Oltre la crisi: manager protagonisti per la ripresa

PNRR, managerializzazione, sostenibilità e parità di genere le chiavi della ripartenza

Chiara Tiraboschi

Giornalista e Responsabile Servizio Comunicazione e Marketing ALDAI-Federmanager
Lo scorso 16 giugno presso il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano si è svolta la tradizionale Assemblea Annuale di ALDAI-Federmanager, costituita da una prima parte privata riservata ai Soci e da un convegno pubblico che ha visto la partecipazione di importanti ospiti e relatori. 
Per la ripresa in presenza delle attività legate ai lavori dell’Assemblea – l’ultima svoltasi in questa modalità risaliva al 2019 – è stata scelta una location altamente simbolica, che esprimesse concretamente le priorità e i punti cardine su cui potesse basarsi il futuro della realtà manageriale e dell’intero sistema Paese: il Museo, infatti, oltre ad essere nel cuore della nostra Città, è un simbolo di Milano stessa in termini di evoluzione e innovazione. Basti pensare che, non a caso, il suo fondatore, Guido Ucelli di Nemi, è stato un ingegnere e dirigente d'azienda, la cui idea era quella di dotare l’Italia, al pari degli altri grandi Paesi europei, di un museo che raccontasse con orgoglio la trasformazione del Paese nel contesto di un ‘divenire del mondo’ che partisse da uno sguardo di unità della cultura: un luogo visionario dunque nelle intenzioni di chi lo ha creato, che lega ancora di più Milano a quella strada dell’innovazione e dell’avanguardia che le è propria e che è stata confermata nel corso della sua storia: dalla candidatura ieri all’Expo 2015, fino a Milano-Cortina 2026 oggi.


La più importante fetta del PNRR messo a terra è proprio quello della ricerca e dell’Università. La mobilità sostenibile sarà il driver. Regione Lombardia si concentrerà sulla ricerca di frontiera e il trasferimento tecnologico

FABRIZIO SALA



Il nostro Paese può dimostrare di farcela facendo sistema (…). Abbiamo unito le forze, e abbiamo fatto gioco di squadra con il Patto per il Lavoro di Milano che vede unite diverse realtà: fare sistema è l’unico modo per vincere la sfida per il futuro 

ALESSIA CAPPELLO



Noi dobbiamo investire tanto sulle politiche attive e credo che il ruolo di un’Associazione come ALDAI-Federmanager possa davvero aiutarci su questo punto perché all’interno ci sono delle competenze che vanno messe a disposizione nel mondo del lavoro

ALESSANDRO SPADA


Nel corso del convegno pubblico, i cui lavori sono iniziati alle ore 18,00, accanto al Presidente Manuela Biti sono intervenuti, moderati dalla giornalista socioeconomica, Maria Cristina Origlia, Stefano Cuzzilla, Presidente di Federmanager; Fabrizio Sala, Assessore per l’Istruzione, Ricerca, Università,  Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia; Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e alle Politiche del lavoro del Comune di Milano;  Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda; e Carlo  Cottarelli, Economista e Direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Quest’ultimo ha sottolineato come siano tante le componenti che incidono sulla corsa dei prezzi al consumo in Europa: la guerra in Ucraina, la crescita del costo delle materie prime e, non ultimo, lo spettro della recessione. 
L’economista ha però tenuto a sottolineare come il grosso della crescita del costo delle materie prime sia in realtà avvenuto anche prima della guerra. Secondo Cottarelli, infatti, la situazione è ben più complessa sottolineando come di fatto ci sia stata un'uscita dal Covid molto rapida, spinta da politiche particolarmente espansive. Attualmente in Italia, ha sottolineato il Direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici, abbiamo un’inflazione al 6,9%, nell’area dell’euro all’8,1% mentre negli States all’8,6%. È altresì vero che, secondo la sua prospettiva, sebbene quest’anno non si presenti come un anno eccezionale in termini di crescita economica, a carte ferme, nonostante alcuni scenari complessi, parrebbero non esserci ad oggi le condizioni per prevedere una recessione come quella che abbiamo visto nel periodo tra il 2008 e il 2012. 
Nonostante infatti il quadro economico certamente preoccupante, condiviso dalle considerazioni di tutti gli interventi che hanno costituito l’anima del convegno “Oltre la crisi: i manager protagonisti per la ripresa”, l’ottimismo sembra comunque rimanere d’obbligo, soprattutto per i manager. 
Ne è emerso un messaggio univoco e forte: bisogna guardare all’attuazione del PNRR come fattore decisivo per il rilancio del Paese, le prospettive sono buone, ma il fattore decisivo sarà il contributo che i manager, ancora una volta dopo la pandemia, sapranno dare alla sua implementazione nell’economia reale. Più manager, quindi, e soprattutto nelle PMI, dove il livello di managerializzazione è ancora molto basso. 
“Aziende, Enti e Istituzioni possono e devono convergere – ha spiegato il Presidente Biti nel corso del suo intervento – per trovare non solo risposte convincenti a questo momento particolarmente complesso, ma anche per attuare efficacemente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il cui successo dipenderà non solo dalla bontà dei progetti ma, anche e soprattutto dalla qualità delle risorse umane che saranno chiamate a realizzarli: i manager, e non solo quelli delle grandi aziende, ma anche delle PMI, vero motore economico sul territorio.  E qui, se guardiamo agli ultimi dati dell’Osservatorio 4.Manager, vediamo come in Lombardia il 70% dei manager industriali sia a Milano e provincia, quindi nelle grandi aziende multinazionali, piuttosto che nelle PMI”
Non a caso, ha rimarcato il Presidente Biti, questo è un aspetto che da sempre ALDAI-Federmanager pone all’attenzione del sistema economico nazionale e regionale, garantendo il proprio impegno a lavorare insieme per costruire un percorso di sviluppo innovativo e sostenibile, e a offrire un contributo di idee.

