Tutti gli uomini del Generale
La storia inedita del Nucleo antiterrorismo che sconfisse le Brigate Rosse.
Fabiola Paterniti
Edizioni Melampo
Edizioni Melampo
Pagine 232 - euro 16,00
RECENSIONE DI GIANNI FOSSATI
RECENSIONE DI GIANNI FOSSATI
Sui cosiddetti “anni di piombo” a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta si è scritto molto e l’autrice, la giornalista Fabiola Paterniti, parla di cose che conosce bene dando voce e visibilità ai protagonisti; gli investigatori del Nucleo antiterrorismo dei carabinieri e il suo Comandante, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa .
Un Nucleo istituito dall’Arma negli anni Settanta che poi fu sciolto ne luglio del 1975 e riprese ad indagare dopo il sequestro e l’assassinio di Aldo Moro nell’agosto del 1978. Protagonisti per molto tempo anonimi che si erano dati nomi di battaglia come, Dan, Baffo, Principino e il Trucido che vivevano come clandestini al pari dei brigatisti. Frequentavano spesso gli stessi luoghi per cercare informazioni e trovare tracce utili per individuarne i covi. Primo fra tutti Gian Paolo Sechi ( che chi scrive ha conosciuto quando era Comandante Provinciale a Verona ), l’ufficiale “ dalla buona memoria” al quale l’autrice riserva un lungo capitolo nel quale emerge una accorata e severa testimonianza anche per restituire verità e dignità storica al principale protagonista, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, poi Prefetto a Palermo dove venne assassinato il 3 settembre 1982; ma anche gli ufficiali come Alessandro Ruffino, Domenico Di Petrillo e i sottufficiali e carabinieri Michele Gallo, Pasquale Vitagliano, Gennaro Nuvoletta , Giuseppe Severino, Felice Maritano ( che venne ucciso a Robbiano di Mediglia ).
Chi avrà per la mani questo libro avrà davanti a sé quegli "anni di piombo” quando il Paese subì l’ingiuria del terrorismo eversivo. Egli vedrà come questa violenza criminale sia stata affrontata e sconfitta e lo vedrà soprattutto attraverso la testimonianza di coloro che, certamente protagonisti di questa epopea sono rimasti nell’ombra perché il lavoro investigativo esigeva il più assoluto anonimato”. Così il Ministro dell’Interno dell’epoca Virginio Rognoni nella sua prefazione.
L’autrice ripercorre con i suoi interlocutori un fenomeno che aveva coinvolto realtà molto articolate e non soltanto come si pretendeva nella fascia sociale dei proletari e degli emarginati. Era una società vasta come ha ricordato uno dei capi storici, Alberto Franceschini.
Del resto molti ricorderanno che anche quando nel febbraio del 1980, fece il solenne ingresso a Milano il Cardinale Carlo Maria Martini, la città era ferita dal terrorismo e il disegno di sangue si era presentato anche nella stessa mattina con il ferimento del dirigente d’azienda Mario Miraglia. A Mestre venivano assassinati i dirigenti d’industria Silvio Gori e Giuseppe Taliercio.
Un volume che è molto di più di un libro di memorie su un periodo buio del nostro Paese. Dalle pagine della Paterniti emerge un doppio registro di fatti intrecciati pubblici e privati che offre al lettore una chiave interpretativa della guerra psicologica portata avanti da Dalla Chiesa e i successi della sua unità speciale che concorsero a ricreare nell’opinione pubblica un sentimento di adesione e di ripulsa rispetto alla follia dell’eversione. Ne nasce una storia sincera, per molti aspetti nuova, che fa giustizia di sospetti e ricostruzioni fantasiose. Ma anche un libro che restituisce un volto e un nome agli uomini che hanno combattuto in prima fila il terrorismo, che hanno indagato e vissuto come clandestini rischiando la vita.
L’universo di riferimento fu proprio questo nel quale vivono in una testimonianza appassionante e avvincente la memoria di una stagione insanguinata, l’amarezza per le calunnie subite consapevoli di aver difeso vittoriosamente lo Stato che li ha dimenticati, animati dalla stessa certezza che lo rifarebbero.
Il libro è arricchito dai contributi dei magistrati Gian Carlo Caselli e Armando Spataro che collaborarono con il Generale in inchieste decisive, nonché dai documenti e dalle interviste rilasciate da Dalla Chiesa ai giornalisti Enzo Biagi e Giorgio Bocca.
01 ottobre 2017