Ciao Barbara

Consigliere ALDAI Federmanager e componente del CDA Assidai

Giuseppe Colombi

Consigliere ALDAI-Federmanager e componente del Comitato di redazione Dirigenti Industria
Ci conoscevamo dalla fine degli anni 80 quando da neolaureata era entrata nei ranghi degli ingegneri di processo della Tecnimont. E da allora si era rafforzato tra noi un rapporto di reciproca stima e considerazione, cresciuto ancor più quando Barbara era entrata nella RSA di cui chi scrive era coordinatore.

Barbara Picutti era un’ingegnera chimica per vocazione, e se ne era avuta prova non solo nella carriera brillante in azienda, ma anche nella capacità di muovere dal “processo” alle funzioni di ricerca e sviluppo dedicate alla costruzione del futuro strategico del gruppo. E tutto questo non le aveva impedito di dedicarsi anche a un serio impegno sindacale, sino a divenire coordinatrice della RSA Tecnimont, consigliera Aldai e membro del CDA di Assidai.

Da una  decina d’anni Barbara aveva affrontato con determinazione e coraggio uno di quegli eventi imprevisti che talvolta accadono e rendono difficile l’esistenza. Ne era uscita non solo viva, ma determinata a portare avanti, con le terapie, anche un impegno forte nella previdenza sanitaria dei dirigenti. Diceva di aver conosciuto il “sistema” in qualità di utente, e dunque pensava di rendersi utile per migliorarlo. 

Questa volta, si era preparata ad un intervento chirurgico “di routine manutentiva” come altri già subiti in passato, e tutto faceva presagire che, dopo una breve convalescenza, sarebbe tornata senza problemi ai suoi molti impegni quotidiani. Ne avevamo parlato assieme serenamente ancora il 20 maggio, come facevamo spesso, per aggiornarci sulle vicende della Tecnimont, nostra comune azienda per tutta la vita lavorativa, e per parlare di Aldai e di Federmanager. E invece qualcosa non è andato per il verso giusto, forse l’assistenza ha evidenziato delle insufficienze, e quando Barbara ha chiesto aiuto, sono scivolate via ore preziose prima che questo arrivasse. 

Saputo della vicenda, eravamo tutti costernati, anche se rimaneva ancora la speranza di un’evoluzione positiva. Non è stato così, e Barbara se ne è andata, in modo tanto repentino quanto ingiusto ed incomprensibile, che ha riempito di dolore i molti che la conoscevano e le volevano bene.

La ricorderemo per il suo indiscusso valore professionale e soprattutto per le sue doti di simpatia, di onestà e di dedizione, nei molti ambiti in cui si è impegnata. Siamo sinceramente vicini a tutti i suoi cari in questo momento così doloroso.

Ciao Barbara, ti penseremo spesso e che tu possa aver trovato la pace…
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