Beni confiscati in Lombardia

La strategia e le iniziative di Regione Lombardia nell’ambito dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità

 Gabriella Volpi

Dirigente della D.G. Sicurezza Regione Lombardia
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La piaga delle mafie e della criminalità organizzata è un fenomeno che non riguarda solo le regioni meridionali. Negli anni, anche grazie alla ricchezza del tessuto produttivo, il fenomeno si è espanso anche al nord, e particolarmente nella regione Lombardia, che da sola contribuisce ad oltre un quinto del Pil nazionale. 

La Lombardia è infatti la 3° regione per numero di procedure in essere a livello italiano (dopo Sicilia e Campania).  Nonostante ciò, l’attenzione, e soprattutto le risorse nazionali, vedasi da ultimo quelle del PNRR, sono concentrate e riservate alle regioni meridionali.

In questo contesto, Regione Lombardia ha assunto come mission istituzionale il contrasto alla criminalità organizzata e la promozione della cultura della legalità. Vanta, in questo senso, un lungo impegno nel recupero e nella valorizzazione dei beni confiscati: le prime leggi regionali, la n. 2 e n. 9, risalgono al 2011.
Dal 2015 questo impegno si è fatto ancora più concreto, grazie all’approvazione della Legge regionale n. 17 “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto della criminalità organizzata e per la promozione della cultura della legalità”, sono state rafforzate le misure per il recupero dei beni confiscati. 

L’assessorato alla Sicurezza di Regione Lombardia ha sempre guardato ai beni confiscati non solo come restituzione alla legalità di quanto ingiustamente sottratto e risarcimento alla collettività, ma anche come opportunità e strumento per: 
  • contrastare la crisi economica e la disoccupazione, contribuendo a far ripartire lavori pubblici per la manutenzione e la ristrutturazione dei beni confiscati;
  • calmierare il prevedibile aumento della richiesta di abitazioni ad uso sociale o per offrire al servizio sanitario, alle forze di polizia, o ad altri servizi pubblici, nuove strutture per garantire un più efficace intervento sul territorio.
Ed è con questi obiettivi che la Legge regionale 9/2020 "Interventi per la ripresa economica" ha stanziato 4 milioni di euro per il biennio 2020-2021 per Enti locali e Enti Concessionari. Con il bilancio 2022 sono stati stanziati per quest’anno oltre 1,6 milioni.

Il processo, tra la data della confisca definitiva ed il momento in cui il bene immobile è effettivamente utilizzato a fini sociali, è un percorso lungo e complesso, in cui sono coinvolti attori diversi.
In particolare, ci sono due passaggi chiave, che delimitano la fase di destinazione e la fase di gestione:
  • il decreto di destinazione del bene da parte dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (nel seguito ANBSC) all’Ente Locale (EL);
  • l’Atto di assegnazione del bene al Concessionario o l’utilizzo diretto da parte dell’EL.
In mezzo, c’è l’attività di recupero e ristrutturazione del bene per renderlo funzionale alle finalità previste. In particolare, questa attività è supportata da Regione Lombardia (RL) con l’erogazione di contributi che finanziano il 50% del costo del progetto di ristrutturazione (il 90% nel caso di comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti) e fino ad un massimo di 150 mila euro. 

Sulla lunghezza dei tempi di questi passaggi incidono:
  • la mancanza di conoscenza dei vari attori in gioco (principalmente Enti Locali ed Enti non profit) sui beni effettivamente disponibili e sulle loro condizioni;
  • ridotte competenze sugli iter amministrativi e sugli atti necessari;
  • la mancanza di un supporto specifico e di un adeguato accompagnamento;
  • la scarsità di risorse economiche per la ristrutturazione dei beni.

La Direzione Sicurezza ha quindi cercato di incidere proprio su questi elementi mettendo in atto una serie di linee di intervento finalizzate a:
  • fare RETE: lavorando in sinergia con tutti gli attori coinvolti, istituzionali e non;
  • sviluppare azioni e sistemi a supporto della CONOSCENZA: condividere le analisi delle esigenze sul territorio, le informazioni e i dati in possesso di ANBSC relativamente alle caratteristiche e allo stato dei beni; 
  • lavorare sulle COMPETENZE: per rafforzare la capacità progettuale e manageriale anche in relazione alle esigenze di riutilizzo e alla gestione dei beni confiscati con programmi strutturati di formazione e affiancamento agli Enti locali e alle associazioni potenzialmente interessati ai beni;
  • aumentare/garantire le RISORSE FINANZIARIE disponibili e al contempo reperendo anche altre fonti di finanziamento.

