Le aspettative dei Pensionati

Chiediamo un Paese normale, certezza del diritto e rispetto per chi versa il 30% del gettito IRPEF. Le famiglie dei manager rappresentano oltre il 16% dell’elettorato e avremo ben chiaro chi non votare.

 

Francesco Romano 

Componente del Comitato Pensionati ALDAI - Federmanager

L’appuntamento del 22 giugno a Bologna per la Consulta Nazionale Pensionati, noi del Comitato Pensionati ALDAI, l’avevamo atteso con una certa impazienza. Avevamo la preoccupazione che, come in altre circostanze, avremmo fatto fuoco e fiamme durante la discussione, ma al termine dell’incontro ci saremmo lasciati con il solito ritornello:
Questa volta mi devo ricredere, perché all’apertura dei lavori sia il Presidente Cuzzilla, che il Presidente CIDA Ambrogioni, hanno immediatamente dichiarato la loro volontà di cambiare atteggiamento verso la politica e verso i media, che ne sono i vassalli e l’eco. Hanno detto che è da troppo tempo che subiamo l’attacco di giornali, TV e politici di tutte le ideologie senza “reagire”. Siamo, ormai agli occhi dell’opinione pubblica, dei privilegiati che godono di vantaggi e agevolazioni che il resto della popolazione non ha.
Ma una persona normale si dovrebbe domandare con che faccia un politico si permette di considerare le nostre pensioni frutto di regalie o peggio. Loro che si sono fatte le leggi su misura ed al di fuori del giudizio di chicchessia, per godere di vitalizi molto sostanziosi, avendo versato contributi irrisori. Dobbiamo riconoscere che, oggi, si sono modificati i termini di erogazione dei loro “vitalizi”, che d’ora in poi si calcoleranno col sistema contributivo come il resto degli Italiani; ma ce ne è voluto di tempo per farli scendere dall’empireo. Sul passato, ovvero sui loro diritti acquisiti, niente modifiche! 
Allora perché 48 parlamentari vorrebbero che le nostre pensioni venissero ricalcolate con il sistema contributivo? Perché nessuno di loro si scandalizza per le pensioni baby elargite negli anni del boom con la accondiscendenza di sinistra, destra e centro? Perché nessuno di loro chiede ragione delle pensioni erogate agli agricoltori, commercianti, portuali, marittimi, ferrovieri ecc. integrate da sostanziose elargizioni  (pagate sempre da noi stessi attraverso la fiscalità generale), in quanto i contributi versati sono stati irrisori.
 Risposta: per ottenerne il consenso!
Durante il dibattito è emerso che la nostra categoria non si rifiuterebbe di continuare a versare contributi di solidarietà per sanare il bilancio INPS, se il deficit fosse veramente causato dal sistema pensionistico in essere, ma la eccellente relazione dell’amico Mino Schianchi, utilizzando i numeri ufficiali del bilancio statale, dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate, dimostra incontrovertibilmente che il sistema pensionistico è in bonis, se dal Wellfare venisse separato il sistema assistenziale, che ne penalizza i risultati.
Allora, perché non attuare una campagna di “informazione” contro la campagna di “disinformazione” che ci persegue da parecchi anni. I due Presidenti hanno garantito che questo sarà un autunno “caldo” per chi ci rappresenta in Parlamento.
Io, al momento, ci credo e sosterrò ogni iniziativa in merito. Godo, immeritatamente, della benevolenza di un gruppo numeroso di colleghi che informo costantemente riguardo ogni iniziativa che Federmanager e CIDA attuano per difendere i nostri sacrosanti diritti. Ma, nello stesso modo, sarò tenuto ad informarli se quanto promesso non dovesse verificarsi.
Ritengo che dobbiamo operare affinché il prossimo Contratto Nazionale garantisca di più i nostri colleghi in servizio, di cui vorremmo una maggiore vicinanza, garantisca e rafforzi il sistema di salvaguardia sanitario gestito da FASI e ASSIDAI ed, infine, vogliamo che il nostro sindacato difenda con forza l’attuale sistema pensionistico, che ci siamo ampiamente meritato.
A tal fine, mi impegno ad operare affinché tanti nostri colleghi, che si sono nel frattempo allontanati dal sindacato, ritornino ad infoltirne le fila, così che i nostri vertici possano dire ai politici: <siamo tanti, sappiatelo!>.
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