Alessandro Magno: grande condottiero ma...

...a mio parere, molto discutibile uomo.

Roberto Diegi

Socio ALDAI-Federmanager
Questo mio parto è stato ispirato dai bellissimi articoli a firma di Davide Bruni, pubblicati da Panorama Numismatico nn.° 342-343, dedicati alla monetazione ellenistica d’Oltremare. Si accenna spesso ad Alessandro Magno in questi articoli e mi sono convinto che, forse, era il caso di raccontare qualcosa di più su questo personaggio e la sua monetazione. 

Alessandro, detto “Magno” - nato nel 356 a.C. - non era dotato di un fisico particolarmente avvenente: era piuttosto basso, tozzo e di corporatura robusta. Era affetto da eterocromia, aveva cioè gli occhi di colore diverso (uno azzurro e l'altro marrone, o forse nero), e la sua voce ci viene descritta come aspra. 
Fu indubbiamente un valoroso combattente - e lo dimostrano le diverse ferite che riportò in tante battaglie - e un ottimo stratega , ma fu altrettanto crudele, megalomane e portato all’autoritarismo: del resto la sua penetrazione in Asia coincide con il sempre maggior  utilizzo di abitudini e regole orientali. 
Ho sempre nutrito molti dubbi, sin dai tempi del liceo, su questo personaggio secondo me troppo sopravvalutato. Ma non ho mai avuto il “coraggio” di affermarlo apertamente, visto che tutti sembravano pensarla diversamente. Ma la lettura di un ottimo “saggio” su Alessandro, regalatomi da mio figlio Francesco, e gli articoli di Bruni mi hanno dato la spinta e il coraggio di dire quello che penso: Alessandro era un uomo come tanti altri, forse più dotato della media, ma altrettanto prepotente, e certamente non figlio di Zeus, come si riteneva!

Ma chi era Alessandro e cosa fece di così eclatante?

In soli dodici anni conquistò l'intero Impero Persiano, un territorio immenso che si estendeva dall'Asia Minore all'Egitto, fino agli attuali Pakistan, Afghanistan e India settentrionale. Tale straordinario successo fu dovuto sia a una congiuntura storica eccezionalmente favorevole (le crisi dell'Impero persiano e della Grecia delle Poleis, unite all'opera espansionistica già incominciata dal padre Filippo II) sia a una sua innegabile intelligenza militare. Dotato di grande coraggio e carisma, Alessandro aveva un forte ascendente sui suoi soldati, che spronava anche partecipando personalmente ai combattimenti. 
Ma, dato ad Alessandro il giusto riconoscimento che, come condottiero, si merita, si può affermare che fu un altrettanto abile “politico”? Come ho detto era un formidabile combattente e stratega militare ma, a mio parere, certamente non quel grande politico e uomo che si crede comunemente. Questo è ovviamente un parere molto personale e come tale va ritenuto.
Gli piaceva molto bere vino ed era spesso ubriaco; alcuni, sempre di più, sostengono che era un alcolizzato e che la sua prematura morte sia dipesa da questo suo modo di vivere.
Essendo però questa una Rivista ”manageriale”, ritengo che non sia il caso di scrivere di più, ora, su questo ”mito”, per dedicare invece più spazio alla sua monetazione, che ritengo decisamente interessante, anche se un po' monotona quanto a tipologia.

Sono molte le ”tetradracme” fatte coniare da Alessandro, ma la loro tipologia, come ho già anticipato, è decisamente monotona: ritratto di Heracle al diritto, Zeus in trono e la scritta Alexandroy, ecc. ecc. al rovescio. 
 
Ma, a dispetto delle mie personalissime idee su Alessandro Magno, il Macedone fu molto stimato dai suoi comandanti-amici, quelli che gli restarono fedeli - o dovrei forse dire quelli che non fece eliminare - nonostante il suo carattere non facile; infatti, anche dopo la sua morte, costoro continuarono per anni a coniare monete al nome  di Alessandro. D’altra parte mi sembra ovvio ricordare che a quei tempi -salvo casi particolari - le monete valevano per il loro intrinseco e quindi non andavano “fuori corso”. Fra tutti costoro ricordo Tolomeo I° che diede vita alla dinastia dei Tolomei, che regnarono in Egitto per oltre trecento anni.
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