Politiche attive: questa la richiesta che sale dalla base associativa

L'editoriale del Presidente Federmanager di Torino commenta i primi attesi risultati positivi delle politiche attive, che dovranno nel 2021 concretizzarsi in un progetto di grande respiro

Massimo Brignolo 

Presidente Federmanager Torino APDAI
Il nostro Paese è di fronte ad una svolta che non può fallire anche se le incognite sono molte ed è difficile immaginare cosa succederà nei prossimi mesi. Se da un lato sul governo Draghi, di fresco insediamento, sono riposte le alte attese di un cambiamento e di riforme strutturali in un’ottica di lungo periodo imposta dal piano per la ripresa dell’Europa Next Generation EU, dall’altro, nel momento in cui scrivo (metà marzo), siamo nel pieno della terza ondata pandemica, la ripresa delle attività a pieno ritmo si allontana ancora una volta e incombe la minaccia di un nuovo lockdown più o meno totale.

Il Centro Studi di Confindustria ha rilevato come in gennaio la produzione industriale media italiana sia diminuita del 2,3% sui dodici mesi ed è attesa stabile in febbraio mentre la situazione rimane grave per il territorio torinese dove Unione Industriale proietta per il primo trimestre un calo del 5.2%.

Il monitoraggio costante, esercitato da Federmanager, sugli effetti della pandemia ha rilevato a dicembre come il 45% dei nostri colleghi paventi dei rischi per la propria situazione professionale con valori elevati in settori che caratterizzano il nostro territorio: 53,9% nell’automotive, 50,8% nel settore meccanico, 49,3% in quello elettronico. Le strategie di contenimento dei costi hanno avuto e continuano ad avere ricadute notevoli sui dirigenti, che nell’ultimo anno, a seconda delle situazioni, hanno visto differita la componente variabile della retribuzione, rinunciato a parte dei compensi, “regalato” ferie e ore di permesso.

In tale congiuntura, i nostri servizi sindacali e legali nel 2020 hanno preso in carico circa 800 casi di manager in difficoltà e 280 situazioni sono state chiuse scegliendo la via della conciliazione.
I nostri iscritti in difficoltà ci chiedono di essere in prima fila nelle politiche attive del lavoro; pochi giorni fa, il direttore generale di 4.Manager, Fulvio D’Alvia, mi ricordava come i nuovi percorsi di outplacement, proposti dalla associazione che riunisce Confindustria e Federmanager e lanciati nel 2020, stiano dando i primi attesi risultati positivi.

Non è però sufficiente e attraverso 4.Manager, Federmanager nel 2021 avrà l’opportunità di rafforzare il contributo offerto dalle associazioni territoriali attraverso un progetto di grande respiro che garantirà consulenze professionali di qualità in materia previdenziale e accompagnamento alle politiche attive del lavoro.

Il Congresso Straordinario di Federmanager di marzo 2021 ha riconfermato Stefano Cuzzilla alla presidenza di Federmanager consentendo al presidente in carica di proseguire il lavoro in via eccezionale per far fronte all’emergenza determinata dalla pandemia Covid-19 e per garantire rapporti istituzionali e nelle relazioni industriali. Il Congresso Straordinario ha anche deliberato il riconoscimento nello Statuto federale, al pari dei gruppi Pensionati e Giovani, del Gruppo Donne Minerva che proprio nel nostro territorio iniziò dodici anni fa l’attività che si è ora estesa a 32 sedi territoriali con circa seimila iscritte.