Il difficile finanziamento del welfare italiano

Come ogni anno CIDA collabora all’organizzazione del convegno di presentazione della IX indagine conoscitiva sulle entrate fiscali e sul finanziamento del welfare condotta dal centro Sudi e Ricerche Itinerari Previdenziali. L’evento è avvenuto giovedì 1° dicembre in diretta streaming dalla sala del Parlamentino del Cnel a Roma.

Franco Del Vecchio

Coordinatore comitato di redazione Dirigenti Industria - rivista@aldai.it
Un’analisi sul Welfare particolarmente utile in un momento in cui si parla di “oppressione fiscale”, di riforma fiscale e dell’esigenza di riduzione del costo del lavoro e del fatidico cuneo fiscale-contributivo, trascurando che gran parte del peso fiscale grava sui pochi (solo il 12,99%) che dichiarano più di 35mila euro lordi. Soggetti cui si applica una tripla progressività con una quarta occulta per cui all’aumentare del reddito aumentano sì le tasse ma diminuiscono, fino a sparire, servizi, deduzioni e agevolazioni.

Questa politica basata su redditi lordi, ISEE, autodichiarazioni e sul binomio “più tasse si pagano meno servizi pubblici si ricevono” e viceversa, meno tasse si pagano e maggiori sono le prestazioni sociali e i servizi ricevuti da Stato, Regioni e comuni, è di per sé la spiegazione della gran parte dell’evasione ed elusione fiscale e contributiva di massa che caratterizza il nostro Paese. 

Di questi temi si è discusso nel corso del convegno organizzato in collaborazione con CIDA, Confederazione Italiana Dirigenti e Alte Professionalità, anche quest’anno tra i sostenitori della ricerca. 

Ha aperto i lavori il Presidente del CNEL Tiziano Treu mettendo in evidenza il crescente "gap" fra le necessarie spese per finanziare il welfare e la tassazione, con crescente rischio di indebitamento.

Alberto Brambilla, Presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, ha quindi presentato i risultati dell’Osservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate 2022 “Dichiarazioni dei redditi 2020 ai fini IRPEF e l’analisi delle imposte dirette e indirette per importi, tipologie dei contribuenti e territori negli ultimi 13 anni”.

 
L'Italia penalizza chi contribuisce maggiormente al sostegno del welfare, essendo il Paese delle molteplici progressività:
  1. ai maggiori redditi competono, giustamente, maggiori tassazioni 
  2. la tassazione è progressiva per fasce di reddito con aliquote crescenti, ma non per le partite IVA fino a 85 mila euro  
  3. alla minore tassazione dei redditi più bassi si aggiungono molteplici deduzioni non fruibili dai redditi più elevati
  4. coloro che possono presentare dichiarazioni ISEE inferiori ai limiti previsti sono concessi bonus e vantaggi, preclusi ai redditi di un euro superiore ai previsti limiti con evidente disparità di trattamento 
  5. infine i ricorrenti tagli e mancante rivalutazioni delle pensioni costituiscono un ulteriore aggravio a carico dei redditi più elevati.
Nonostante le molteplici iniziative di assistenzialismo e bonus a carico di una ridotta percentuale di contribuenti la povertà aumenta e il PIL ristagna.

Maggiori informazioni sull'indagine di Itinerari Previdenziali con possibilità di scaricare il documento cliccando: Osservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate 2022

In estrema sintesi l'Italia, nonostante le dichiarazioni sul valore del merito, persegue e "schiavizza" dice Brambilla, chi ha meritato redditi più alti.

Non a caso l'Italia è in fondo alla classifica europea della meritocrazia, come risulta dai risultati del Meritometro 2022.

Per Luigi Marattin è necessario un cambiamento culturale e un maggior senso di responsabilità della politica per la sostenibilità e la crescita del Paese creando maggiori opportunità di lavoro per le fasce di reddito più basse.

Per Alberto Gusmeroli è necessario semplificare il sistema di tassazione del più complicato e burocratico Paese europeo; un sistema che favorisce l'evasione.

Per Stefano Cuzzilla i dati presentati da Itinerari Previdenziali sono "scandalosi". È necessario un piano di sviluppo sostenibile e una politica seria e responsabile nell'interesse del Paese piuttosto che nell'interesse elettorale e di parte. Manca nel Paese una visione strategica in tema di fisco e welfare. La politica ha la responsabilità di dialogare con tutte le parti sociali, compresi i manager, per condividere responsabilmente un progetto di rilancio del Paese. Alle istituzioni chiediamo un cambio di passo, con un pieno coinvolgimento delle competenze manageriali.

Per Andrea de Bertoldi è necessario creare misure che aumentino il PIL e l'equità fiscale. È necessario bilanciare la tassazione al 43% per buona parte dei redditi più elevati di lavoro dipendente e di pensione con la tassazione, ad esempio, al 21% per redditi di pari entità ma generati da da capitali e affitti. È necessario rivedere anche le modalità di calcolo dell'ISEE che non sono rappresentativi della capacità di spesa dei cittadini; il parametro di valutazione da considerare prevalente rispetto ai redditi e ai capitali.


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Programma del convegno


 10.00     Apertura dei lavori

Prof. Tiziano Treu | Presidente CNEL

 10.10     Presentazione dei risultati dell’Osservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate 2022
“Dichiarazioni dei redditi 2020 ai fini IRPEF e l’analisi delle imposte dirette e indirette per importi, tipologie dei contribuenti e territori negli ultimi 13 anni”

Prof. Alberto Brambilla | Presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali  

Dott. Paolo Novati | Senior Advisor Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali

 10.40    Verso un fisco più trasparente, con una comunicazione chiara e più equo

Introduce  Stefano Cuzzilla | Presidente CIDA e Federmanager

Conduce i lavori  Luigi Galluzzo | Giornalista, scrittore e conduttore Tgcom24

 Ne discutono: 
  • On. Andrea de Bertoldi | Commissione Finanze, Camera dei Deputati (Fratelli d’Italia)
  • On. Alberto Gusmeroli | Presidente Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo, Camera dei Deputati (Lega)
  • On. Luigi Marattin | Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, Camera dei Deputati (Italia Viva - Azione)
11.30    Dibattito in sala, conclusioni e chiusura dei lavori 

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