In memoria di Elserino Piol

Un incontro organizzato dal Gruppo Progetto Innovazione ALDAI-Federmanager per ricordare Elserino Piol, scomparso a Milano il 17 aprile 2023, tramite il pensiero di chi lo ha conosciuto e ha lavorato con lui; un protagonista e un testimone di grande rilievo nello sviluppo dell’informatica, delle telecomunicazioni e del venture capital, di cui aveva intuito l’importanza per il progresso del Paese

Franco Del Vecchio

Segretario CIDA Lombardia - lombardia@cida.it

La Presidente ALDAI Federmanager Manuela Biti ha aperto i lavori ringraziando i partecipanti e coloro che hanno poi reso omaggio, con i loro ricordi e il loro vissuto, a un grande precursore, uno dei più indiscussi protagonisti dell’innovazione tecnologica italiana degli ultimi cinquant’anni e le principali testate ne hanno dato notizia ripercorrendo le principali tappe della sua vita professionale, i meriti, la sua grandezza di uomo d’affari, di manager, ma anche di persona di grande generosità. Manuela Biti ha ricordato il suo impegno, la grande competenza, la visione, intraprendenza e capacità di anticipare il futuro interpretandone i segni, stimolando con ruoli diversi le imprese e i giovani traghettandoli verso l’innovazione e, proprio grazie a questa sua innata attitudine, è riuscito in grandi cose. Ha poi ricordato che Elserino Piol ha attraversato anche la storia della nostra Associazione partecipando alla giuria e alla consegna del Premio Innovazione ai colleghi meritevoli, in occasione dell'all'assemblea ALDAI Federmanager del 2005. Nelle conclusioni la Presidente ha sottolineato l'importanza di rendere merito ad un protagonista dell'innovazione del Paese, un esempio per tutti.

Clicca il video seguente per rivedere l'incontro di due ore in memoria di Elserino Piol
Ho avuto, come molti colleghi presenti all'incontro, il privilegio di conoscere e lavorare con Elserino Piol. Una persona e un'esperienza veramente unica, dalla quale ho imparato moltissimo.

Di seguito la sintesi della serie di interventi iniziati con il collega Olivetti Gianni DI Quattro, animatore e organizzatore dell'incontro, emozionato e al tempo stesso orgoglioso di poter ricordare Elserino Piol: un amico nei confronti del quale ha sempre avuto grande stima professionale e umana, come hanno poi confermato Bruno Lamborghini, Maurizio Decina, Riccardo Ruggiero e Umberto de Julio che lo hanno conosciuto bene e hanno avuto tante occasioni di lavorare con lui.

Il ricordo di Gianni Di Quattro

"Ho conosciuto Elserino Piol nell'autunno del 1959, quando lui giovanissimo dirigente Olivetti aveva avuto l’incarico di creare la struttura commerciale per la distribuzione e l’avviamento degli elaboratori elettronici che a Borgolombardo, un quartiere di San Giuliano nella periferia sud-est di Milano, sotto la direzione di Mario Tchou si progettavano e si costruivano. A quei tempi l’informatica non si chiamava ancora informatica, Elserino Piol era già da qualche anno in Olivetti Bull dove aveva dimostrato ampiamente il suo valore, la Olivetti presentava al mercato l’Elea 9003 il primo elaboratore a transistor poi seguito dal 1401 IBM, e il mercato italiano si stava formando.

Da quel momento è partita la cavalcata di Elserino Piol nella tecnologia, nella innovazione, nella conoscenza. Elserino Piol è stato un protagonista del settore, sapeva tutto, leggeva tutto, ricordava tutto, confrontava tutto, prevedeva e ci azzeccava. Capiva quel mondo come pochi. Ha previsto l'evoluzione dell’informatica, delle telecomunicazioni ed è stato un pioniere del venture capital, perché ha capito che grazie proprio al venture capital il settore poteva svilupparsi, continuare ed ampliare la ricerca, indispensabile per avvicinare il futuro. 

