La voce dei manager
I risultati della survey condotta tra aprile e maggio 2025

Quali sono il presente e il futuro dell’economia, in particolare in Lombardia, e quali le sfide e le aspettative dei dirigenti?
Una risposta arriva dalla ricerca condotta da AstraRicerche per ALDAI-Federmanager tra metà aprile e metà maggio 2025, a cui hanno partecipato quasi 1.200 iscritti all’Associazione.
Le minacce ritenute gravi e probabili per l’economia lombarda


Le minacce ritenute gravi e probabili per l’economia lombarda sono numerose e di vario tipo. A guidare la classifica con il 61,3% troviamo i prezzi alti o crescenti delle materie prime e dell’energia, seguito dal forte rallentamento industriale in Paesi europei chiave (verso cui l’export è rilevante: 52,6%) e dalla presenza di barriere normative e fiscali interne all’Unione Europea (51,5%); tali ‘dazi interni’ superano i timori su quelli imposti dall’amministrazione statunitense (47,6%), ma anche le guerre nel mondo (43,0%), le spinte anti-UE di alcuni partiti politici in Europa (42,3%), la crisi di alcuni settori industriali primari (come l’automotive: 41,5%).
Ma non si tratta solo di fattori esogeni: al quarto posto troviamo la riduzione degli investimenti, con limitazione della capacità di innovazione e crescita delle aziende lombarde (50,3%).
Sensibilmente meno indicati la debolezza della domanda interna (24,3%) e l’ipotesi di una vera e propria deglobalizzazione che rompa le catene del valore (21,3%).
Le priorità di una impresa per crescere sul mercato

Di fronte alle molte sfide, la risposta è forte e chiara: puntare sui talenti (attrarli, formarli, mantenerli in azienda: 61,0%) e sull’innovazione, soprattutto di prodotto (59,3%: +6,2% rispetto alla rilevazione del 2023) ma anche di processo (46,5%). Fuori dal ‘podio’ ma comunque rilevanti quattro priorità differenti tra loro: consolidare le competenze manageriali (31,7%), cambiare la cultura aziendale (29,8%), creare partnership e collaborazioni, anche con competitor (29,1%), e internazionalizzare (25,8%: in crescita di 4,3 punti percentuali rispetto a due anni fa).
Le azioni da intraprendere per favorire lo sviluppo dei talenti e l’inserimento nel mondo del lavoro

Fortissima la richiesta di creare maggiori collegamenti tra università e mondo del lavoro (71,7% – ben +7,5% rispetto al 2023) e – forte da ‘staccata’ di 20 punti percentuali – l’idea di premiare il merito, anche attraverso borse di studio aziendali (52,0%). Seguono idee di coinvolgimento dei manager, che ottengono un riscontro simile tra loro: coinvolgere i manager in percorsi di formazione sulle soft skills all’ingresso 44,8% (rispetto al 2023: +7,1%) o di tipo tecnico (42,3%), e favorire un ruolo più attivo dei manager nell’onboarding dei neolaureati (41,2%).
Le misure urgenti attese dal Governo in tema di politiche industriali

Lo sguardo in avanti porta a identificare aree di sviluppo strategico: cybersecurity per tutte le imprese (anche le PMI): 58,6%, innovazione e sviluppo di nuove imprese/startup (54,8%), ma anche l’area environment vista come opportunità di business sostenibile (52,0%). E l’area ‘smart’, di cui molto si parla? Più “government” con una PA efficiente, trasparente e innovativa (49,4% – ulteriore tassello verso la semplificazione e la velocizzazione), più smart society con servizi avanzati per salute, economia, sicurezza dei cittadini (30,5%) o smart economy con servizi avanzati per alcune industries (come turismo, fintech, commercio e ovviamente industria: 27,8%): queste voci sono superate dall’area mobility (trasporti e infrastrutture 46,9%, già ben valutate in una domanda precedente), biotech/scienze della vita (45,8%) e – molto meno – difesa & aerospazio (32,8%)
Le competenze più richieste ai manager nei prossimi anni

Sono tre le competenze che i manager si aspettano come più richieste in futuro nel mercato del lavoro, due sembrano essere la risposta a questi tempi difficili e incerti:
- flessibilità e spirito di adattamento 55,8% (+4,6% rispetto al 2023);
- predisposizione al problem solving 50,9%;
e una è un evergreen del management:
- visione di lungo periodo 55,1% (–4,6% rispetto a due anni prima, forse per la necessità di una visione più tattica e meno strategica in alcuni ambiti).
Le aree di azione prioritarie dei manager

In un contesto complesso e in rapida evoluzione, oltre all’attenzione al rapporto con il mondo della formazione per dare un contributo positivo ai percorsi di formazione dei giovani verso il mondo del lavoro (86,8%), le azioni proposte per migliorare la vita (professionale e non) dei lavoratori ottengono un elevato riscontro:
- politiche di welfare aziendale che diano un effettivo supporto ai lavoratori e alle loro famiglie: 89,6%;
- politiche aziendali per l’aggiornamento continuo: 88,6%;
- apertura alla flessibilità di tempo e luogo di lavoro (smartworking, lavoro agile): 67,6%
- ma anche politiche DE&I (di genere: 64,0%, per l’interaging: 62,3%).
E in merito all’AI la focalizzazione è lievemente più sull’informazione ai lavoratori (75,6%) che sull’adozione in azienda (69,1%).
Il valore aggiunto per una azienda oggi di essere in Lombardia

La Lombardia dà “di più” sotto molti aspetti, ma due sono predominanti nelle indicazioni degli intervistati: la presenza di poli universitari e di ricerca con cui creare sinergie di valore (per quasi 8 su 10: 78,8%) e la maggiore facilità di reperire risorse umane e competenze qualificate (7 su 10: 69,9%). Il contesto aiuta le aziende grazie alla presenza di distretti industriali avanzati e competitivi, con filiere forti e innovative (59,6%), e al fatto di essere mediolanum – in mezzo alle terre – in una posizione strategica tra Italia ed Europa (55,0% – e con infrastrutture di mobilità valide per persone e merci: 54,7%).
Gli ambiti più strategici nei prossimi anni in Lombardia

Lo sguardo in avanti porta a identificare aree di sviluppo strategico: cybersecurity per tutte le imprese (anche le PMI): 58,6%, innovazione e sviluppo di nuove imprese/startup (54,8%), ma anche l’area environment vista come opportunità di business sostenibile (52,0%). E l’area ‘smart’, di cui molto si parla? Più “government” con una PA efficiente, trasparente e innovativa (49,4% – ulteriore tassello verso la semplificazione e la velocizzazione), più smart society con servizi avanzati per salute, economia, sicurezza dei cittadini (30,5%) o smart economy con servizi avanzati per alcune industries (come turismo, fintech, commercio e ovviamente industria: 27,8%): queste voci sono superate dall’area mobility (trasporti e infrastrutture 46,9%, già ben valutate in una domanda precedente), biotech/scienze della vita (45,8%) e – molto meno – difesa & aerospazio (32,8%)
ALDAI: un mix di ruoli

E ALDAI? Quali sono le attese per i prossimi due anni?
È un mix bilanciato e variegato di aspetti relativi alla categoria (Advocacy 51,3%, Rappresentanza sindacale-contrattuale 41,5%, Incentivare e potenziare la costituzione di RSA 13,5%) e al singolo dirigente (Formazione e Aggiornamento Professionale 44,8%, Networking e Community Building 40,9%, Supporto all’employability 40,5%, Tutela legale 34,4% e Supporto operativo tramite consulenze strategiche 33,2%).
01 luglio 2025