LE LINEE DI INTERVENTO

Finanziamenti
Si è cercato di venire ulteriormente incontro alle esigenze degli EL stabilendo che:
  • per recupero di un bene immobile, debba intendersi anche l’utilizzo del bene stesso per scopi economici, con il vincolo del reimpiego dei proventi per finalità sociali;
  • laddove il progetto di recupero preveda, ai fini del riutilizzo, l‘accorpamento di due o più unità catastali, con conseguente fusione in una sola unità catastale, l’ente richiedente ha la possibilità di presentare un’unica domanda anziché più domande per singolo bene, fermi restando le percentuali e il limite massimo del contributo regionale di 150 mila euro
I numeri evidenziano che vi è stato un significativo incremento delle domande di contributo.
Al momento le uniche risorse certe sono quelle regionali. Crediamo di riuscire a finanziare qualche intervento nell’ambito della programmazione comunitaria. A questo scopo abbiamo segnalato delle azioni possibili. Vedremo quando saranno approvati i programmi 2021-2027

Attività di formazione
Abbiamo accennato alla necessità di rafforzare le competenze degli Enti Locali e del terzo settore sul fronte dell’iter amministrativo e degli atti necessari da svolgere affinché, sia il processo di destinazione, che quello, poi, di gestione vadano a buon fine. 
L’attività di formazione si è svolta nel 2020-21, ed è partita dal Censimento dei beni destinati e in gestione nei territori obiettivo della formazione Città Metropolitana e 2 Ambiti sociali (Lomellina e Alto e Basso Pavese) recependo le difficoltà e criticità del processo di assegnazione e riuso.
Ne è seguita la fase di formazione che: 
  • ha approfondito la conoscenza del procedimento giudiziario e amministrativo, evidenziando la necessità per gli Enti Locali di dotarsi di un Regolamento Comunale dei beni confiscati alla criminalità conforme con il codice antimafia, ai fini di chiarire la fase di destinazione dei beni da parte dell'Agenzia, di assegnazione agli ETS (Enti del Terzo Settore) da parte dell’EL e del monitoraggio delle attività sul bene;
  • ha chiarito la necessità e la metodologia per la redazione degli Studi di Fattibilità al fine di rafforzare le competenze dei Comuni nella valutazione dei progetti di riutilizzo del bene e le competenze degli Enti non profit per migliorare la capacità progettuale e la valutazione della sostenibilità nel tempo dell'iniziativa progettuale, con l’obiettivo di ridurre il rischio di abbandono del progetto e abbandono del bene immobile (cosa purtroppo ancora troppo frequente);
  • ha approfondito le modalità di concessione fornendo un Modello di bando e contratto di concessione gratuita del bene ai comuni;
  • ha affrontato anche le policy innovative di co-programmazione e co-progettazione per gli Enti del Terzo settore.
Destinatari sono stati: Enti Locali e Enti del Terzo settore. 
Considerato il successo dell’iniziativa, il percorso formativo è previsto anche per il 2022 e 2023, con il coinvolgimento anche delle Prefetture e dei Nuclei di supporto per i beni confiscati. 

Le sinergie
Considerati i diversi attori coinvolti Prefetture, ANBSC, RL, EL, Enti non profit, Associazione Manager WhiteList è fondamentale lavorare in modo coordinato e sinergico.
Negli anni sono stati via via sottoscritti diversi accordi/protocolli che hanno evidenziato da subito la necessità di predisporre un censimento dei beni immobili nella regione e di garantire il suo aggiornamento. Il Viewer, inteso come sistema informativo dei beni confiscati, è stato concepito inizialmente a questo scopo. 
Più specificatamente l’anno scorso è stato sottoscritto un Accordo con ANBSC per la condivisione dei dati relativi ai beni immobili confiscati presenti sul territorio regionale, ai fini della fruibilità e trasparenza delle informazioni.

VIEWER beni confiscati
E’ da questa stretta collaborazione che in questo ultimo anno è stato messo a punto e aperto agli Enti Locali, agli Enti del Terzo Settore, nonché agli altri attori istituzionali coinvolti, il sistema informativo di geolocalizzazione dei beni confiscati, già destinati e ancora da destinare agli Enti locali.
Il sistema consente interrogazioni puntuali, una reportistica, con la definizione di indicatori, che consentano anche di monitorare il fenomeno nel suo complesso.

Regione Lombardia intende promuoverlo come il repository delle buone pratiche a livello regionale sui progetti di riutilizzo, grazie alla possibilità di inserire documenti descrittivi delle attività sul bene assegnato, foto dei lavori eseguiti sui beni e ulteriori informazioni si ritenessero utili per la collettività.