Un piano di sviluppo ambizioso per il manifatturiero lombardo
La vocazione industriale del territorio lombardo ritrova nuovo slancio nel piano #Lombardia2030 di Confindustria Lombardia, come conferma l’intervista al Presidente Confindustria Lombardia Alberto Ribolla.
Marco Pepori
Consigliere ALDAI-Federmanager
“Difendere il manifatturiero significa difendere il benessere economico delle nazioni. L’equazione è semplice. Maggiore impresa manifatturiera equivale a maggiore innovazione tecnologica, intesa come introduzione di nuovi prodotti e utilizzo di nuove tecnologie che, nel lungo periodo, rappresentano il vero motore della crescita della produttività”.
Condividiamo l’impegno di Confindustria Lombardia, a favore del manifatturiero lombardo e la necessità di accelerarne lo sviluppo per offrire soluzioni innovative e rappresentative dello stile di vita italiano, che il mondo ci riconosce ed apprezza.
Federmanager Lombardia, intende partecipare attivamente al Piano di Azione di Confindustria Lombardia, con il contributo delle Associazioni Territoriali e dei manager iscritti. Con questo proposito ho incontrato Alberto Ribolla, Presidente Confindustria Lombardia, per sviluppare le sinergie e contribuire concretamente al rilancio del manifatturiero lombardo.
Ing. Ribolla, quali strumenti, competenze e aggregazioni serviranno per sostenere il piano strategico di sviluppo del manifatturiero lombardo?
Partendo dai punti di forza e di debolezza della nostra regione, e dal suo tessuto economico e sociale, Confindustria Lombardia ha individuato quattro linee strategiche che avranno il compito di guidare il rafforzamento e l’accrescimento della competitività regionale, in particolare nel settore manifatturiero. Questi quattro driver sono: cultura d’impresa, sviluppo dei Cluster tecnologici lombardi, Capitale umano e Internazionalizzazione.
Quali interventi pubblici ritiene determinanti per conseguire le aspettative ? (infrastrutture, semplificazione burocratica, riduzione del cuneo fiscale e della tassazione sulle imprese, …)
L’intervento pubblico è fondamentale in un’ottica di collaborazione pubblico-privata, condividendo cioè tutto il processo decisionale. All’interno del nostro piano strategico abbiamo individuato nella dotazione di infrastrutture, anche digitali, e nella semplificazione due aree di intervento prioritarie. Ma La riduzione della tassazione sulle imprese e del cuneo fiscale sono altrettanto importanti al fine di consentire alle imprese di liberare risorse per nuovi investimenti.
Per l’efficacia di tali interventi serve una programmazione di medio-lungo periodo che coinvolga tutti gli attori in campo. Troppo spesso però ci troviamo a dover fronteggiare situazioni emergenziali: è recente il caso del blocco del rilascio delle certificazioni per i Trasporti eccezionali, blocco che, pur nella comprensibile cautela dovuta ai tragici eventi di Annone, ha danneggiato economicamente le imprese lombarde.
Quale ruolo avranno i Cluster Tecnologici e quale rapporto con le imprese ?
I cluster lombardi stanno vivendo una fase di espansione senza precedenti. Questo grazie alla diffusione della conoscenza dello strumento, ma anche grazie alla collaborazione con Regione Lombardia che di recente ha messo in campo un bando per il consolidamento dei #9CTL. E qui torniamo alla collaborazione tra pubblico e privato che, sin dalla nascita dei Cluster lombardi, è stata fondamentale per garantire un percorso di crescita e sviluppo.
