Lui è tornato, di Timur Vermes

Gruppo Cultura – Ciclo Letteratura 2023 – Il Romanzo Storico

Nicoletta Bruttomesso

30 agosto 2011, Berlino. Su un prato alla periferia della città un uomo si sveglia. È molto disorientato, tutto è strano, troppo ordinato, non dovrebbe essere così. Quest’uomo è Adolf Hitler, “Lui”.
Il libro inizia con un paradosso storico, l’azione si sviluppa in un continuo alternarsi di epoche. Sviluppa situazioni conosciute in un diverso contesto.
L’autore ci offre una visione del carattere e delle azioni del suo personaggio basata su uno studio attento dei documenti storici, esulando dagli stereotipi.
Dopo un primo disorientamento “Lui” si adatta alla nuova situazione, osserva il nostro mondo, lo analizza, ne cattura i punti deboli e con estrema lucidità trattiene gli elementi ipoteticamente utili alla sua visione del mondo. “Lui” non si nasconde, interpreta se stesso, espone apertamente le sue idee e i suoi metodi, come fece nella realtà quando scrisse Mein Kampf, perché nessuno può, o vuole, credere a una verità così mostruosa. 
Ogni sua mossa è dettata dalla possibile utilità, le persone sono pedine che dispone su una scacchiera e usa lasciando credere di essere usato. Sicuro delle proprie capacità e del ruolo che gli è destinato: “Soltanto io ero in grado di analizzare spietatamente e con freddezza gli sviluppi della situazione – forse anche in virtù dell’età”.

Le fonti principali sono gli scritti e i discorsi stessi di Hitler, tutto rigorosamente documentato nelle note dell’autore alla fine del libro. Ne emerge una personalità lucida e manipolatrice, affascinante, in grado di interpretare ruoli diversi secondo le esigenze del momento. Sa osservare i suoi interlocutori e pronunciare le parole che si attendono da lui. Sa creare empatia ma non la ricambia. Tutto questo senza mai tradire il suo pensiero, lasciando aperta la possibilità di fraintendimento.
Un comico, un caratterista perfetto in attesa dell’occasione che si presenterà per il suo progetto di Grande Germania.
L’autore, alleggerendo il testo con sense of humor e ironia, si permette di prendere in giro la Germania di allora e di oggi, gli interpreti della politica anche contemporanea. Così ci parla di von Papen “appresi con divertimento che nel 1932 von Papen aveva affermato … che mi avrebbe spinto contro un muro entro due mesi, tanto da farmi scricchiolare” o di Angela Merkel “Al vertice del Paese c’era una donna tozza che infondeva lo stesso ottimismo di un salice piangente” e ancora “un branco di scimmie degenerate avrebbe governato meglio”.

Ma ora è tornato “Lui”: “La Provvidenza non si aspettava che vincessi la guerra al primo o al secondo tentativo, ora mi concede tempo e si fida di me”.

SAVE THE DATE

L’incontro dedicato a Lui è tornato di Timur Vermes si terrà

mercoledì 10 maggio alle ore 17:00 
presso la Sala Viscontea Sergio Zeme

Per partecipare è necessaria la registrazione su www.aldai.it
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