Positivi gli indicatori del Rendiconto Sociale INPS Lombardia 2023

Un quadro di sostanziale tenuta del tessuto occupazionale e produttivo lombardo, con crescita delle entrate contributive, riduzione delle liquidazioni delle pensioni e risultati apprezzabili nella lotta all’evasione e all’irregolarità

Gabriele Fava, Presidente INPS

Gabriele Fava, Presidente INPS

 

Franco Del Vecchio

Segretario CIDA Lombardia - lombardia@cida.it

La presentazione del Rendiconto Sociale INPS Lombardia 2023, tenutasi lo scorso 2 ottobre al 31° e ultimo piano del Grattacielo Pirelli, è stata introdotta dall'Assessore Simona Tironi e dal Presidente dell'INPS Gabriele Fava che considera l’istituto, che gestisce 16 milioni di pensionati e 26 milioni di assistiti, l’Hub del Welfare italiano. Un welfare generativo che impegna l'Istituto nella ricerca di tutti gli strumenti atti a massimizzare le possibilità di inclusione nel sistema produttivo dei soggetti esclusi per vari motivi da tale ambito e possa accompagnare nella vita le persone affinché possano superare le sfide e cogliere le opportunità dei cambiamenti che le attendono. Fra le maggiori sfide la valorizzazione del patrimonio della Silver Economy e l’inserimento dei giovani nel mondo produttivo, con 3 milioni da aggiungere ai 7 che già lavorano.

Oltre alla Direzione Regionale INPS e al Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV), ha partecipato alla preparazione del rapporto il Comitato Regionale INPS, presieduto da Vittorio Colombo, e del quale fa parte anche il rappresentante CIDA Alessandro Seracini. 

Il Comitato rappresenta in seno all’INPS, a livello regionale e provinciale, le istanze delle parti sociali che si approcciano con interesse e senso critico all’articolata attività di governo e di gestione dell’Istituto con spirito di dialogo costruttivo. Il compito del Comitato è infatti, oltre alla valutazione in merito ai ricorsi sulla regolarità delle posizioni contributive, quello di seguire l’andamento dell’organizzazione e dell’attività sviluppata da INPS nella Regione raccogliendo, grazie all’interlocuzione con i Comitati Provinciali, le problematiche e stimolando l’attuazione delle migliori prassi per un efficace presidio del territorio.

Proprio il Presidente Vittorio Colombo ha presentato una sintesi della miniera di informazioni contenute nel rendiconto del positivo sviluppo economico e sociale lombardo nel 2023, che continua a svolgere un ruolo di traino, come attestano i dati di PIL.

Occupazione

Confortante il quadro di sostanziale tenuta e crescita del tessuto produttivo e occupazionale lombardo pari al 69,3%, superiore di quasi 8 punti percentuali alla media nazionale incrementato di 1,1 punto percentuale rispetto al 2022. Il confronto con la Germania, che presenta un tasso di occupazione dell'81,4%, indica ampie possibilità di ulteriore miglioramento. 

Sono aumentate le entrate contributive, ma l’effetto di fattori esogeni negativi (aumento dell’inflazione, frammentazione sociale, precarizzazione dei rapporti di lavoro) non ha consentito di ottenere un proporzionale aumento delle entrate contributive rispetto all’aumento dell’occupazione. 

Il bilancio fra entrate e uscite previdenziali, e relative integrazioni al minimo, dovrebbe essere sostanzialmente in pareggio in Lombardia. Così risulta dal Settimo Rapporto La Regionalizzazione del Bilancio Previdenziale italiano di Itinerari Previdenziali su dati INPS del 2021 che indicano entrate nazionali per 200 miliardi e uscite per 249 miliardi, con un disavanzo di 49 miliardi generato dalle regioni indicate nel grafico. Solo 9 delle 20 regioni italiane presentano entrate contributive e uscite per prestazioni vicine al rapporto del 75%,  rappresentativo di un sistema prossimo all'equilibrio

