Verso un 2020 ricco di sfide

"Il futuro dipende unicamente da noi”: è una massima di un grande manager, Andrea Pontremoli, fino al 2007 Presidente e Amministratore Delegato di IBM Italia e ora A.D. di Dallara, che ho avuto la fortuna di incrociare nel corso della mia vita lavorativa.

Massimo Brignolo 

Presidente Federmanager Torino APDAI
È con questo pensiero che volgiamo lo sguardo verso il 2020 dopo un anno impegnativo come quello che sta per concludersi. 

È stato un anno che ha visto il rinnovo del Contratto Nazionale dei Dirigenti d’Industria, una pietra miliare che interviene su tutti gli aspetti base, come la retribuzione e le tutele fondamentali, per aprire nuovi e importanti orizzonti su welfare, pari opportunità e politiche attive. Il Contratto definisce un modello di riferimento allineato con la evoluzione della figura del Manager e con un nuovo rapporto tra aziende e dirigenti per favorire lo sviluppo di una cultura d’impresa innovativa, che risponda alle esigenze del nostro Paese. 

Il 2019 è stato però ancora un anno con tante, troppe, vertenze aziendali; un anno nel quale troppo spesso ci siamo trovati a dover difendere da attacchi demagogici i diritti acquisiti in decenni di lavoro. Manager in servizio inoccupati e dirigenti in pensione attendono dalla nostra associazione risposte efficaci e tempestive alle criticità che questo tempo presenta loro. 

Analizzando la situazione di Federmanager Torino dall’osservatorio privilegiato del ruolo di presidente, per il quale il consiglio direttivo che rappresenta tutti gli iscritti mi ha concesso da poche settimane la vostra fiducia, sto rilevando con piacere la vitalità delle diverse componenti della nostra categoria: donne-manager, giovani dirigenti, seniores. Si tratta di un quadro complesso dove ognuna di queste peculiarità ci pone di fronte a sfide impegnative diverse tra loro; ma è proprio in questa diversità che risiede la principale ricchezza della nostra associazione. Dobbiamo sentirci tutti chiamati a mettere a fattore comune le best practice che si sono sviluppate in questi anni in modo che il patrimonio di energia e progettualità di tutte le componenti venga ad alimentare in un circolo virtuoso l’intera Associazione. 

La maturazione dei gruppi che stanno operando, con le loro competenze e i loro target specifici, può e deve essere una risorsa fondamentale nello sviluppo associativo che deve essere uno degli obiettivi prioritari del nuovo anno che andiamo a affrontare. Tutti noi dobbiamo lavorare in questa direzione, a partire dalle RSA che devono essere i primi testimonial con i colleghi, il veicolo privilegiato per illustrare quanto offerto da Federmanager, il sistema di welfare, le attività bilaterali con Confindustria e Confapi, i progetti d’eccellenza volti allo sviluppo delle competenze.

 A livello nazionale 300 manager sono stati certificati per le loro competenze manageriali e nell’elenco degli Innovation Manager a disposizione delle imprese istituito dal Mise sono già presenti più di 200 colleghi, 18 dei quali provenienti dalla nostra associazione territoriale. Abbiamo a disposizione un patrimonio di managerialità, competenze e professionalità che se opportunamente indirizzato rappresenta una risorsa imprescindibile per il sistema delle imprese e la società civile. Sta a noi continuare a svilupparlo, farlo conoscere e accreditarsi presso gli interlocutori che possano permetterci di metterlo in azione. 

Chiudendo con uno spunto sportivo a me caro, Julio Velasco, commissario tecnico della “generazione di fenomeni” della pallavolo azzurra, è solito ammonire: “Gli schiacciatori non devono discutere l’alzata che ricevono ma devono risolverla, schiacciare bene palloni alzati male”. Il nuovo anno è il momento nel quale siamo chiamati, tutti noi, a mettere a terra, senza alibi, i palloni che riceviamo. I nostri colleghi ce lo chiedono.


Articolo ripreso dalla rivista Dirigente d'Azienda 4/2019 di Federmanager APDAI Torino