Desiderio di futuro
Analizziamo, con lo specchio retrovisore del 2016 il contesto europeo, per rivolgere lo sguardo avanti ed assumere la responsabilità di costruire il futuro. Questo numero Dirigenti Industria è dedicato alla "Rivoluzione Industria 4.0", l'argomento del dibattito sull'occupazione e sulla responsabilità manageriale che terremo il 5 giugno ore 15:30, presso il Museo Diocesano di Milano in corso di Porta Ticinese 95, ed al quale seguirà l'assemblea dei soci ALDAI ai quali è riservata la relazione e le informazioni sui bilanci 2016 nella rubrica Associazione - Notizie dal Consiglio Direttivo.
Romano Ambrogi
Presidente ALDAI
I timidi segnali di ripresa industriale del 2016 non hanno ancora generato consistenti nuove offerte di lavoro in grado di compensare le riduzioni di organico delle imprese impegnate nelle sfide della competitività.
Proprio in termini di competitività, cioè dei fattori che a lungo termine influenzeranno il lavoro, il rapporto europeo “The EU Regional Competitiveness Index 2016” conferma le crescenti difficoltà dell’Italia. La Lombardia, di gran lunga la regione più competitiva del Paese, si posiziona purtroppo solo al 149° posto su 250 regioni europee. Ciò rappresenta un progressivo peggioramento rispetto al 129° posto del 2013 e al 95° del 2010, quando fu lanciata la ricerca. Insomma altre regioni europee corrono di più.
La competitività regionale è espressa dalla capacità di una regione di offrire un ambiente attraente e sostenibile alle aziende e ai cittadini che vi vivono e lavorano. Il rapporto è realizzato ogni tre anni misurando tre categorie di parametri: fattori base, efficienza e innovazione, per un totale di 74 indicatori, comprendenti: reddito, giustizia, stabilità politica ed economica, infrastrutture, criminalità, salute, sistema formativo, educazione, occupazione, tecnologie digitali, brevetti, adozione di nuove tecnologie, etc.
Confrontando alcuni di questi indicatori di competitività risulta evidente, da una parte l’allineamento della Lombardia con la media europea e dall’altra il sostanziale gap con l’eccellenza del territorio di Monaco di Baviera. Le aree di miglioramento della Lombardia, rispetto ad altre regioni con analogo livello di reddito pro-capite, riguardano in modo evidente: le istituzioni, la stabilità macro economica, l’efficienza del mercato del lavoro, l’aggiornamento tecnologico e l’innovazione.
Se vogliamo rimanere agganciati al sistema industriale europeo, difendendo la posizione di secondo produttore manifatturiero dopo la Germania, dobbiamo seriamente impegnarci, a partire dalla Lombardia, ma come Paese, per colmare queste lacune.
Su questi temi desideriamo fare la nostra parte, rappresentando una componente manageriale responsabile, e contribuire con il nostro patrimonio di competenze e valori, ad invertire il trend che spinge il Paese all’emarginazione e al graduale impoverimento: insieme al sistema delle imprese, alle istituzioni e a tutta la società civile.
In tale prospettiva accogliamo con favore l’impegno della Regione Lombardia per lo sviluppo degli investimenti in ricerca e innovazione. L’evento “Lombardia è ricerca e innovazione” dello scorso 6 aprile costituisce uno stimolo alla mobilitazione delle coscienze, per ambire ad un futuro migliore e impegnarci a costruirlo insieme, mattone su mattone, investendo persone energie e capitali nella ricerca e creando valore innovando prodotti, servizi, processi e organizzazioni.
La collaborazione con le imprese, con le quali dialoghiamo attraverso il sistema di rappresentanza costruito tra Confindustria e Federmanager, che fa perno sugli istituti bilaterali del contratto collettivo è ovviamente imprescindibile per i dirigenti industriali. L’invito ad unire le forze per vincere le sfide della competitività per avviare un nuovo rinascimento italiano, partendo dal modello lombardo, è testimoniato, in questo numero Dirigenti Industria, dall’intervista al Presidente Confindustria Lombardia Alberto Ribolla, per collaborare fattivamente nel concreto al futuro che vogliamo.
01 maggio 2017