Acquistare o produrre?

Quale politica economica e quale strategia industriale per assicurare sviluppo economico e garantire il welfare?

Franco Del Vecchio

Segretario CIDA Lombardia - lombardia@cida.it
 
I consumatori non si pongono la domanda se acquistare o costruire. Cercano la soluzione che meglio risponde alle aspettative e poi decidono l'acquisto al miglior prezzo.

Se non ci sono fattori che favoriscono l’origine, come le coltivazioni delle arance di Sicilia o il particolare vino DOC piemontese, la provenienza non influisce in maniera determinante sull'acquisto.

L'obiettivo è ottenere il prodotto o il servizio che meglio soddisfa le proprie aspettative al minor prezzo. Punto.

Gli acquisti pubblici

Applicare la logica della migliore offerta per gli acquisti della Pubblica Amministrazione o per interi settori può essere la soluzione ottimale nel breve periodo, ma può risultare miope e controproducente nella prospettiva più ampia dello sviluppo economico e sociale, che rappresenta il vero obiettivo del Paese.

Per realizzare un progetto rilevante che richiede l'utilizzo di ingenti quantità di prodotti, il decisore pubblico dovrebbe valutare l'impatto economico e sociale nel lungo termine dell'acquisto oppure della produzione dei prodotti necessari. Proviamo ad analizzare un caso concreto.

Acquistare o produrre pannelli fotovoltaici?

I crescenti fabbisogni di energia elettrica, dovuti anche all'alimentazione dei Data Center, richiedono un aumento del 21% della produzione in Lombardia in cinque anni, per passare da 65 a circa 79 TWh (Tera watt ora). Il rispetto dell'ambiente esclude le fonti energetiche fossili per produrre i 14 TWh aggiuntivi e in Lombardia, così come in tutto il territorio italiano, la fonte con maggiori potenzialità è rappresentata dall'energia solare. Per produrre 14TWh ci vogliono circa 100 Km2 di pannelli fotovoltaici, cioè centinaia di migliaia di unità da installare in cinque anni possibilmente sui rilievi alpini esposti a sud per massimizzare il rendimento ed evitare di occupare prezioso suolo agricolo. Considerando un piano di potenziamento energetico nazionale ed europeo si potrebbero ipotizzare alcuni milioni di pannelli solari.

Le differenze di prezzo fra i prodotti costruiti in Italia e in Europa rispetto ai Paesi più competitivi raggiungono in alcuni casi il 40%, cioè i prodotti d'importazione costano il 40% in meno di quelli made in Europe. Ad esempio, nel settore auto prodotti cinesi simili a quelli europei costano fino al 40% in meno.

La differenza è talmente rilevante da togliere ogni dubbio, ma  l'enorme investimento in milioni di pannelli solari richiede una valutazione economica e sociale complessiva producendo in Europa e in particolare in Italia.

L'Italia e anche la Spagna, il Portogallo e la Grecia sono i Paesi che dovrebbero essere maggiormente interessati al fotovoltaico potendo beneficiare di maggiore insolazione. Fra gli Stati del Sud Europa il Belpaese ha le infrastrutture e le competenze per diventare l'hub produttivo del fotovoltaico. Con tali potenzialità si rende necessario valutare un piano industriale che migliori la competitività e generi benefici complessivi in termini di occupazione e sviluppo economico con relative ricadute territoriali.


Come incentivare le produzioni in Italia?

Le politiche mirate a favorire i consumi e i consumatori, come gli incentivi Superbonus 110, hanno effettivamente aumentato le installazioni, ma soprattutto a vantaggio delle produzioni estere.

I dazi sono politiche protettive che frenano l'economia, come si è recentemente potuto verificare con le minacce USA.

Le defiscalizzazioni per particolari settori produttivi rappresentano invece le politiche economiche più efficaci. Tali iniziative hanno ad esempio permesso all'Irlanda di trasformare un'economia basata sulla pastorizia in un'industria HiTech d'avanguardia in Europa. Bisogna defiscalizzare per incentivare lo sviluppo.

Il costo dell'energia elettrica è sempre più determinante per la competitività manifatturiera e lo sviluppo dei servizi. Bisogna svincolare il prezzo dell'energia elettrica dal costo del gas e defiscalizzarne la produzione e il consumo.

Per favorire lo sviluppo di manifatture strategiche in Italia è necessario offrire piani di defiscalizzazione a 10-20 anni, come realizzato in Irlanda.

Con tali incentivi si potrebbero favorire joint venture con i produttori leader di pannelli fotovoltaici per la produzione nel nostro Paese.

Se vogliamo dare prospettive di sviluppo economico e sociale è necessaria una visione aperta alle opportunità dei cambiamenti e un rigoroso piano industriale da proporre all'Europa.  

- O -

per registrati e partecipare al convegno CEC European Managers che si terrà a 
Milano il 6 giugno nell'Auditorium Testori in Piazza Città di Lombardia. 

Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in formato pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013