Anche ALDAI-Federmanager sta collaborando attivamente

Iniziativa Cida a favore delle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto

Nell'aprile scorso CIDA ha insediato una task force costituita da rappresentanti di Manageritalia, Federmanager, CIMO, Fenda con l'incarico di gestire le somme raccolte da CIDA a favore delle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto.

Antonio Santospirito

Socio ALDAI-Federmanager

La task force non ha voluto limitare l'intervento alla pura erogazione di fondi ma ha sviluppato invece l'idea di offrire un affiancamento professionale di propri manager ad imprese colpite dal terremoto ed in fase di rilancio.
Il territorio in cui è stato scelto di operare è quello dell’Umbria e le prestazioni professionali sono state offerte ad imprese che ricadessero nei settori agricolo, zootecnico e di trasformazione agro-alimentare.
Anche ALDAI, con la collaborazione di VISES Gruppo Milano, si è fatta parte attiva in questa importante iniziativa. Il socio ALDAI Antonio Santospirito è stato in Umbria nel luglio scorso per lavorare sul progetto e condivide con noi la sua esperienza.

L'obiettivo del mio intervento è stato effettuare il check-up gestionale di tre aziende della zona di Norcia per identificare le loro necessità prioritarie. Nella fase successiva del progetto le necessità individuate saranno oggetto di consulenze specifiche. Un segno delle difficoltà ambientali è arrivato quando mi hanno informato che in un’area a vocazione turistica come Norcia attualmente è agibile un solo albergo, situato a 8 km dal centro. La maggior parte degli ospiti dell’albergo sono legati ai cantieri per i lavori di ripristino presenti nella zona. Arrivando a Norcia si notano le mura esterne puntellate e le strade-cantiere adattate per una circolazione provvisoria.  
Le tre aziende che ho visitato sono di varie dimensioni e di vari settori: un salumificio e caseificio, un hotel ed una azienda agricola produttrice del farro DOP. La caratteristica che accomuna le persone incontrate è la capacità di resistere e reagire ad un evento devastante come un terremoto, che in prima battuta non può essere contrastato dalla forza umana. Tuttavia, appena esaurita la forza sprigionatasi dalle viscere della terra, la tenacia e la resilienza hanno consentito ad imprenditori e dipendenti di riprendere in mano il loro destino.
David, 80 anni, a capo del salumificio/caseificio che porta il suo nome, mi ha raccontato che subito dopo il terremoto è rientrato nello stabilimento danneggiato per riattivare gli impianti di produzione. Ora l’attività è ripresa in pieno, anche se la zona uffici non è ancora completamente ripristinata ed i dipendenti fanno i pendolari dalle abitazioni provvisorie alla fabbrica. Entro fine anno sarà completata la certificazione della nuova linea di produzione di salumi, che era stata già programmata e che è stata sospesa per i danni del terremoto.
David ci tiene a ricordare che nel 1980 ha inaugurato il nuovo stabilimento, dopo che il terremoto del 1979 aveva danneggiato gravemente il vecchio. Anche questa volta insieme alla sua famiglia ed ai suoi dipendenti ha ripreso il percorso che aveva programmato per la sua azienda. 
Alberto e la sorella Adriana sono proprietari dell’Hotel Europa, una struttura con annessi impianti sportivi, che ha visto i ritiri collegiali di squadre di calcio anche di serie A, come Roma e Perugia.
Ora la struttura principale di 67 camere è inagibile ed Alberto mi incontra in una casetta di legno che hanno costruito con i loro risparmi per alloggiare la famiglia. Alberto è impegnato a tempo pieno con il progetto di costruzione del Nuovo Hotel Europa. La riapertura è prevista per il 2019 con servizi da categoria 4 stelle superiore. Inoltre è attivo nelle attività sociali  come la costituzione e l’animazione di una Onlus per lo studio dei terremoti.
Giulio coltiva farro DOP a Monteleone di Spoleto. La sua azienda impegna i cinque componenti della famiglia ed un dipendente. I danni del terremoto riguardano un capannone di servizio, ma il mercato locale legato al turismo nella zona di Norcia sta soffrendo. Giulio ha così deciso che questa situazione è l’opportunità per guardare al mercato nazionale ed ha chiesto che la consulenza della CIDA lo aiuti in questo progetto.
In nessun incontro ho percepito segni di scoramento o attesa passiva, ma solo caparbia determinazione a ripartire. La sensazione di energia positiva che ho ricevuto sovrasta l’immagine desolante delle mura medioevali sbriciolate in più punti e della case ridotte in macerie, che non ho voluto fotografare per una forma di pudore e rispetto. Sono sicuro che i norcini ricostruiranno presto e bene il loro borgo ed allora vorrei tornare per fotografare la festa della rinascita.
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