Il tasso di disoccupazione è sceso al 4% in Lombardia con una riduzione dello 0,9% rispetto all'anno precedente, ai livelli della Germania (al 3,5%) e fra le migliori regioni d'Europa. 
Il saldo netto occupazionale positivo è dovuto ad un numero maggiore di nuovi rapporti di lavoro rispetto alle cessazioni e i settori con maggiori assunzioni riguardano il commercio, il trasporto e magazzinaggio, i servizi di alloggio e ristorazione e quelli relativi alle attività professionali, scientifiche e tecniche. il tasso di occupazione è aumentato a fronte di un calo sia del tasso di disoccupazione, sia del tasso di inattività.
Quasi il 40% delle assunzioni 2023 è a tempo determinato, rispetto al 26% a tempo indeterminato, mentre il rimanente 34% è costituito da contratti in somministrazione, intermittenti e stagionali. Solo una nuova assunzione a tempo indeterminato su quattro. Si lavora, ma sull'orlo della precarietà.

Fra i nuovi assunti due terzi sono italiani e un terzo extracomunitari; 57% sono uomini e 43% sono donne.

Il rendiconto rileva questa segmentazione in termini di settore: 48.984 aziende del commercio, 47.517 dell'industria, 44.540 finanza e assicurazioni, 32.617 del settore immobiliare, 28.468 alloggio e ristorazione,  27.579 delle costruzioni.

Evasione e irregolarità 

Nonostante la diminuzione del personale ispettivo, prosegue l’attività di vigilanza e di contrasto alle irregolarità con il conseguimento di risultati apprezzabili. 

In linea con la tendenza nazionale, la Lombardia ha realizzato un aumento delle riscossioni contributive del 4,5% circa per 22,77 miliardi di euro, pari al 17,2% dei contributi nazionali.

La vigilanza - realizzata con un organico di 57 ispettori (10 in meno rispetto al 2022) - ha conseguito un aumento di circa il 185% degli accertamenti relativi all’evasione contributiva nella Regione, frutto di un’attività mirata in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica di Milano.

Con il 23% di accertamenti in meno nel 2023 (746 al posto di 966 dell'anno precedente) è stato quasi triplicato il valore degli stessi: 259 milioni di euro di 599 aziende irregolari, 126 lavoratori in nero e 30.469 lavoratori irregolari, quasi l'87% in più del 2022.

Nel 2023 si è realizzata una drastica diminuzione del contenzioso amministrativo rispetto all’anno precedente in ragione dell’attuazione delle disposizioni sulla gestione del riesame/ricorso in autotutela da parte delle sedi INPS. Si tratta di un aspetto di rilievo, una forma moderna ed efficace di garanzia e tutela dei diritti dei cittadini, attivata grazie anche alle pressioni delle parti sociali.

Prestazioni previdenziali e assistenziali  

L'Istituto ha erogato nel 2023 oltre 737mila prestazioni, in aumento di 2mila circa rispetto al 2022, delle quali: 52% per cessazioni del rapporto di lavoro (in aumento), 20% per pensioni (in riduzione), 17% per sospensione del rapporto di lavoro (in diminuzione) e 11% per invalidità (in aumento).

Liquidazione delle pensioni

Il 2023 registra una sensibile riduzione delle prime liquidazioni pensionistiche rispetto al 2022 (-6%) e al 2021 (-8%), diminuzione dovuta soprattutto al termine dell’effetto Quota 100 e all’annichilimento di Opzione Donna per opera legislativa. Si stanno infatti gradualmente esaurendo gli interventi correttivi alla legge Fornero sulle pensioni che hanno dimezzato nel tempo il risparmio degli 80 miliardi previsti per le casse dello Stato. 

Nota di merito per l'organizzazione INPS lombarda la riduzione dei tempi di accoglimento delle domande di pensione che nella maggior parte dei casi non superano i 30 giorni.

