Gestire il cambiamento

Eserciteremo con scrupolo lo strabismo necessario per guardare contemporaneamente avanti e indietro e quindi includere tutti, anche i colleghi che le loro sfide le hanno già, a loro tempo, affrontate. Eserciteremo con scrupolo lo strabismo necessario per guardare contemporaneamente avanti e indietro e quindi includere tutti, anche i colleghi che le loro sfide le hanno già, a loro tempo, affrontate.

di Donato Amoroso

Presidente Federmanager Torino
Come si addice a tutte le nuove “squadre” che si avvicendano al vertice di qualsivoglia organizzazione arriva sempre il momento della prima importante verifica e di quell’incontro con la propria base che rappresenta il primo momento di confronto allargato e quindi la prima vera prova. 

Quest’anno – considerata la contestuale ed importante ricorrenza dell’ottantesimo anniversario dalla fondazione della nostra Federmanager – abbiamo optato per una vetrina più importante del solito scegliendo la Reggia di Venaria come luogo per la nostra Assemblea.

Confesso che nel corso della pianificazione l’interrogativo predominante che serpeggiava nella Giunta Esecutiva era su quale obbiettivo di partecipazione avremmo dovuto orientarci considerato il periodo di fine giugno, non del tutto favorevole. Tuttavia i timori si sono rivelati infondati perché nonostante avessimo già previsto una vasta adesione la vostra più che generosa partecip azione ci ha confortato nella scelta. 

Quindi, assodato l’aspetto ludico-ricreativo indotto dall’iconico luogo (e fare tesoro di alcune pecche), l’auspicio era quello di proporre in sintesi il nuovo percorso programmatico attraverso una selezione di ambiti prioritari che potessero essere di maggiore interesse per la categoria. Inoltre si è voluto tenere ben conto che il contestuale cambio di governance a livello federale con la nuova Presidenza affidata a Valter Quercioli e conseguente rinnovo di Giunta Federale e Consiglio Nazionale, ha richiesto una maggiore attenzione nel saper uniformare le aspettative locali con gli indirizzi nazionali. 
Quindi oggi questo percorso lo abbiamo pensato, discusso ed infine costruito per poterlo esporre prima alla attenzione della Giunta Esecutiva e poi a quella del Consiglio Direttivo che ne hanno approvato contenuti e finalità. 

Ora, come si direbbe in azienda, siamo nel momento di eseguire o mettere a terra i progetti e perseguire gli obiettivi che ci siamo dati ed è proprio in questo aspetto che ci attendiamo un cambio di passo energico,  perché sarà solo attraverso una corale esecuzione che potremo dimostrare di avere compreso appieno il mandato nell’interesse della categoria. 

Ci sarà bisogno di maggiore partecipazione, di confronto, di una rinnovata e più contestuale visione di come il ruolo della dirigenza si muoverà nelle dinamiche sempre più veloci che caratterizzeranno il futuro mondo del lavoro in un contesto geopolitico altamente instabile e non prevedibile. Eserciteremo con scrupolo lo strabismo necessario per sapere guardare avanti ed allo stesso modo indietro per tutti coloro che le proprie sfide le hanno già passate ed oggi per questo non possono essere lasciati indietro. 

Per certo il percorso non sarà agevole, perché viviamo tutti le dinamiche recenti dove grandi gruppi industriali che hanno segnato la storia del nostro territorio sono passati di mano…ma questo non ci deve spaventare, i nostri fondamentali sono solidi e le nostre strutture operative abituate a gestire le emergenze. Sarà un momento intenso dove il ruolo della dirigenza sarà chiamato ad esprimere non solo visione e competenze ma soprattutto partecipazione.

Partecipazione attiva per poter federare il nuovo corso degli eventi che nessuno mai avrebbe potuto prevedere né per contenuti e né per velocità e quindi fare sentire la propria voce qualificata insieme alle istituzioni e tutte le altre Associazioni affinché la politica ne tenga conto, non come rumore di fondo di una categoria, ma come supporto qualificato di indirizzo. Solo in questo modo avremo ridato vigore e nuovo smalto alla categoria e lo faremo con la solita passione e quel senso di responsabilità che ci ha sempre caratterizzato nella consapevolezza che avremo bisogno comunque del supporto e della voce di voi tutti. 

Nell’augurarvi una buona ripresa delle attività ci lasciamo con l’intento di poterci ritrovare presto nel solco di una rinnovata ed inclusiva partecipazione.