CIDA al tavolo sulla riforma fiscale: bene il riordino, ma non sia a danno di chi le tasse le paga
Il 14 marzo CIDA è stata convocata a Palazzo Chigi per un confronto sul tema della riforma fiscale. Presenti il Vicepresidente Guido Quici e il Direttore Teresa Lavanga
Apprezziamo la volontà del Governo di introdurre strumenti di semplificazione e di voler di stimolare la crescita economica attraverso la riduzione del carico fiscale, di prevenire l’elusione e l’evasione, di razionalizzare il sistema tributario” ha dichiarato Guido Quici, Vicepresidente CIDA. “Ci preoccupa tuttavia, il concetto di saldo zero, perché qualcuno dovrà pagare per raggiungerlo e non vorremmo che fossero sempre i soliti a dover sostenere i conti pubblici” prosegue Quici. “Ricordiamo, infatti, che quasi la metà degli italiani (49,15%) non dichiara redditi e che sono solo i contribuenti con redditi da 35 mila euro in su (12,99%) a versare quasi il 60% dell’Irpef. Non è credibile che oltre la metà degli italiani viva con meno di 10 mila euro lordi all’anno”.
Nel corso dell’incontro Quici ha sottolineato: “Non si possono assolutamente toccare i principi esposti nei CCNL che prevedono deduzioni e detrazioni legati alla previdenza complementare, alla sanità integrativa, al welfare aziendale che, anzi, vanno migliorate. Questi strumenti, i cui limiti di deducibilità sono fermi da oltre 20 anni, contribuiscono alla sostenibilità dei rispettivi sistemi pubblici. Abbiamo almeno 24 mesi di tempo perché la riforma diventi effettiva con l’adozione dei decreti delegati e considerato che CIDA rappresenta i contribuenti che da anni si fanno carico della maggior parte del carico fiscale del Paese, riteniamo necessario essere coinvolti attivamente in questo percorso di cambiamento e in tutte le fasi della riforma. Ribadiamo la nostra disponibilità a fornire tutto il supporto necessario affinché si giunga a una legge fiscale realmente nuova”.
Confederazione sindacale che rappresenta unitariamente a livello istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalità del pubblico e del privato. Le Federazioni aderenti a CIDA sono: Federmanager (industria), Manageritalia (commercio e terziario), FP-CIDA (funzione pubblica), CIMO (sindacato dei medici), Sindirettivo (dirigenza Banca d’Italia), FENDA (agricoltura e ambiente), Federazione 3° Settore CIDA, FIDIA (assicurazioni), SAUR (Università e ricerca), Sindirettivo Consob (dirigenza Consob), Sumai-Assoprof (Sindacato Medici ambulatoriali).