Di seguito il numero delle pensioni liquidate nel 2022 e 2023
Di seguito gli importi medi delle prestazioni previdenziali
In relazione alle questioni di genere si rileva un importo medio delle pensioni liquidate nel 2023 alle lavoratrici mediamente di importo inferiore del 40% rispetto a quelle erogate ai lavoratori di sesso maschile.

Fonte di preoccupazione è il trend in aumento delle prestazioni assistenziali di invalidità civile. Il numero di quelle liquidate nel 2023 (+36% rispetto al 2020, +4,7 rispetto al 2022) conferma il progressivo e inarrestabile invecchiamento della popolazione lombarda. Nel 2026, dopo la sperimentazione prevista il prossimo anno nella provincia di Brescia, dovrebbe entrare in vigore la riforma della disabilità e della non autosufficienza che prevede nuovi criteri valutativi nei confronti dei richiedenti.

Aumentati del 4,3% i beneficiari di ammortizzatori sociali (NASPI) per cessazione di rapporto di lavoro, mentre sono diminuiti del 25,86% gli ammortizzatori sociali per sospensione del rapporto di lavoro e sono anche diminuiti del 20,8% i beneficiari di Cassa integrazione straordinaria.

La maggiore preoccupazione riguarda però il rinnovo dei contratti di lavoro e la rivalutazione dei salari, senza i quali non aumentano i contributi previdenziali e non si alimentano quindi finanziariamente le rivalutazioni delle prestazioni pensionistiche; la cosiddetta perequazione per recuperare il potere d'acquisto.

Qualità dei servizio

Il Presidente Colombo condivide nelle conclusioni una riflessione sulla qualità della presa in carico dei bisogni del cittadino da parte dell’Istituto nonostante la preoccupante diminuzione dell’organico delle sedi; ben il 55% degli assunti con il concorso 2019 per le sedi INPS Lombardia, ha chiesto ed ottenuto il trasferimento ad altra regione. 
I dati del rendiconto attestano una gestione virtuosa del territorio da parte dell’Istituto conseguita grazie all’utilizzo virtuoso degli strumenti di comunicazione, alle opportunità di investimento in strumenti offerti dal PNRR, alla collaborazione con gli intermediari sociali (Patronati, CAF, Consulenti del Lavoro, Commercialisti, Tributaristi), al lavoro dei dirigenti, dei funzionari, dei dipendenti INPS, ai loro stakeholder e alle parti sociali in particolare. Un lavoro svolto sempre nella consapevolezza dell’importante funzione - svolta dai corpi intermedi - di cerniera tra i cittadini e le Istituzioni, parti fondamentali di una società moderna.

Significativi i dati sulle modalità di relazione con i cittadini, specchio di un mondo che cambia: in diminuzione del 13,9% gli accessi agli sportelli e del 27,6% i ricontatti telefonici, mentre sono in aumento del 21,7% le consulenze, del 7,5% le linee INPS in entrata, stabili le PEC in entrata e in aumento del 120% gli incontri web (il digitale avanza anche in INPS).

Nel 2023 l'organico del personale INPS delle strutture della Direzione Regionale Lombardia è composto per il 64% da donne e per il 36% da uomini, di cui 15 dirigenti, 43 medici e professionisti e unità del personale delle aree professionali. Raggiunto il massimo organico di 2.592 dipendenti nel 2012 le successive riduzioni hanno toccato il minimo di 1.755 nel 2022, per assestarsi a 1.934 dipendenti nel 2023.

Fra i numerosi interventi e presentazioni, Claudio Mor, Presidente del Comitato provinciale INPS di Milano, ha menzionato i mille ricorsi ricevuti nella provincia nel 2023, le 400 prestazioni in ambito sociale e l'opportunità dell'Intelligenza Artificiale per migliorare l'efficienza e la qualità dei servizi e delle relazioni con i cittadini.

Per maggiori informazioni clicca Rendiconti regionali INPS 2023 per accedere al portale INPS e scaricare i Rendiconti Regionali.