Innovazione, si studia la forza del vento

Al Politecnico di Milano la Galleria del Vento si mette al servizio delle imprese italiane

Modello dello stadio Mohammed bin Rashid (MBR) di Dubai, nella camera di prova a strato limite.

La Galleria del Vento del Politecnico di Milano è uno degli impianti più importanti al mondo e il più grande in Europa. Come riportato da “Genio & Impresa” grandi, medie e piccole imprese italiane ne sfruttano la tecnologia per testare l’efficacia dei propri prodotti e sviluppare le innovazioni che cambieranno il futuro: tra i progetti e i sogni in cantiere il lavoro sull’efficienza energetica di edifici e velivoli con il bando “Ue Clean Sky” e gli studi di fattibilità sulla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.

La Galleria del Vento del Politecnico di Milano è un luogo unico nel suo genere. Struttura dal nome semplice, quasi giocoso, questo edificio del Campus Bovisa è in realtà un enorme laboratorio, il più grande in Europa, in cui si studia l’andamento del vento intorno ai corpi dalle più svariate forme e dimensioni. Come si legge su Genio & Impresa (genioeimpresa.it), il magazine online di Assolombarda, attraversando le varie stanze della Galleria è possibile assistere a simulazioni di raffiche di varia intensità, fino a 200 chilometri orari, e la loro interazione con elicotteri, ponti ed edifici, oppure con oggetti più piccoli e comuni, come il casco di un ciclista o di uno sciatore. Una sperimentazione continua, che ha come fine ultimo la realizzazione di mezzi e infrastrutture efficienti, prestanti e sicuri, alla quale nemmeno il Covid è riuscito a porre un freno. Infatti, nel 2020 sono stati raggiunti più di cento giorni di affitto dell’impianto. Gli introiti servono per coprire i costi, piuttosto alti, di gestione e manutenzione.

Modello aeroelastico del Ponte Yavuz Sultan Selim, terzo attraversamento permanente del Bosforo

Modello aeroelastico del Ponte Yavuz Sultan Selim, terzo attraversamento permanente del Bosforo

“La Galleria è luogo di ricerca di base per gli studenti e i ricercatori del Politecnico, ma anche di ricerca applicata e di servizio verso il nostro tessuto economico”, afferma Marco Belloli, direttore scientifico della Galleria dal 2001, anno della sua nascita, e custode del laboratorio insieme al responsabile tecnico Luca Ronchi. Molte grandi, medie e piccole imprese italiane, infatti, si sono affidate proprio alla Galleria del Vento per testare l’efficacia dei prodotti, affittando l’impianto per i giorni necessari alle prove. Un vero e proprio “noleggio del vento”, che nel corso degli anni ha interessato settori di varia natura: velivoli e costruzioni in primis, ma anche impianti fotovoltaici, tracker per pannelli solari, geomembrane usate come coperture e società d’ingegneria strutturale. Con un occhio di riguardo per la sostenibilità: “Lavoriamo sull’efficienza energetica degli edifici o dei velivoli con il bando Ue Clean Sky, nel settore delle energie rinnovabili e dei pannelli fotovoltaici, oppure con le grandi navi da cargo che, grazie ad una rete di vele, consumano e inquinano di meno”.

La sezione contratta a bassa turbolenza, che permette di provare velivoli ad ala fissa e mobile con una velocità del vento massima di 55 m/s. Si vedono alcuni dei 14 ventilatori che muovono l’aria nell’impianto grazie alla potenza installata di 1.5 MW.

La sezione contratta a bassa turbolenza, che permette di provare velivoli ad ala fissa e mobile con una velocità del vento massima di 55 m/s. Si vedono alcuni dei 14 ventilatori che muovono l’aria nell’impianto grazie alla potenza installata di 1.5 MW.

Ma che aspetto ha esattamente una galleria del vento? La struttura si presenta come un gigantesco tubo all’interno del quale passa l’aria che soffia nelle camere di prova; una più grande, di quattordici metri per quaranta con un soffitto di quattro, in cui si testano gli effetti del vento su oggetti statici con la sua “vena turbolenta”. E poi quella più piccola, di quattro metri per quattro, progettata a “vena laminare”, in cui si provano macchine che si muovono nell’aria ferma. Un impianto che si regge su una tecnologia raffinatissima, ma che a nulla servirebbe senza il fattore umano: nella Galleria del Vento scienza e ingegneria incontrano le eccellenze del sistema produttivo e nessuno esclude l’altro. Lo conferma Belloli: “Gli artigiani che costruiscono i modelli in scala e collaborano con noi da tanti anni sono una risorsa preziosissima perché senza di loro tutti i nostri studi non sarebbero possibili”. Un mestiere che, traspare, è una passione e che regala a tutti, «a noi e ai nostri collaboratori, una crescita reciproca. Siamo fortunati», ammette il direttore con un sorriso. All’esterno dell’edificio ci sono poi due cabine di comando, i modelli di alcune strutture architettoniche che hanno fatto la fama di Milano, come il quartiere City Life e il Palazzo Italia di Expo 2015, stadi, ponti, treni ad alta velocità, navi e una vera e propria “wall of fame” con le firme di tutti gli atleti che hanno utilizzato le attrezzature testate dalla Galleria. Giusto per citarne alcuni: Alex Zanardi ed Elia Viviani
Al momento alla Galleria del Vento sono tanti i progetti sul tavolo e altrettanti i sogni da realizzare. Uno su tutti? «Vorrei vedere la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, perché ne abbiamo studiato i modelli per anni e siamo certi che funzionerebbe», conclude Belloli.
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