Libri del mese - Incontri Sospesi

Con “Incontri sospesi” Leonidas Michelis conclude la trilogia di Zafiris, già protagonista dei romanzi: “Il ragazzo di Jànina” e del successivo “Al passo delle cicogne bianche”. Tre romanzi autonomi.

Leonidas Michelis (socio ALDAI)
INCONTRI SOSPESI
Milella Editore
Pagine 216 – euro 16,00


Nel primo, una saga familiare del secolo scorso, si rispecchiano tre generazioni seguendo il passo della storia. Il narratore, Zafiris, vive l’infanzia nella piccola provincia di Jànina, nel Nord della Grecia, fino alla maggiore età, negli anni Cinquanta. Le sue vicende personali, affetti e incontri, amori, sogni e delusioni rimandano, in una serie di intrecci, a quella che è stata la vita della generazione immediatamente precedente e a quella ancora anteriore, quindi a vicende che accompagnano la liberazione dall’Impero Ottomano del 1913, e ai fatti che seguono la catastrofe dopo la sconfitta del 1922 in Asia Minore: il dramma dei profughi, il banditismo degli anni Trenta presente nelle zone rurali, le immigrazioni, l’occupazione nazifascista e infine la guerra civile della fine degli anni Quaranta, a seguito della seconda guerra mondiale con ancora morti e persecuzioni fratricide. Vicende subite e altre agite che non sempre lasciano indenni i personaggi coinvolti.
Nel secondo, “Al passo delle cicogne bianche”, due storie, l’una antica di secoli, l’altra recente anzi contemporanea, ruotano intorno a un’icona. Un’icona appartenente alla famiglia di Zafiris trasmessa di generazione in generazione, di madre in figlia finisce in eredità a Zafiris, primo maschio a riceverla. Due storie che corrono parallele intrecciandosi e complicandosi a vicenda. Cosa nasconde l’antica icona raffigurante un cavaliere su un cavallo nero che sfida il drago? Dalle persecuzioni iconoclaste ai nostri giorni, dalla Grecia all’Italia, passando per Parigi e l’Argentina verrà svelato il mistero. Il passaggio delle cicogne bianche nelle loro eterne migrazioni è l’esile filo che unisce a distanza di secoli il luogo di due storie, annodandone gli sviluppi quasi come una premonizione o un vago presentimento.

In quest’ultimo, "Incontri sospesi", due adolescenti, a distanza di quarant’anni l’una dall’altra, si sono infatuate dello stesso uomo, Oliviero: la meticcia albina Lucíola, nipote di lui, espatriato all’inizio degli anni Cinquanta nella Guyana Francese, e Hortense di Salonicco, figlia dell’amico e compagno di scuola.
A Murtos, una località marina dell’Epiro, nella Grecia settentrionale, dopo anni si ritrovano per caso Zafiris e Kahlil. Il lontano ricordo dei giorni vissuti insieme nel carcere mandamentale di Jànina, nell’entroterra, è rimasto intatto nella memoria di entrambi. Kahlil ha continuato a vivere a Jànina, mentre Zafiris si è stabilito a Milano, ma a Murtos torna con Emma – il suo amore tardivo, come lo chiamava lei – ogni volta che è possibile. È il luogo eletto per riconciliarsi con la sua terra.
Un cortocircuito tra presente e passato mette ordine tra le cose accadute a Kahlil: il confino durante il colpo di stato dei colonnelli, la morte del fratello e l’incontro con Maira, separati anni prima; lei, la bambina del campo degli zingari, lui, raccolto mentre vagava per le vie di Jànina durante un rastrellamento alla fine della guerra civile.
Emma si lascia catturare tra le maglie dell’ascolto e da quanto le accade intorno. Finché qualcosa d’imprevisto svuota del superfluo i suoi pensieri. La svolta con Hortense avviene con l’arrivo di Lucíola a Milano. Il loro incontro riallaccia per un verso e da tregua per l’altro al vissuto di ognuna di esse, dilatato nel tempo. Un susseguirsi di circostanze risolve una vicenda affollata da enigmi e malintesi, da qualche silenzio di troppo.
Quattro donne, tre uomini, due incontri improbabili e una trappola emotiva. Storie apparentemente lontane che si sfiorano, si completano a vicenda e talvolta si compiono.
Leonidas Michelis, nato a Jànina, in Grecia, vive in Italia dagli anni Sessanta. È laureato in ingegneria a Bologna. Nel 1967, a seguito del colpo di stato dei colonnelli, non ha potuto
rientrare nel suo Paese per un lungo periodo. Ha lavorato nella grande industria in Italia e in America Latina, poi da libero professionista. Ha pubblicato i racconti Los claveles del aire nel 2007, i romanzi L’agave di smeraldo nel 2009, Il ragazzo di Jànina nel 2011 (tradotto in greco nel 2013), i racconti L’ombra imperfetta nel 2013, il romanzo Al passo delle cicogne bianche nel 2015.
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