Un firmamento di piccole fiammelle
Il FAI al fianco dei luoghi da non dimenticare
A cura del FAI
Che cosa sono i luoghi del cuore? È come se infinite piccole fiammelle venissero accese nelle città, nei paesi aggrappati alle colline, lungo le frastagliate coste, attraverso le pianure, in mezzo agli alberi dei boschi, lungo i fiumi. Sono quei luoghi che gli uomini hanno amato, vissuto, intravisto, sognato, con nostalgia ricordato”. Con questa definizione Giulia Maria Crespi, che nel 1975 ha creato il FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano, ha evocato l’orizzonte di uno dei progetti più belli e coinvolgenti della Fondazione: il censimento biennale, promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che permette ai cittadini – singoli o riuniti in comitati – di segnalare i luoghi da non dimenticare, contribuendo a restaurarli o valorizzarli. Il borgo ormai quasi abbandonato dove abitavano i nonni; la chiesa del paese in cui siamo cresciuti, logorata dai secoli; un monumento vicino a casa, dal grande valore artistico ma poco conosciuto o degradato: sono luoghi a cui siamo legati, che ci emozionano, in cui ci riconosciamo, a cui vogliamo bene e che vorremmo vivessero per sempre.
Un gesto semplice e concreto a favore dei nostri luoghi del cuore è segnalarli al censimento del FAI. Con oltre 39.000 luoghi segnalati, più di 9.630.000 voti raccolti in 10 edizioni e 139 progetti sostenuti, l’iniziativa rappresenta lo strumento più efficace per sensibilizzare l’opinione pubblica sull'importanza di proteggere i beni del nostro territorio, per portare i luoghi che più amiamo all’attenzione della comunità e delle istituzioni e per innescare processi virtuosi di tutela e valorizzazione.
La Lombardia è tra le regioni più partecipi e attive sin dalla prima edizione del censimento nel 2003, quando il seicentesco Mulino Maurizio Gervasoni a Roncobello (BG), pietra miliare della storia della val Brembana, si è classificato secondo grazie alla solerte mobilitazione di oltre mille valligiani ed è stato oggetto del primo intervento “I Luoghi del Cuore”. Negli anni, dopo il Mulino Gervasoni, sono stati sostenuti progetti a favore di ben 18 luoghi lombardi, molti dei quali già conclusi. Ad esempio, a Milano il FAI è intervenuto su uno degli edifici scolastici all’interno del Parco Trotter, la Stanza delle Scoperte, contribuendo a restituirla alla funzione di spazio didattico laboratoriale, come originariamente ideato dal grande artista Bruno Munari. Inoltre, in seguito ai voti raccolti per le Marcite di Cascina Linterno, nel Parco Agricolo Sud, la Fondazione ha recuperato il Fontanile San Carlo di Albairate, simbolo di una tradizione agricola che risale al Medioevo e che rischia di scomparire.
Grazie a una grande mobilitazione che nell’ambito de “I Luoghi del Cuore” ha “acceso i riflettori” sul Colombarone a Vigevano (PV) – uno dei primi esempi di cascina lombarda, commissionata da Ludovico il Moro e frequentata da Leonardo da Vinci, che qui si dedicò alla sperimentazione di canali d’irrigazione e mulini ad acqua – il FAI ha partecipato al restauro dei fregi, di porzioni di affresco e delle due lapidi commemorative che si trovano sulle pareti esterne dell’edificio. Importanti interventi sono stati effettuati su due luoghi del cuore in provincia di Sondrio: il Lago Azzurro, a Campodolcino, dove il FAI è sceso in campo promuovendo uno studio geologico che ha individuato in una falda sotterranea la causa di svuotamento e riempimento del bacino, fino a quel momento mai approfondita.
Amatissima dalla piccola comunità montana di Teregua Valfurva, in Valtellina, che si è attivata in modo formidabile riuscendo a raccogliere oltre 3.000 voti, la cinquecentesca Chiesa della Santissima Trinità, anche grazie al FAI, è stata completamente restaurata e restituita ai suoi affezionati.
Ancora, a Villa Strozzi a Palidano di Gonzaga (MN), costruita tra il 1630 e il 1700 e danneggiata dal sisma del 2012, il contributo “I Luoghi del Cuore” ha permesso di realizzare la progettazione del recupero del parco, indispensabile per il ripristino complessivo dell’area, mentre al Santuario della Cornabusa, Sant’Omobono Terme (BG), ha consentito di valorizzare il bene al fine di restituire ai pellegrini una esperienza di visita a 360 gradi. Tra gli interventi sui luoghi del cuore lombardi, anche quello per la splendida cima della Vetta Sighignola a Lanzo d’Intelvi (CO), il balcone d’Italia al confine con la Svizzera, dove, anche grazie all’attività di sensibilizzazione intrapresa dalla Fondazione a seguito del censimento, è stata abbattuta la stazione della funivia che, restando inconclusa, per 37 anni ha deturpato l’area.
Molti altri luoghi che costellano il territorio regionale sono stati salvati grazie al contributo del FAI o sono a oggi oggetto di intervento oppure sono al centro di progetti di recupero o di valorizzazione approvati e pronti all’avvio. Tra questi, due beni segnalati nell’ultima edizione (2020), che ha visto il miglior risultato di sempre in termini di voti raccolti (ben 2.353.932, di cui oltre 320mila in Lombardia, la regione più virtuosa): il Castello di Brescia, che potrà offrire al pubblico uno dei suoi percorsi più suggestivi, la Strada del Soccorso, grazie a una nuova illuminazione, e la Chiesa di Santa Eufemia a Corte Franca (BS), che vedrà il recupero del pregevole ciclo di affreschi rinascimentale dedicato alla Santa, a coronamento di lavori svolti in passato che testimoniano l’affettuoso interesse della comunità per questo luogo.
Chissà quanti altri luoghi del cuore, che accompagnano i nostri ricordi d’infanzia o i momenti più significativi della nostra vita, rischiano di scomparire e hanno bisogno di urgenti cure. Luoghi che possono essere segnalati nella prossima edizione del censimento, che sarà lanciata a maggio 2022 (per restare aggiornati www.iluoghidelcuore.it).
Bastano un click o una firma per accendere una delle “infinite piccole fiammelle” che punteggiano il firmamento de “I Luoghi del Cuore” e far sì che risplenda per sempre.