Oltre che per una questione dimensionale – i cluster consentono alle piccole e medie imprese attraverso le aggregazioni con altre imprese, centri di ricerca, università, amministrazioni pubbliche e associazioni di aumentare il peso specifico – c’è un maggiore accesso al know-how attraverso le sinergie naturali che si vengono a creare, ma soprattutto c’è una maggiore propensione all’internazionalizzazione: nel 2016 i cluster lombardi sono stati protagonisti anche all’estero. Sei dei nove cluster hanno partecipato alla ‘"European Cluster Conference 2016: Shaping smart industries", Il Lombardy Energy Cleantech Cluster - LE2C è stato presente alla manifestazione Green Days all'interno alla fiera Pollutec con incontri B2B e intercluster. Il cluster AFIL - Associazione Fabbrica Intelligente Lombarda, ha partecipato al Kick Off Event di Barcellona "Smart Specialization Platform on Industrial Specialization", in qualità di coordinatore di Pilot Vanguard e alla II° edizione della Conferenza “Living Room of Emerging Industries in Milan”. Ma la loro presenza è andata oltre i confini europei. Il Lombardy Aerospace Cluster ha partecipato alla Missione di Sistema a San Paolo e Sao Josè dos Campos.
Quale peso hanno e avranno le PMI nel piano Lombardia 2030 e su quali basi si svilupperà la loro competitività e crescita ?
Il Piano strategico nasce per le piccole e medie imprese. Uno dei principi sui quali è stato sviluppato il Piano si basa sulla interconnessione tra sviluppo della competitività delle imprese dallo sviluppo della competitività dei territori e dalla società in cui le imprese operano. Nell’attuale nuovo scenario competitivo i territori assumono un ruolo sempre più importante, e le piccole e medie imprese rappresentano per definizione questo legame con il territorio. Senza dubbio un altro fattore chiave per la loro crescita è l’innovazione intesa come creazione e valorizzazione del capitale umano, attrazione di aziende e individui innovativi, internazionalizzazione a 360 gradi non intesa solo come export ma come un processo bidirezionale. C’è poi la questione dimensionale. Come Confindustria Lombardia spingiamo le piccole e medie imprese ad entrare nei cluster, per avere maggiori possibilità di accesso a know-how e maggiore peso sui mercati. L’unione fa la forza.
Quali azioni sono necessarie per aumentare il tasso d’occupazione dal 57,7% attuale al 74,3% della Germania ?
Il mercato del lavoro sta vivendo una fase di cambiamento epocale, soprattutto in ottica 4.0.
L’impatto di Industria 4.0 sull’occupazione sarà notevole, avremo figure professionali e mansioni che scompariranno e verranno sostituite da nuove professionalità e mansioni più specializzate. Per questo motivo le aziende dovranno poter contare su capitale umano qualificato e competente e questo comporterà una metamorfosi altrettanto epocale del mondo della formazione. Confindustria Lombardia, insieme con i suoi stakeholder, è già al lavoro su numerosi progetti che consentano di colmare il gap tra domanda e offerta.
Quali manager serviranno alle imprese ? Quali nuove competenze saranno indispensabili?
Le competenze manageriali 4.0 sono indispensabili per dare attuazione all’Industria 4.0.
Per concretizzare il cambio di paradigma serve infatti una capacità di visione globale che metta in connessione competenze e attori diversi, dal mondo della ricerca a quello delle imprese e delle istituzioni. L’interconnessione non dev’essere solo digitale, ma anche tra mondi diversi. Lì deve intervenire il cosiddetto middle management, che deve contagiare e interconnettere imprese, distretti, cluster, università, e diffondere questa la nuova cultura industriale.
Come Confindustria Lombardia stiamo lavorando alla costituzione di un Digital Innovation Hub regionale, che oltre ad essere un punto di riferimento per le imprese nel passaggio all’Industria 4.0 diventerà anche un divulgatore di conoscenze e competenze.
Le sfide per il management e le imprese del secondo Paese manifatturiero europeo, implicano cambiamenti importanti, con conseguenti problemi ed opportunità. L’auspicio è affrontare le sfide superando i problemi per focalizzarci sulle opportunità sviluppando la collaborazione perché, come dice il Presidente Ribolla, “l’unione fa la forza”.
01 maggio 2017