Una vita per l'industria elettromeccanica
In ricordo dell’Ing. Roberto Lauro
Gruppo di lavoro Energia ed Ecologia ALDAI-Federmanager
Dedichiamo questa doverosa nota di ricordo al padre del nostro collega Mario (GdL Energia ed Ecologia ALDAI-Federmanager) che, dopo aver attraversato più di metà del secolo scorso in attività professionali nel campo elettromeccanico e idroelettrico, ci ha lasciati alla viglia del 100° genetliaco.
L’Ing. Roberto Lauro è nato infatti a Napoli il 28 luglio del 1920, ha vissuto insieme alla famiglia in diversi luoghi italiani per via del lavoro del padre, ha conseguito il diploma di liceo classico presso l’istituto Foscarini di Venezia e, iscrittosi successivamente all’Università di Bologna in ingegneria elettrotecnica (grandi correnti), ha dovuto modificare il percorso di studi in conseguenza all’arrivo della seconda guerra mondiale.
Gli eventi bellici lo hanno visto partecipare nel ruolo di sottotenente dell’esercito dal settembre del 1943; alla fine della guerra ha potuto completare gli studi laureandosi nel 1947, con il prof. Zanobetti, lavorando, nel contempo, per la Ducati di Bologna.
Nel 1948 viene chiamato e assunto presso Ansaldo San Giorgio di Genova, percorrendo i diversi passi, al tempo ritenuti necessari, per poter diventare un tecnico esperto e ambire successivamente a posizioni di responsabilità.
Tra le specializzazioni conseguite si annovera la grande esperienza sulle macchine elettriche, sia statiche (trasformatori) che rotanti (generatori), per le quali ha operato frequentemente sugli impianti come responsabile di montaggi e avviamento.
In ambito idroelettrico si possono annoverare, tra i tanti, gli impianti di Lanzada e Vinadio in Italia, Jupià in Brasile, Rio Mantaro in Perù, mentre in ambito termoelettrico si ricordano l’impianto di Chivasso (1956), Turbigo Levante (1960), Porto Empedocle (1963) e l’impianto termonucleare del Garigliano.
Nominato dirigente nel 1962, nel 1970 viene nominato Direttore dello stabilimento ASGEN di Genova Campi, dove si progettano, costruiscono e collaudano le macchine elettriche e successivamente, nel 1976, viene nominato Direttore degli stabilimenti Ansaldo di Genova (Campi e Sampierdarena), che occupavano al tempo oltre 4.000 dipendenti; nello stesso periodo viene nominato Consigliere d’amministrazione delle società Turbotecnica e GIE.
La fine degli anni ‘70 segna l’inizio del periodo d’oro dell’Elettromeccanica italiana che all’estero tramite il GIE, raggruppamento paritetico fra industrie italiane private e pubbliche del settore, vede l’Ansaldo assumere un ruolo da protagonista di primo piano anche a livello internazionale.
In questo periodo si annovera anche la partecipazione di Ansaldo, fortemente sostenuta dall’Ing. Lauro, nel consorzio Hydroart SpA, società italiana di progettazione fra Ansaldo Riva e Tosi, sorta nel 1974 per la realizzazione di impianti idroelettrici specie quelli di pompaggio e accumulazione quali: Roncovalgrande, Entracque, Edolo, Bargi, Anapo e Presenzano, nati sotto la spinta del nascente programma nucleare con una progettazione unitaria dell’industria nazionale.
L’Ing. Roberto Lauro promuove poi la partecipazione di Ansaldo, grazie alla grande esperienza e capacità dei tecnici e collaboratori, alla realizzazione dei magneti superconduttori per i consorzi di ricerca internazionali (ToreSupra) che hanno caratterizzato gli anni ’80, attività ora confluita in ASG Superconduttori.
Ritiratosi in quiescenza nel 1985, viene nominato Presidente del consorzio Hydroart.
In questa veste continua a stimolare lo sviluppo dell’impiantistica idroelettrica anche se sono gli anni nei quali la liberalizzazione del mercato con la ridefinizione del ruolo dell’Enel e l’uscita della Tosi dal GIE si ridisegna la realtà elettromeccanica italiana assegnando un ruolo dominante ad Ansaldo in ambito GIE e un ruolo parimenti dominante a Riva in ambito Hydroart, che vede per entrambi un cambio di logo rispettivamente in Ansaldo-GIE e Riva-Hydroart.
Il periodo di Presidenza e poi Vice Presidenza dell’Ing. Roberto Lauro garantisce all’Hydroart , poi Riva Hydroart, un equilibrio che consente di portare a termine il programma della Direzione Produzione e Trasmissione (DPT) dell’ENEL per il rinnovamento dei piccoli impianti idroelettrici “chiavi in mano” basato per il macchinario su una “standardizzazione” studiata in comune fra Hydroart e Ansaldo, rispettivamente per parte turbina e generatore. Si realizzano così congiuntamente in Italia gli impianti di Gromo-Aviasco-Boffetto ecc. nel campo del cosiddetto “mini-hydro”, mentre all’estero continua proficua la collaborazione sui i nuovi impianti di media taglia tra i quali possiamo citare: Sor-River in Etiopia , TES in Indonesia e Bersia e Kennering in Malaysia.
Proprio in concomitanza con l’ingresso della Voith nell’azionariato Riva-Hydroart, poco dopo i primi anni ‘90, vengono progettati e realizzati gli ammodernamenti degli impianti di accumulazione e produzione idroelettrica di Riva del Garda e S. Giacomo al Vomano per l’ENEL, e le realizzazione del 2° Gruppo di produzione di Grosio per a2a Milano, e del nuovo impianto di accumulazione di Pont Ventoux per IREN Torino.
Da ultimo, nel 2013, va ricordato il sostegno morale fornito dall’Ing. Roberto Lauro all’iniziativa ALDAI GdL Energia Ecologia di raccontare in un libro - “Il ventennio d’oro dell’Ingegneria Idromeccanica Italiana” - l’atmosfera, le imprese e le problematiche industriali che accompagnarono quel periodo di entusiasmo lavorativo irripetibile. La sua comunicazione di encomio rimanda ai successi realizzativi del periodo con una vena di rimpianto per la mancata lungimiranza politica del sistema industriale italiano che ha lasciato sguarnire e scomparire le strutture e le competenze tecniche nazionali in nome di una liberalizzazione energetica mal governata, dando così ampio spazio all’invasione industriale straniera, non solo europea, ma anche cinese, che rende oggi quanto mai problematico ogni tentativo di rilancio occupazionale.
Grazie Roberto, un plauso per il tuo impegno, e un ultimo affettuoso saluto dai colleghi del Gruppo Energia ed Ecologia di ALDAI.
01 ottobre 2020