Un periodo particolare
Il Covid ci costringe a modificare anche molti aspetti della nostra vita associativa e rende ancora più importante esercitare il nostro diritto/dovere al voto per l’elezione di un nuovo Consiglio Direttivo, che sarà a sua volta chiamato a contribuire alla scelta degli uomini migliori per affrontare il triennio cruciale che attende noi non meno dell’intero paese
Direttore della rivista Dirigente d'Azienda
Il periodo che la nostra Associazione sta vivendo è veramente particolare: per la seconda volta consecutiva il Covid ci costringe a rinunciare a un appuntamento fondamentale della nostra vita associativa, che è l’Assemblea annuale in presenza, occasione prevista per assolvere agli adempimenti statutari classici, ma da sempre utilizzata soprattutto per incontrarci di persona e scambiarci idee, proposte, suggerimenti e – perché no? – anche semplicemente convenevoli e saluti.
Gli adempimenti statutari saranno assolti attraverso gli strumenti che la telematica ci mette a disposizione, ma, diciamoci la verità, non sarà la stessa cosa.
La particolarità del periodo è poi accentuata dalla coincidenza temporale fra lo svolgimento dell’Assemblea annuale e il momento più importante della nostra vita associativa: l’elezione del Consiglio Direttivo, che si rinnova ogni tre anni. Presto saremo infatti convocati tutti per esercitare il nostro principale diritto/dovere: scegliere il gruppo di colleghi che sarà chiamato a rappresentarci per il prossimo triennio. Al riguardo lascio il campo a quanto scriveva Roberto Granatelli, che su queste colonne non ha bisogno di presentazione, in una occasione simile di parecchi anni orsono.
Dopo un’ampia premessa dedicata all’importanza dell’Associazione nella difesa degli interessi della categoria e quindi all’importanza di iscriversi, Granatelli così si esprimeva: “Per intanto, mi permetto di porre alla attenzione di tutti gli iscritti una riflessione da fare: il primo obbligo morale cui adempiere è quello della collaborazione sotto diverse forme e la prima forma di collaborazione attiva è quella della partecipazione al voto per rinnovare gli Organi dell’Associazione scegliendo le persone che, con atto volontario e disinteressato, si sono rese disponibili a svolgere un’attività di supporto alla vita associativa. Con l’espressione di voto, si raggiungono contemporaneamente due obiettivi, di cui il primo è quello di contribuire attivamente e direttamente ad eleggere i soggetti che, nei vari Organi statutari, dovranno occuparsi della gestione “politica” dell’Associazione, mentre il secondo è quello di supportare, con una espressione ampia di voto, i risultati elettorali dando maggior forza rappresentativa agli eletti.”
Dopo l’invito a recarsi ai seggi, cosa oggi non più necessaria avendo adottato il sistema di voto online fin dalla scorsa tornata elettorale, Granatelli così proseguiva: “Non si può, infatti, condividere l’idea di una classe o categoria di persone e di professionisti che tenda all’egoismo esasperato per disattenzione o scarsa sensibilità ai problemi comuni, perché tale categoria potrebbe essere percepita come non apprezzabile, dando luogo, inesorabilmente, nel medio periodo, ad una dissoluzione della medesima e della sua organizzazione, per inaridimento della “solidarietà associativa”.
Quindi, andate a votare – concludeva Granatelli – “e fatelo anche nelle occasioni future perché la stagione della vita è lunga e, anzi, essa tende ad allungarsi sempre di più e, senza la necessaria solidarietà generazionale, gli anni futuri potrebbero essere penalizzanti. Chi rimane isolato si dispera tra vie impervie e non conosciute, mentre, se entra in cordata, concorre a determinare una meta conosciuta e da perseguire con unanimità di intenti”.
Ancora oggi le parole di Granatelli possono essere condivise e ripetute testualmente: ad esse mi associo senza aggiungere nulla di più.
Articolo pubblicato da "Dirigente d'Azienda"
01 giugno 2021