Svetlana Aleksievic - Preghiera per Chernobyl e Tempo di seconda mano

Gruppo Cultura – Ciclo Letteratura 2022 – Premi Nobel

Maria Grazia Zanella


Svetlana Aleksievic, giornalista e scrittrice bielorussa, ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura nel 2015 “for her polyphonic writings, a monument to suffering and courage in our time”, “per la sua scrittura polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio nel nostro tempo”. 
Nata in Ucraina occidentale nel 1948 da padre bielorusso e da madre ucraina, è vissuta in Bielorussia fino a quando, perseguitata dal regime di Aleksandr Lukaš?nko, è stata costretta a lasciare il Paese con l’accusa, falsa, di essere un’agente della CIA. Dopo un periodo di lontananza, trascorso tra Russia, Italia, Francia, Germania e Svezia, nel 2013 è tornata a vivere a Minsk. Sotto la minaccia dell’imminente arresto da parte del regime, a settembre 2020 è stata costretta nuovamente alla fuga in Occidente. Attualmente vive in Germania.

Il suo ruolo di giornalista (oltre che di scrittrice) determina lo stile originale dei suoi libri, i cui argomenti sono legati agli eventi più importanti dell’Unione Sovietica nella seconda metà del XX secolo. 
In Italia sono stati tradotti alcuni dei suoi scritti, oltre a quelli che tratteremo, ecco “Incantati dalla morte” (2005), sui suicidi in seguito al crollo dell’URSS, “Ragazzi di zinco” (2012), sui reduci della guerra in Afghanistan, “La guerra non ha un volto di donna. L’epopea delle donne sovietiche nella Seconda Guerra Mondiale” (2015), sul ruolo femminile durante il conflitto, e “Gli ultimi testimoni” (2016), sui ricordi di quelli che erano bambini durante la Seconda Guerra mondiale.
Abbiamo focalizzato la nostra attenzione su “Preghiera per Chernobyl” e “Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo”. Lo stile dei suoi lavori è simile: interviste a persone di diversa estrazione sociale, età e con idee contrastanti sull’argomento. 

L’intervento sulle risposte ottenute è minimo, al fine di mantenere lo stile linguistico degli intervistati e rimanendo fedele al contenuto e al registro di chi parla. Proprio per questo rimanere “invisibile”, qualche critico afferma che non si riesca a capire l’opinione dell’Aleksievic. È un’opinione discutibile, perché l’autrice sembra scegliere l’orchestrazione delle sue interviste, creando un crescendo del terrore di alcune situazioni e rivelandoci così il proprio pensiero. In entrambi i libri abbiamo un ampio panorama di idee derivanti dalle singole esperienze di ogni intervistato: le persone diventano protagoniste della storia del Paese.
Le interviste e le descrizioni che appaiono in “Preghiera per Chernobyl” sono terribilmente atroci e strazianti, tanto che talvolta si deve interrompere la lettura per “riprendere fiato”. 
In “Tempo di seconda mano”, pur prendendo in esame i “tumultuosi anni Novanta”, la collezione delle numerosissime interviste racconta di episodi che spaziano nel tempo: la guerra, Stalin e in generale il periodo sovietico, fino ad arrivare a Gorbaciov, Eltsin e alll’ascesa di Putin; i racconti sono spesso pieni di violenza, miseria, difficoltà, incomprensione fra generazioni e odio talvolta improvviso e inspiegabile fra le popolazioni che appartenevano al vasto “impero sovietico”. 
In conclusione, leggendo le centinaia di testimonianze che compaiono nei suoi lavori, si avrà una visione di quello che è stata l’Unione Sovietica e probabilmente ci aiuterà a comprendere parzialmente la tragica situazione dell’attuale conflitto fra Russia e Occidente

SAVE THE DATE

L'incontro su Svetlana Aleksievic si terrà

mercoledì 5 ottobre 2022  alle ore 17:00 
presso la Sala Viscontea Sergio Zeme

Per partecipare è necessaria la registrazione su www.aldai.it
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