Salute e informazione

Dall'ictus ci si può salvare, agendo consapevolmente e tempestivamente.

Luciano De Stefani   

Presidente della Commissione Studi e Consigliere ALDAI - Federmanager (lds@fastwebnet.it) - (commissionestudi17@gmail.com)
Essere informati ci permette di prevenire situazioni critiche che, potenzialmente, possono anche divenire fatali.
Di questa esigenza la Commissione Studi e Progetti si è fatta carico con articoli, l’ultimo nella Rivista di novembre 2017, “Il telefonino, il tuo salvavita” a firma di Carlo Geri (Socio ALDAI-Federmanager e specialista digitale di Medici Volontari Italiani), ed eventi come quello del 29 gennaio 2018 a cura del nostro Gruppo VDS e di VISES (la ONLUS di Federmanager) con la partecipazione dei Presidenti di FASI ed ASSIDAI che della Prevenzione hanno fatto una priorità.
Abbiamo in programma, con la collaborazione di VISES, un corso sull’uso dei Defibrillatori, uno strumento salvavita già molto diffuso nel territorio che è in grado di affrontare problemi cardiaci e che richiede delle conoscenze sul suo uso non particolarmente gravose o specialistiche.
Su quest’ultimo argomento stiamo studiando un App per Cellulari che individua il Defibrillatore più vicino.
Colpiscono le disgrazie provocate dall’ictus come la storia seguente e può essere utile saper riconoscere rapidamente un danno cerebrale.
… Durante una grigliata Federica cade. Qualcuno vuole chiamare l'ambulanza ma Federica rialzandosi dice di essere inciampata con le scarpe nuove. Siccome era pallida e tremante la aiutammo a rialzarsi. Federica trascorse il resto della serata serena ed in allegria. Il marito di Federica mi telefonò la sera stessa dicendomi che aveva sua moglie in ospedale. Verso le 23.00 mi richiama e mi dice che Federica è deceduta. Federica ha avuto un ictus cerebrale durante la grigliata.
Se gli amici avessero saputo riconoscere i segni di un 'ictus, Federica sarebbe ancora viva. La maggior parte delle persone non muore immediatamente. Basta 1 minuto per leggere il seguito: Un neurologo sostiene che se si riesce ad intervenire entro tre ore dall'attacco si può facilmente porvi rimedio.
La questione è riconoscere per tempo l’ictus!!! Riuscire a diagnosticarlo e portare il paziente entro tre ore in terapia. Cosa che non è facile.

Nei prossimi 4 punti vi sono le indicazioni per riconoscere se qualcuno ha avuto un ictus cerebrale:
  • Chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà);
  • Chiedete alla persona di pronunciare una frase completa (esempio: oggi è una bella giornata) e non ce la farà;
  • Chiedete alla persona di alzare le braccia (non ce la farà o ci riuscirà solo parzialmente);
  • Chiedete alla persona di mostrarvi la lingua (se la lingua è gonfia o la muove solo lateralmente è un segno di allarme).
Nel caso si verifichino uno o più dei sopracitati punti chiamate immediatamente il pronto soccorso. Descrivete i sintomi della persona per telefono.

Noi non siamo medici ma, per la maggior parte, ingegneri e quindi il nostro obiettivo è solo di raccogliere le informazioni che possono essere utili ai nostri Soci e fare in modo che le possano conoscere.

Chi ha tempo e voglia di tenersi informato, non solo sulla salute, può partecipare alle riunioni dei diversi Gruppi di Lavoro oppure, per richiedere informazioni, mandarci una mail.
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