Innovazione digitale - L’industria va: facciamo posto per i manager alla guida

Buon anno a tutti i soci, a tutte le colleghe ed i colleghi, che raggiungiamo ormai anche attraverso l’edizione digitale di "Dirigenti Industria". Si tratta di un passo, deciso e necessario, per adeguare la nostra comunicazione ai tempi e alle esigenze dei manager. Ma i contenuti vogliono continuare la tradizione di aggiornamento professionale e di riflessione seria e pacata sul ruolo del manager nell’impresa e nella società. Per questo motivo, questo numero tratta ampiamente di vari aspetti del Welfare Previdenziale, dell’evoluzione industriale in atto e delle ripercussioni sulla vita di ciascuno di noi.

Romano Ambrogi 

Presidente ALDAI

Cari colleghi e colleghe Senior,
il convegno sul "Welfare Previdenziale tra equità e sostenibilità", tenutosi a Milano lo scorso 12 dicembre presso il centro Congressi Cariplo, è stata l'occasione per condividere la strategia Federmanager a tutela dei legittimi diritti della categoria e invito a leggere l'articolo di Mino Schianchi "Abbiamo un sistema pensionistico sostenibile, ma iniquo" e vedere la registrazione del convegno, per ottenere un quadro della situazione previdenziale e le iniziative che stiamo realizzando.
Il primo punto della nostra strategia è lo sviluppo del lavoro, perché senza lavoro vengono a mancare anche le risorse per le pensioni.
Per questa ragione siamo impegnati nelle prospettive di sviluppo tecnologico e mi occuperò in questo editoriale delle opportunità del digitale.

Ci auguriamo che la crisi di governo trovi rapidamente un esito per permettere di continuare quanto proposto dal piano “Industria 4.0”, che ha riscosso un ampio consenso tra le forze politiche e la società civile, e di dare attuazione concreta e positiva alle prime misure del piano già inserite nella legge di bilancio, approvata a tempo di record prima delle dimissioni del governo Renzi.
Si tratta infatti, come ribadito da tutti, di affrontare una sfida ineludibile per l’economia e la società italiana, che è chiamata a svolgere il proprio ruolo primario in un’Europa, smarrita e divisa sì, ma comunque ancora polo imprescindibile degli equilibri globali, non solo per il proprio peso economico, ma per la sua tradizione culturale. E di cultura appunto si tratta, quando si vuole affrontare consapevolmente e fattivamente una rivoluzione, quale quella che le tecnologie digitali hanno provocato, nel modo di intendere e di fare industria.
Abbiamo esperienza di quanto le nuove tecnologie hanno rivoluzionato l’informazione, la comunicazione, la finanza, il tempo libero, i nostri stessi rapporti interpersonali, ma è giunto il momento di misurarci da professionisti con la rivoluzione della manifattura, dei servizi industriali e un vero e proprio cambiamento di assetto dell’ecosistema economico.
La nostra Associazione ha già dedicato ampio spazio a questa rivoluzione culturale, collaborando con importanti partners attivi nella nostra Lombardia e intende quindi dare ora il proprio contributo alla Commissione Industria, istituita da Federmanager per portare pro-attivamente i manager a interagire con la politica.
Occorre saper dimostrare il valore dell’esperienza collettiva di chi ha guidato le imprese italiane, collaborando lealmente e con sacrificio con gli imprenditori, ottenendo di mantenere il secondo posto europeo nella manifattura a fronte di una flessione marcata delle grandi imprese nazionali.
Occorre riaffermare nei fatti e nella proposizione intelligente e costruttiva il ruolo del manager, che stenta invece a trovare posto nelle strategie delle nostre imprese.
Occorre soprattutto dar prova di una grande flessibilità e intraprendenza nel liberarsi da tanti condizionamenti del sistema Italia ai quali ci siamo adattati e che sono un freno per lo sviluppo della nostra professione.
Il momento storico che stiamo vivendo impone scelte coraggiose di governance anche alla nostra organizzazione, a partire dall’ALDAI, che con i colleghi delle altre Associazioni lombarde deve inaugurare una nuova stagione della rappresentanza, basata sul confronto esterno con le forze vive che in Lombardia esprimono il meglio del genius loci della nostra gente, senza timori e vecchi pregiudizi, senza difese anacronistiche di situazioni irripetibili, senza atteggiamenti da nobili decaduti, potremo effettivamente costituire un’attrattiva per tanti colleghi alla ricerca di un ambito dove esprimere una passione civile e una competenza preziosa.
Il rinnovamento della nostra rappresentanza passa innanzitutto da un atteggiamento di apertura e di confronto con la realtà in rapido divenire. Apprezzando le tecnologie per quanto esse possano essere utilizzate ad un nuovo modo di essere dirigenti.
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in formato pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013