Pensioni: CIDA, pronti a contrastare progetto di legge governo
Un governo senza dialogo con le parti sociali alimenta la sfiducia e l'insofferenza.
Giorgio Ambrogioni
Presidente CIDA
Roma, 8 agosto 2018. La soglia, infamante, del privilegio pensionistico è stata finalmente certificata: 80mila euro lordi l’anno, ed è stata inserita in un progetto di legge governativo. L’atto è stato depositato e senza troppo clamore, complice il mese di agosto, tradizionalmente scelto per i blitz. Il Governo ha depositato il progetto di legge per colpire le cosiddette ‘pensioni d’oro’ e reperire le risorse per elevare a quota 780 euro quelle minime e sociali. La notizia è stata riportata dal Sole 24 Ore che, in un altro articolo, ha intervistato il ministro dell’Economia secondo il quale il dossier pensioni si trova ancora in fase di studio. Ci stiamo abituando ad una certa schizofrenia dell’attuale Esecutivo, ma continuiamo a rimanere sconcertati di fronte alla sua totale indifferenza nei confronti delle istanze e degli appelli della società civile e dei suoi corpi intermedi.
Cida ha ripetutamente chiesto incontri ai rappresentanti di Governo in tema di pensioni, ha inviato documenti, testi e proposte in materia previdenziale nelle sedi istituzionali competenti, certa di avere un riscontro, un segnale di disponibilità al dialogo, al confronto delle idee e delle posizioni. Nulla di tutto questo. Abbiamo visto far cadere nel vuoto, senza alcun riscontro, tutte le nostre iniziative, né abbiamo avuto risposte alle nostre argomentazioni tecniche su cosa sono le pensioni dei dirigenti, come sono state costruite e come sia sbagliato ed ingiusto considerarle dei privilegi. Abbiamo anche dimostrato una certa disponibilità a discutere sulla possibilità che eventuali sacrifici – purché giustificati ed inseriti in un disegno più vasto – potessero essere accettati dalle categorie professionali che rappresentiamo. Ma, ripeto, l’unico risultato è stato un silenzio che è stato rotto solo con l’annuncio di un progetto di legge, in cui si ribadisce che è stato già tutto deciso e stabilito unilateralmente nelle stanze di Palazzo Chigi. Così è per i parametri con cui si calcolerà, a ritroso, quel che si ritiene sia percepito ingiustamente. Lo è l’individuazione dell’asticella che fissa l’ammontare annuo dell’odioso privilegio, lo è soprattutto, il folle principio di dividere i cittadini in buoni e cattivi.
E’ evidente che ci opporremo a questo provvedimento, in tutte le sedi e con tutti gli strumenti disponibili. Stiamo già lavorando alle iniziative più opportune per contrastarlo. Il Governo dovrebbe saperlo: i manager non vanno in ferie ad agosto.