Donne e startup
Dove eravamo rimaste… dove andremo La fine dell’estate segna la ripresa per antonomasia delle attività, non solo associative, ma anche dei buoni propositi e degli obiettivi.
Paola Poli
Dall'ultimo dato Infocamere crescono le startup innovative che tra soci e dipendenti danno lavoro a 36.000 persone. Il Ministero dello Sviluppo Economico rifinanzia con 95 milioni di euro la nascita e la crescita delle start up innovative ad alto contenuto tecnologico con iniziative come smart start (www.smartstart.invitalia.it). Sono in crescita le start up in ogni settore, non solo tecnologico, per le donne è una grande opportunità. Molti i bandi privati e pubblici, promossi da banche, aziende private, associazioni, come Cariplo factory, Unicredit start lab, Neoimpresa Intesa, Cartier women awards. Sempre di più gli Angels sensibili allo sviluppo di buone idee, che finanziano in prima persona. A finanziare non sono più solo società finanziarie o fondi ma persone che hanno nel loro curriculum una solida esperienza in azienda e che hanno deciso di investire nel far partire nuove imprese. In Italia ha appena vinto un prestigioso premio come Europe's Female Angel Investor Paola Bonomo, da anni impegnata nello sviluppo di start up. Il progetto Women Angels for Europes Entrepreneurs vuole coinvolgere un numero sempre maggiore di donne negli investimenti come Angel. Ma ci sono anche Angeli che accompagnano la nascita di nuove imprese mettendo a disposizione il loro sapere e la loro esperienza come ad esempio Programma Virgilio Rotary o Women Boot Camp organizzato da Impact Hub. Lancio una proposta: e se anche le donne dirigenti facessero da Angel per le aspiranti imprenditrici? Magari collegandoci a chi già lo fa? Un'altra fonte di finanziamento sempre più diffusa è il crowdfunding, dalle ultime statistiche sono state lanciate 139.000 campagne dagli uomini e 55.000 campagne dalle donne (anni 2015/2016). Il Governo ha lanciato un programma che agevola l'accesso al credito per le imprese femminili http://imprenditricioggi.governo.it/opportunita.html
Quali opportunità di impresa vedi per le donne italiane dal tuo punto di vista di europarlamentare europea?
Gradualmente tutte le statistiche evidenziano il crescente numero di donne che dagli studi in poi non solo competono ma spesso superano i colleghi maschi. Vedo ottime prospettive. Penso in particolare ad una tendenza confermata da numerosi dati: le donne creano la propria azienda e si auto assumono, spesso creando start up di successo che riescono ad affermarsi e consolidarsi in molti ambiti. Nel 2017 l’Unione Europea ha selezionato un’italiana fra le 12 candidate per l’EU Prize for Women Innovators, dove viene riconosciuta l’eccellenza dell’impresa sul piano della ricerca. È Mary Franzese, co-founder della startup che riduce i danni al cervello in caso di ictus. Insomma, possiamo fare ovviamente tutto.Quali sono le principali opportunità di finanziamento o sinergia/ alleanze per le start up?
Nonostante nei 28 Paesi membri la popolazione femminile superi quella maschile, le donne rappresentano solo il 34,4% delle titolari d’azienda e il 30% di coloro che hanno dato vita a una start up. Gli strumenti offerti dall'Unione Europea sono molteplici: pensiamo al network europeo per promuovere l’imprenditoria femminile o ai finanziamenti ad hoc. Esiste anche uno specifico portale, www.wegate.eu, che riassume tutte le opportunità utili per una donna che voglia avviare un’attività imprenditoriale. Inoltre potrete consultare i bandi europei che vengono pubblicati ogni mese tra i quali vi sono le opportunità di finanziamento anche per le imprese e per l’imprenditoria femminile. https://laracomi.it/bandi-europei/Sul programma donne dirigenti Minerva ALDAI-Federmanager che stiamo conducendo, oltre ad attivare sinergie sul territorio e al Premio Merito e Talento, pensi che potremmo essere presenti anche su tavoli istituzionali? Ad esempio abbiamo appena fatto una ricerca con Bocconi dove emerge che le donne sono portatrici di un nuovo stile di leadership ma anche dati un po' sconcertanti tipo che oltre il 40% non ha figli.
È fondamentale che le Associazioni di categoria consentano di veicolare in modo sistematico tutte le opportunità messe in campo dall'Unione Europea. Ci sono infatti risorse ed iniziative poco conosciute e poco valorizzate che potrebbero fare la differenza per tante donne che volessero avviare una propria attività. La sfida della conciliazione dei tempi fra famiglia e lavoro è grande. In luoghi di grande prestigio ed impegno, dove sono richieste molte ore di lavoro, è evidente il sacrificio che soprattutto le donne devono compiere ogni giorno, per mantenere la propria competitività. Asili nido, smart working, telelavoro, part time. Le soluzioni legislative ed organizzative in campo per sostenere le donne nel loro compito di lavoratrici e mamme sono ormai diversificate, dobbiamo contribuire tutti a renderle attuali impegnandoci in prima persona.Gli ultimi dati ISTAT evidenziano un grosso carico di lavoro sulle donne, in altri Paesi ci sono altre soluzioni di supporto e bilanciamento casa lavoro, forse dovremmo valorizzarlo in termini economici per smuovere un po' le cose?
Benché il nostro Paese abbia ancora differenze significative rispetto ad altri Paesi europei, la flessibilità che oggi è possibile grazie alle nuove tecnologie determina un miglioramento. In questi anni anche il lavoro in Parlamento è stato importante; in Europa proprio lo scorso marzo abbiamo ribadito la necessità di garantire la piena attuazione della direttiva sulla parità di retribuzione tra donne e uomini. Peraltro proprio a Strasburgo abbiamo dovuto ascoltare con stupore e rabbia l'intervento di un eurodeputato del Nord Europa che ha avuto l'ardore di sostenere come le donne siano "più deboli, meno intelligenti, devono guadagnare meno". Stereotipi e luoghi comuni sono ancora forti. Da qui il nostro impegno che deve continuare.