Maggiori spese per 133 Miliardi nel DEF

Il Documento di Economia e Finanza contiene una preoccupante pianificazione di spese per 133 miliardi. L’aumento di spesa pubblica previsto dal Governo fino al 2021 corrispondente a circa l’otto per cento del prodotto lordo del Paese. Una spesa sostenibile ? Chi paga ?.

A cura della redazione 

Mentre continuano le schermaglie elettorali rischia di passare inosservata la gestione della spesa pubblica che il Governo sta pianificando di aumentare di 133 Miliardi, come indicato a pagina 62 del Documento di Economia e Finanza, il cui estratto è indicato di seguito:
In particolare, per il triennio 2019 – 2021, gli aggiornamenti più significativi, dal punto di vista finanziario, risultano: maggiori spese complessive per circa 133 miliardi afferenti prevalentemente all’area ‘Lavoro e Pensioni’. In particolare, si segnalano gli oneri per l’introduzione del ‘Reddito di cittadinanza’ e ‘Quota 100’, i due principali interventi a sostegno dell’occupazione, lotta alla povertà ed esclusione sociale. Tali disposizioni rispondono anche alla Raccomandazione UE n. 4/2018 relativa al lavoro ed alla povertà. Si segnalano anche le misure a favore del rilancio degli investimenti pubblici e il Fondo investimenti per gli Enti territoriali. …”

Cliccare di seguito per scaricare il Documento di Economia e Finanza.

Documento di economia e finanza 2019

documento-di-economia-e-finanza-2019.pdf

Chi pagherà il conto ?

C’è da chiedersi se la spesa del Governo sia sostenibile per il Paese dato che le risorse non si creano per miracolo. Quali possono essere le coperture: maggiore debito pubblico o più tasse ?

L’articolo “I conti del governo: reddito e Quota 100 costeranno 133 miliardi in più” di Federico Fubini, pubblicato dal Corriere della Sera il 5 maggio, stimola riflessioni consapevoli e responsabili.

Come risulta dal Centro Studi Itinerari Previdenziali, pubblicato nell’articolo del Corriere della Sera del 6 maggio di Alberto Brambilla e Paolo Novati “L’Irpef ingiusta: il 12% degli italiani paga il 58% delle tasse”, la maggiore spesa potrebbe ricadere sui soliti lavoratori e pensionati onesti.

Il 58% della spesa prevista dal DEF corrisponde a 77 miliardi, che se dovesse essere pagata dal 12% degli Italiani comporterebbe ad una media di oltre 10 mila euro per ciascuno dei 7 milioni di contribuenti. Giusto per capire l'entità della maggiore tassazione.

L'ingente investimento a favore di una minoranza favorirà lo sviluppo e il benessere complessivo del Paese e delle nuove generazioni ?
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