EUSALP La Macro Regione Alpina
L’acronimo EUSALP sta per EU Strategy for the ALPine region. Si tratta di una realtà di notevole significato ed importanza, ma che non è poi così conosciuta come dovrebbe essere.
Stefano Bruno Galli
Docente di Storia delle Dottrine Politiche all’Università degli Studi di Milano – Consigliere Regione Lombardia
Al riguardo, tempo fa ho avuto il piacere di conoscere Stefano Bruno Galli che mi ha edotto in materia. Ritenendo la tematica di rilevante interesse per gli Associati, mi sono permesso di chiedergli un articolo sull’argomento che il professore mi ha gentilmente fornito e che qui propongo.
Va da sè che qualora foste interessati ad un approfondimento successivo, vi sarò grato di segnalarmelo, perché Stefano Bruno Galli si è reso disponibile, in qualità di Relatore, per un nostro eventuale futuro specifico evento sull’argomento.
Raffaele Tasserini
Coordinatore GdL Geopolitica e Internazionalizzazione e GdL Dirigenti per l’Europa
gdl.geo.int.aldai@gmail.com
L'Unione europea sta ragionando in termini di strategie geo-economiche aggregative territoriali, in un quadro macroregionale, da circa una decina d’anni. Nei fatti, le macro-comunità territoriali risultano oggi la dimensione istituzionale più appropriata di fronte alla crisi degli Stati nazionali e all’offensiva dell’economia globale. Interpretano e declinano secondo i tempi nuovi della politica e del potere nell’età della globalizzazione la classica dinamica tra Stato e mercato, che è mutata radicalmente.
Ha subito una metamorfosi e si è trasformata nel rapporto fra queste comunità allargate e l’economia globale. Alle comunità territoriali dev’essere riconosciuto un margine di autonomia politica e amministrativa del tutto nuovo per non imbrigliarle. E per consentire a esse di muoversi con successo nel fronteggiare le sfide del contesto economico globale. La strategia macroregionale alpina – nell’ambito della quale la Lombardia esercita un’oggettiva leadership – è la quarta strategia macroregionale varata dall’Unione dopo quelle del Baltico, del Danubio e dell’Adriatico. È una realtà geo-economica che poggia sul primato del manifatturiero e dell’artigianato, delle micro e delle piccole imprese, nell’ambito di un’area transfrontaliera assai vasta, che coinvolge 46 Regioni appartenenti a sette Stati: Italia (Lombardia, Liguria, Friuli e Venezia Giulia, Veneto, Provincia autonoma di Trento, Provincia autonoma di Bolzano, Valle d’Aosta e Piemonte), Austria, Svizzera, Francia, Germania, Liechtenstein, Slovenia.
La Macroregione Alpina copre un’area di 400.000 Kmq ed investe una popolazione di 70.000.000 di abitanti, con un Pil di oltre 3.000 mdl di Euro, e punta sulla ricerca scientifica, sull’ambiente e sulle infrastrutture, che sono i tre pilastri dell’azione strategica: migliorare la competitività, la prosperità e la coesione della regione alpina; assicurare l'accessibilità e i collegamenti a tutti gli abitanti della regione alpina; rendere la regione alpina sostenibile e attraente dal punto di vista ambientale. Non si tratta di un ulteriore catafalco istituzionale, perché le strategie macroregionali nascono senza nuove istituzioni, senza nuove risorse e senza nuove leggi. L’obiettivo è solo quello di rendere coordinati e organici i progetti strategici di sviluppo di un’aggregazione territoriale transfrontaliera omogenea. L’idea di promuovere un vasto processo di articolazione cooperativa su base macroregionale, oltre i confini degli Stati, delle comunità volontarie territoriali dell’arco alpino non è nuova. La catena alpina costituisce, infatti, una sorta di cerniera tra le realtà produttive, economiche e sociali, che stanno al di qua e al di là delle Alpi.
La macroregione alpina non sarebbe nata – com’è avvenuto il 18 ottobre 2014 a Grenoble, quando i governatori di tutte le regioni coinvolte hanno sottoscritto un protocollo e avviato i lavori per l’elaborazione di un piano d’azione, poi approvato dalla Commissione dell’Ue – senza l’esperienza storica di Arge Alp, negli anni Settanta. Arge Alp nacque come modello di cooperazione transfrontaliera fra le Regioni alpine, con Germania, Austria e Svizzera, assecondando la naturale vocazione economico-produttiva e culturale della Lombardia.
Oltre i confini regionali o nazionali, vi sono delle vocazioni economico-produttive e delle specificità territoriali che devono essere valorizzate perché hanno immediate ricadute sul piano sociale. Spesso si tratta - tuttavia - di progetti dirigisti che cadono dall’alto e vengono imposti ai territori. Al contrario, la strategia macroregionale alpina - altrimenti nota come Eusalp - è una realtà che parte dal basso, dalle 46 Regioni che l’hanno fatta nascere, la compongono e in essa ripongono le loro concrete speranze di rilancio. Questa è la sua peculiarità, la sua oggettiva diversità rispetto alle altre tre esperienze strategiche macroregionali.