Difendere le nostre pensioni oggi per garantire un futuro ai nostri giovani domani

Venerdì 6 ottobre la manifestazione CIDA a tema pensioni: insieme possiamo tenere aperta la partita e far sentire il nostro forte malcontento

 Manuela Biti

Presidente ALDAI-Federmanager

La recente classifica sull’attrattività globale presentata a Cernobbio nel corso dell’ultimo Forum Ambrosetti di settembre ha confermato il primo posto, ancora una volta, della Germania, seguita da Stati Uniti e Regno Unito. 
Nonostante il significativo miglioramento del nostro Paese, che ha segnato la più grande variazione nel ranking dalla nascita del Global Actractiveness Index (GAI) – 4,1 punti rispetto al 2022, – l’Italia si ritrova quest’anno solo al 17esimo posto in classifica, registrando un divario notevole rispetto alla Francia (12,6 punti di distacco) e allo Stato tedesco (33,7 punti). 

Un’analisi più approfondita sottolinea inoltre come il nostro “sia l’unico tra i grandi Paesi europei dove i salari sono più bassi rispetto a trent’anni fa”.  Se poi guardiamo ai nostri giovani la situazione non migliora: siamo secondi solo alla Romania per numero di ragazzi che non lavorano e non studiano – i cosiddetti neet – e tra gli ultimi posti per abbandoni scolastici e disoccupazione giovanile, quest’ultima pari al 21,3% (peggio di noi solo Spagna e Grecia).

Tutto questo avrà inevitabilmente anche una ripercussione sulle pensioni. Se non si interviene immediatamente, infatti, gli under 35 di oggi andranno in pensione a 74 anni domani, e presumibilmente con un reddito poco superiore ai mille euro, secondo un recentissimo studio condotto dal Consiglio Nazionale dei Giovani in collaborazione con EU.R.E.S. 
Non è un caso quindi che sul tema pensioni, sempre caldo e sentito, verta il focus di questo numero di Dirigenti Industria, complice, attualità a parte, anche e soprattutto l’incontro sulle prospettive della previdenza e sulla perequazione delle pensioni che CIDA, la Confederazione della dirigenza Pubblica e Privata, ha organizzato per venerdì 6 ottobre presso l’Auditorium San Fedele di Milano per favorire e incentivare l’avvio di riforme previdenziali condivise.

In questo contesto, dalle pagine di Dirigenti Industria, che da sempre rappresenta la voce del management e il filo conduttore che ci lega alla nostra base associativa, mi preme ricordare come la nostra Associazione non abbia mai mancato di essere parte attiva nella sua azione di difesa della sostenibilità del sistema pensionistico e del valore reale delle pensioni. Oggi come non mai, in questa occasione, ritengo doveroso ribadire ancora una volta il nostro impegno e il nostro supporto a fianco di CIDA affinché la voce della Dirigenza, di tutta la Dirigenza, non rimanga inascoltata.

La nostra Associazione è sempre stata propositiva in tal senso. A inizio anno, come Comitato Pensionati ALDAI, abbiamo infatti ritenuto doveroso organizzare un incontro con tutti i nostri associati senior per ascoltare la loro voce, mantenere un dialogo aperto e costante e raccogliere proposte che poi sono state mandate alla nostra Federazione a Roma affinché se ne facesse portavoce con le Istituzioni e nei rapporti con il Governo e le Parti Sociali. 
Anche in quell’occasione volli sottolineare un messaggio che oggi mi preme ribadire mettendolo ancora una volta nero su bianco: solo uniti, solo con una rappresentanza, un peso e un valore anche numerico forte, possiamo davvero avere speranza di agire per cambiare le cose.

È questo il momento in cui essere vicini alla nostra ALDAI. Da soli, ognuno di noi, di fronte a queste azioni inique è costretto a subire, a giocare in difesa, non può fare altro. Ma insieme possiamo ancora tenere aperta la partita e far sentire il nostro forte malcontento, la nostra voce. La voce cioè di una Categoria che ha costruito questo Paese, che l’ha reso grande negli anni, ma soprattutto la voce di persone che hanno versato fior di contributi previdenziali per ottenere poi una pensione non assistita dai contributi dello Stato.

Noi ci siamo. ALDAI-Federmanager c’è e insieme, solo INSIEME, possiamo avere la forza per cambiare le cose.

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