Lectura Dantis
La Lectura Dantis è il nome con cui si identifica la lettura ad alta voce, o declamazione pubblica, delle opere di Dante Alighieri, e, in particolare, dei canti della Divina Commedia. Leggere era ed è interpretare.
Adriana Pasca
La Lectura Dantis è praticamente coeva di Dante stesso: infatti la sua tradizione secolare si fa risalire alle lezioni di Giovanni Boccaccio, iniziate in Orsanmichele, a Firenze, il 23 ottobre del 1373. Altri due momenti di lettura pubblica possono distinguersi nel tempo: quello cinquecentesco, auspice l'Accademia Fiorentina e quello moderno, che, avviato a fine Ottocento dopo la costituzione (in Germania e in Italia) delle Società Dantesche, perdura oggi intenso e fecondo.
La Lectura Dantis comprende sia la declamazione dei versi sia il loro commento, compiuti anche da persone diverse, e la recitazione può essere essa stessa considerata momento di interpretazione esegetica. La Lectura Dantis si distingue non solo dagli altri singoli studi e contributi di esegesi dantesca, ma anche si articola diversamente e diversamente si presenta nelle tre fasi già storicamente delineate. Quello che v'è di comune e resta è, se mai, non solo l'umiltà del lettore dinanzi a un'opera complessa, come vide il Boccaccio, per "l'artificioso testo", la "moltitudine delle storie" e la "sublimità de' sensi"; ma anche il disagio di leggere dinanzi "ad uomini d'alto intendimento e di mirabile perspicacia", fiorentini e non. Resta cioè il senso del pubblico.
Tuttavia la lettura, più ancora del commento, presuppone oggi come ieri l'immediatezza e la presenza del pubblico, cui il lettore, anche istintivamente, è indotto ad adattare la sua esposizione. Ed è certo storia suggestiva intendere e vagliare tutte le segrete vibrazioni del condizionamento (del pubblico sul lettore e viceversa) dinanzi a un testo di per sé così complesso e pur aperto a plurime considerazioni. È innegabile, peraltro, che l'atto della recitazione dei canti della Divina Commedia abbia rappresentato nelle diverse epoche uno stimolo alla riflessione critica sull'opera di Dante, contribuendo in modo considerevole sia alla fortuna dell'opera sia allo sviluppo degli studi.
Nel XX secolo sia i momenti della declamazione (lectura espressiva) e del commento (lectura esegetica) hanno preso a scindersi, originando tradizioni esegetiche distinte (lectura Dantis ravennate, genovese, romana, ecc.). Non solo: la declamazione si è andata evolvendo verso vere e proprie performance di carattere sempre più teatrale, da Vittorio Gassman a Carmelo Bene, da Vittorio Sermonti a Roberto Benigni. In questo humus affondano le loro radici le letture d'oggi che più direttamente si presentano come ricerca di struttura del canto (e qui varrà ricordare un significativo precedente, il canto X dell'Inferno di A. Gramsci); o come indagine filologica e stilistica insieme; o ancora come vere e proprie lezioni, contemperanti l'uno e l'altro insegnamento in fecondi scandagli psicologici e umani.
Una normale Lectura Dantis presuppone la lettura ed il commento di tutti i canti delle tre cantiche. Nel nostro caso, in ALDAI, data la mancanza di tempo, si è deciso di limitare il numero dei canti da commentare e di spalmarne la lettura su tre anni.
Per quest'anno ci si dedicherà all'Inferno ed in particolare ai canti riportati nel box sottostante.
Lectura Dantis 2017
martedì 4 aprile 2017: Motivo del viaggio canti I, II e III,
martedì 2 maggio 2017: Francesca canto V
martedì 9 maggio 2017: Farinata canto X
martedì 16 maggio 2017: Ulisse canto XXVI
martedì 23 maggio 2017: Ugolino e difficile uscita dall’Inferno canti XXXIII e XXXIV
Le letture saranno tenute sotto l’egida del Gruppo Cultura e si terranno in ALDAI - Sala Viscontea Sergio Zeme - via Larga 31 - Milano.
L'orario di inizio sarà per tutte alle ore 15,30.
01 marzo 2017