Il Presidente ALDAI ha poi ricordato il ruolo strategico e decisivo, a tutti i livelli, della sostenibilità: “Entro il 2025, 6 lavoratori su 10 dovranno avere competenze green o digitali e nei prossimi cinque anni il mercato del lavoro avrà bisogno di almeno 2,2 milioni di nuovi lavoratori in grado di gestire soluzioni e sviluppare strategie ecosostenibili. La sostenibilità e la responsabilità sono fattori di successo per le nostre imprese. Come manager dobbiamo farci carico della responsabilità nei confronti dell’ambiente, dei nostri collaboratori e del territorio in cui operiamo”.

Diversi i temi toccati nel corso del convegno dal Presidente Manuela Biti, su tutti la scarsa presenza di laureate nelle facoltà scientifiche e il persistente divario di genere tra i manager, soprattutto nelle posizioni apicali. Nonostante il G20 infatti abbia sottolineato l’importanza del Women Empowerment per accrescere il talento e la leadership delle donne, il World Economic Forum inserisce l’Italia solo al 63º posto nel Gender Gap Report 2021 su 156 Paesi, e siamo al penultimo posto in Europa per l’occupazione femminile, del 20% più bassa rispetto a quella maschile. Solo il 28% dei manager è donna e il 16% ha accesso alla formazione Stem, rispetto al 35% degli uomini. Anche su questo punto, il Presidente ALDAI-Federmanager ha sottolineato come sia impensabile fare un deciso cambio di passo se non si interviene prima sulle disparità di genere, favorendo con iniziative concrete un maggiore ingresso di figure femminili nelle posizioni apicali, ribadendo come sia urgente intervenire anche per non vanificare il contributo che la piena occupazione femminile potrebbe dare alla crescita del PIL e dunque all’economia del Paese.
Nel corso del convegno, è intervenuto, collegato dalla sede Federmanager, il Presidente Stefano Cuzzilla che ha sottolineato come l’attuale fase economica e politica, caratterizzata da crisi di portata internazionale, induca l’intero sistema Paese a lavorare perché sia garantita una piena continuità operativa alle diverse realtà produttive, senza sacrificare gli obiettivi in termini di sostenibilità, ambientale e sociale, delineati dal PNRR. “È necessario – ha continuato il Presidente federale – che nei tavoli istituzionali preposti all’attuazione del PNRR vi sia un pieno coinvolgimento delle migliori competenze manageriali, impegnate ogni giorno a definire modelli organizzativi e processi produttivi davvero sostenibili. Quindi più spazio al merito e a competenze innovative, perché in un Paese alle prese con un’inflazione intorno al +7% su base annua, non c’è tempo da perdere e bisogna individuare soluzioni per tutelare cittadini e imprese”.

Tanti i temi sul tavolo e sicuramente ancora molto da fare. Ne è emersa tuttavia una visione condivisa volta alla volontà di fare e fare bene, senza perdere mai di vista la managerialità, vero volano che può guidare il Paese verso una ripartenza stabile e duratura.

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