Gli itinerari in bici del territorio lombardo sono tanti e tutti da scoprire

Ecco una selezione di percorsi per pedalare, in solitaria o in compagnia, immersi tra gli innumerevoli scenari della Lombardia

Madonna del Ghisallo - ph.Colombo Nicola

Articolo a cura di inLOMBARDIA


Adrenalina pura, con le grandi salite dei campioni

Passo del Mortirolo - ph. Ivan Previsdomini

Passo del Mortirolo - ph. Ivan Previsdomini

MORTIROLO: la salita “classica” è quella con partenza da Mazzo in Valtellina (552 m) e prevede un’ascesa di circa 12,5 km con una pendenza media del 10% e con picchi che toccano addirittura il 20%. È quasi tutta immersa nel bosco, sono pochi i momenti in cui ci si trova sotto il sole rovente della Valtellina. La strada si impenna già al 9%, il battito cardiaco si fa più accelerato e ci si prepara alla scalata. Si raggiunge Piazzola Olta (709 m) con il 12% di pendenza. Ecco il primo tratto, tutto circa al 20% che, dopo tanto sudore, finisce in prossimità della località Termen (934 m).
Finalmente le pendenze danno tregua fino al tratto de- nominato Pantan, per poi ricominciare per “soli” 400 m, ma tutti dal 16% al 20%. È un costante e continuo risalire fino alla località Cuscisc (1.257 m), dove l’asfalto spiana per un breve tratto e si può leggermente recu- perare.
Al km 8 si erge il monumento dedicato a Marco Pantani, per un attimo si ha la sensazione di vederlo staccare i propri compagni e sfrecciare verso la vittoria, così con un po' di grinta in più e una lacrima negli occhi, si va avanti, verso la cima. Al km 9 le pendenze sono quasi “normali” ma vi sono ancora due tratti al 15% che possono essere molto faticosi. Eccoci arrivati finalmente all’ultimo km, si esce dal bosco e ci si trova circondati dai prati verdeggianti. Le scritte sull’asfalto appartengono ai ciclisti passati durante i precedenti Giri d’Italia: in questo momento ci si sente un po' come loro. Per affrontare questa salita non ci vogliono solo allenamento e chilometri nelle gambe ma “testa” e determinazione, altrimenti chi si ferma è perduto!
GHISALLO: tecnicamente si tratta di una salita di circa 10 km che par- te da Bellagio (202 m) con oltre il 10% di pendenza. I primi km sono impressionanti e fanno riempire subito le gambe di acido lattico. Le località toccate sono: Mulini del Perlo (355 m) con pendenze 8-9%  e Civenna (627 m), dopo la strada spiana per poco più di un km. Ecco le ultime difficoltà altimetriche: 1.600 metri tortuosi con  pendenze attorno all’8-9%. Arriva l’ultimo “drittone”: si intravvede la chiesetta della Madonna del Ghisallo (754 m), sale l’adrenalina e sono le ultime pedalate piene di fatica. Ogni volta che si sale diventa sempre più dura ed aggressiva. In tutto, 24 curve, 17 tornanti e 533 metri di dislivello. Per chiunque ami la bicicletta, il Passo del Ghisallo rappresenta una delle “tappe” fondamentali da affron- tare, almeno una volta nella vita, per potersi sentire come i grandi campioni della bici da strada.
Passo dello Stelvio - ph. Roberto Ganassa Clickalps

Passo dello Stelvio - ph. Roberto Ganassa Clickalps

STELVIO (Sondrio): la salita “tradizionale” è quella che parte da Bormio (1.225 m) si snoda per 34 tornanti ed è lunga circa 21 km. Si superano i Bagni Vecchi di Bormio (1.468 m) e si procede verso la Gola del Braulio. Il fiatone inizia a farsi sentire, fino al km 8 la salita rimane costante (tra il 7% e 8%), ma ancora pedalabile. Comincia la parte centrale del percorso: quello più impegnativo, ma anche il più spettacolare, con una serie di tornanti tra cascate e costoni di montagna: è il tratto più scenografico della salita. Le energie si dipanano e la fatica inizia a farsi sentire, come per miraggio al km 15 inizia un tratto pianeggiante dove si possono rilassare le gambe attraversando una verde vallata. Le gambe ormai sono stanche e dopo circa 5 o più ore di sella, inizia il tratto finale, gli ultimi 4 km: tutti all'8-9% di pendenza media che sembrano i più duri data l’altitudine, la vetta che sembra non arrivare mai e l’acqua nella borraccia che ormai scarseggia.
Arriva il cartello del Passo dello Stelvio (2.758 m) e la salita è finalmente terminata.

Pedalando con amici o in famiglia in tutto relax

Limone sul Garda: Ciclovia dei Sogni - ph. Comune di Limone sul Garda

Limone sul Garda: Ciclovia dei Sogni - ph. Comune di Limone sul Garda

La Ciclovia dei Sogni è perfetta per intraprendere una gita con dei “piccoli” ciclisti al seguito. Inaugurata nel luglio del 2018, è costituita da un tratto di 4 km con partenza da Limone sul Garda. Qui, per gli ultimi 2 km, si è a strapiombo sul lago (circa 25 m) e si conti- nua così fino al confine con la provincia di Trento. Non  a caso viene definita la ciclabile “più bella d’Europa” e chi intraprende questo percorso si trova immerso in un’atmosfera quasi surreale, sospeso tra le acque cri- stalline del Lago di Garda e l’azzurro del cielo.

In viaggio con la bici

Trezzo d'Adda, vista sul fiume - ph inLOMBARDIA

Trezzo d'Adda, vista sul fiume - ph inLOMBARDIA

Per chi ama scoprire le bellezze lombarde in bicicletta, la Ciclovia dell’Adda è sicuramente un esempio di itinerario imperdibile, ricco di paesaggi incantevoli, co- stellati da borghi, castelli e pieno di forti emozioni.
Il percorso si snoda su una lunghezza di 350 km, parte da Cremona per terminare sulle montagne del Parco Nazionale dello Stelvio (Bormio). Si continua per Castiglione D’Adda, per immergersi nell’area del Parco Adda Nord: Leonardo Da Vinci è il protagonista indi- scusso dell’intera area. Sono numerose le attrattive di questa zona: l'Ecomuseo di Leonardo, la ruota idraulica di Groppello d'Adda ed il villaggio operaio di Crespi d’Adda.
Dopo circa 200 chilometri, ci si dirige verso la Valtellina e ovviamente la strada si fa più dura. Dopo aver raggiunto Brivio, il percorso continua sino ad Olginate e quindi a Garlate. Si arriva quindi a Lecco, la Città dei Promessi Sposi, città dinamica, dove finalmente è possibile rilassarsi e ricaricare le batterie.
Qui dà il benvenuto la Riserva naturale del Pian di Spagna ed il Lago di Mezzola, la zona è ricca di Forti. Si prosegue sul “Sentiero della Valtellina” incontrando Morbegno. Si continua lungo la vallata per altri 30 km, con dei divertenti saliscendi, arrivando così a Sondrio e poi Tirano. Siamo quasi arrivati alla fine, è possibile pedalare con calma, immergendosi nella natura della Valtellina. Si giunge così a Grosio, caratterizzato dalla presenza di un Parco di antiche incisioni rupestri. La strada è in continua ascesa e il panorama è da togliere il fiato. Ecco il nostro arrivo a Bormio.

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Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in formato pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013