Il Bilancio del Sistema Previdenziale italiano. Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell’assistenza per l'anno 2023

Sintesi del dodicesimo rapporto realizzato da Itinerari Previdenziali e presentato dal Presidente Alberto Brambilla alla Camera dei Deputati il 15 gennaio 2024, ancora visibile in versione integrale streaming

Presentato il 15 gennaio 2025 presso la Camera dei Deputati il 12° Rapporto Il Bilancio del Sistema Previdenziale italiano. Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell'assistenza per l'anno 2023, sostenuto da CIDA.

Di seguito sono disponibili:

Nell'aprire la conferenza il Presidente della Camera dei Deputati, On. Lorenzo Fontana ha dichiarato: "Il documento di Itinerari Previdenziali rappresenta una importante fonte di dati e di analisi del sistema previdenziale e delle tendenze di medio e lungo termine che può contribuire alla elaborazione di strategie e piani d'intervento che ne assicurino la sostenibilità nel tempo. Le previsioni contenute nel rapporto evidenziano quanto il futuro del sistema previdenziale dipenda in larga misura da politiche efficaci di sostegno alla produttività, all'innovazione e al mercato del lavoro."
Il Presidente di Itinerari Previdenziali, Alberto Brambilla, ha presentato il rapporto finalizzato agli andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell'assistenza sulla base dei dati consolidati al 2023 e le previsioni per il triennio successivo nella più importante transizione demografica di tutti i tempi. Nel 1945 nel mondo eravamo 2miliardi di persone e in 79 anni siamo quadruplicati superando 8miliardi e le analisi delle Nazioni Unite indicano una crescita a 9,7miliardi entro il 2064.

L'aspettativa di vita nel 1945 era di 59 anni e siamo prossimi a 83 anni con un aumento di 23 anni. La natalità si è però dimezzata nello stesso periodo e l'Italia il primato europeo con il 24% di ultra 65enni destinato ad aumentare, anche perché il 42% delle coppie è senza figli..

Secondo le valutazioni di Itinerari Previdenziali, diventa sempre più necessaria una forte integrazione fra welfare pubblico e privato, come avviene in altri paesi, per far fronte al crescente invecchiamento della popolazione e all'aumento dei costi della sanità e delle misure per il rispetto ambientale, con necessità di contenere il debito pubblico e il deficit di bilancio come impongono i vincoli di finanza pubblica inseriti nel Piano Strutturale di Bilancio 2025-2029. Già nel 2023 le famiglie italiane hanno speso 108 miliardi per il welfare privato che al netto delle deduzioni e delle detrazioni è di circa 85 miliardi, quasi il 10% di   tutta la spesa pubblica.

È necessario aumentare ulteriormente il numero di occupati per avvicinare il rapporto fra occupati e pensionati dall'attuale 1,4 all'1,6 in grado di assicurare l'equilibrio economico del sistema pensionistico a ripartizione.

Per la sostenibilità del sistema pensionistico occorre responsabilità anche nella concessione delle pensioni anticipate. Le riforme hanno elevato l'età media record dei pensionamenti a 62,4 anni nel 2019, ma nel 2023 si è nuovamente abbassata a 61,7 anni. Un terzo dei pensionati prende la pensione da 20 anno e sono 400mila i pensionati da oltre 40 anni. Se l'aspettativa di vita aumenta, dovremmo ragionevolmente adeguare anche l'età del pensionamento.

Il welfare in Italia rappresenta oltre il 50% dell'intera spesa pubblica e si posiziona ai vertici insieme all'Austria e ha superato anche la Francia in termini di assistenza sociale e non è quindi oggettivo ritenere che non si spenda abbastanza per l'assistenza.


Sono quindi seguiti gli interventi della Viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, il segretario di presidenza della Camera, Benedetto Della Vedova, la senatrice Mariastella Gelmini, il deputato Bruno Tabacci. Ha concluso i lavori il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani.
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