Ciao Renato!
Domenica 22 settembre è mancato improvvisamente all'affetto dei suoi cari e degli amici Renato Garbarini, già Presidente ALDAI e storico Consigliere, nonchè protagonista della scena federale nazionale per decenni
Mai avremmo immaginato che questo settembre piovoso avrebbe riservato ad ALDAI un altro lutto dolorosissimo, dopo quello del grande Bruno Losito: d’improvviso, senza segni premonitori, se ne è andato Renato Garbarini, ex Presidente di ALDAI e protagonista della scena federale nazionale per più decenni.
Chi scrive aveva parlato lungamente con lui appena due giorni prima dell’evento inatteso che domenica 22 settembre ce lo ha portato via. Il nostro è stato per molti anni un dialogo ininterrotto, intenso, a volte polemico, ma sempre improntato a grandi reciproco rispetto e stima.
Si era parlato di pensioni, di azioni da costruire per difendere la nostra categoria, a cui Renato aveva dedicato tanto del suo tempo, con passione e determinazione inesauste, malgrado qualche difficoltà di salute che lo aveva colpito negli ultimi anni.
Il suo ultimo messaggio in una chat frequentata da alcuni di noi merita di essere riletto, poiché costituisce una sorta di testamento indimenticabile, come segue:
“Mi raccomando a tutti: spingete perché ALDAI torni ad essere il sindacato che molti ricordano e che prenda l'iniziativa organizzando un evento per le pensioni. Non posso dire che tutti ci guardano ma certamente un bel gruppo di colleghi ancora iscritti si”
Questo scriveva Renato qualche giorno prima di concludere la sua esistenza terrena, e ci piace ricordarlo così, combattivo, determinato, ispirato da una grande convinzione.
Se ne va un uomo di grande sincerità e buona fede, e ne sentiremo l’irreparabile mancanza. Cercheremo di continuarne l’opera preziosa, con coerenza e convinzione.
Ciao Renato, non abbiamo fatto a tempo a fare quella gita a sud, al di là del Po - dove tutti e due avevamo radici personali - come auspicavamo da anni: ma chissà, forse un giorno ci si ritroverà in qualche angolo dell’universo, speriamo.
Pino Colombi