funzione dei Fondi di assistenza sanitaria nell’interesse dell’intera collettività.

FORMAZIONE

  • Restituzione del prelievo forzoso ai Fondi interprofessionali di formazione continua: cessare il prelievo forzoso del 20% ai Fondi interprofessionali di formazione continua, destinato al finanziamento degli ammortizzatori sociali che non si applicano alla categoria dei dirigenti, dirottando le risorse al finanziamento di piani di upskilling o reskilling per i manager, ad esempio, nei casi di imprese in crisi. 
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