Piol è stato un esempio emblematico di innovatore coraggioso, impegnato ad investire in nuovi business, nuove imprese creando lavoro di valore per tanti imprenditori e per tanti giovani di talento.

Senza Elserino Piol, la Olivetti sarebbe stata diversa nelle idee e nella cultura, avrebbe avuto un motore diverso. Ma anche il paese sarebbe stato diverso, perché le idee di Piol circolavano e rimbalzavano anche da lontano. Perché lui era riconosciuto e cercato dai grandi del settore per un confronto, per una idea, per cercare di capire una prospettiva. E dentro tutto questo Elserino Piol era un amico, cercava l’amicizia, la riconosceva e la rispettava, perché era dotato di una grande umanità. Una umanità piena di passione per tutto, per la vita, per la gente, per il piacere di pensare. Agli amici presenti credo che ricordarlo è certamente un piacere, e una nostalgia".

I ricordi di Bruno Lamborghini

Ho vissuto con Elserino Piol una trentina d'anni in Olivetti. 
Negli anni '60 Piol era un protagonista alla divisione elettronica con il lancio del computer Elea 9003 e al momento della cessione alla General Electric decise di non seguire Ottorino Beltrami e Marisa Bellisario per rimanere in Olivetti, un atto d'amore per l'azienda meccanica di Ivrea che attraversava momenti difficili per la morte di Adriano Olivetti e il forte indebitamento.

Fu Piol a convincere la General Electric a cedere ad Olivetti il progetto di una calcolatrice elettronica con il quale l'Ing. Perotto realizzò la Programma 101 che segnò la fine del calcolo meccanico. Il prodotto innovativo ebbe grande successo negli Stati Uniti e fu anche utilizzato dalla Nasa per il lancio dell'Apollo per lo sbarco sulla luna, che diede prestigio alla ricerca italiana. Poi seguirono altri mini elaboratori Olivetti  (Auditronic) alla fine degli anni '60 e Piol fu determinante nel percorso di transizione all'elettronica e all'informatica.

Piol voleva rilanciare l'Olivetti come se fosse un persona cara e lavorava sempre, per spingere l'organizzazione verso il futuro, anche i sabati e le domeniche, come ha poi sempre fatto.

Era un perito industriale e l'Olivetti lo inviò a Cambridge nel Massachusetts per conseguire un master in management ad Harvard e tale permanenza gli fece conoscere molte persone, la cultura e le dinamiche della ricerca tecnologica e del business internazionale, e se ne innamorò.

Negli anni '70 fu nominato responsabile del marketing e si occupò molto della Olivetti Corporation of America e dell'apertura nel '79 dell'Olivetti Advanced Technology Center a Cupertino in California.

L'ing. Carlo De Benedetti, Amministratore Delegato Olivetti dal '78 diede grade fiducia ad Elserino Piol sostenendo lo sviluppo dei Personal Computer (M20-M24) e l'accordo con AT&T, e l'Olivetti entrò a far parte dei 10 maggiori costruttori al mondo.

Piol organizzò il noto incontro di De Benedetti a Cupertino con Steve Jobs che propose l'ingresso di Olivetti in Apple Computer con una quota del 20% per un milione di dollari. Fu fra le poche volte che De Benedetti non ascoltò Piol e non accettò.

A metà degli anni '80 Piol fu nominato responsabile della Direzione Generale Strategie e Sviluppo Olivetti e creò la funzione di Corporate Development, affidata ad Oliver Novick, per lo sviluppo di alleanze e partecipazioni strategiche che portarono allo sviluppo del Venture Capital, fra i primi in Italia e in Europa. In quegli anni fu creato l'Olivetti Technology Lab a Cambridge in Inghilterra.

Nel '92, periodo di grande crisi per l'informatica con il crollo dei prezzi dei PC e l'uscita dal mercato di grandi player come IBM, Piol scrisse tre volumi intitolati "Olivetti Strategic Road Map to '95" nei quali stimolava ad avere coraggio: "IT industry is changing forever, ... You have to dream the impossible" e anticipava i gradi cambiamenti del settore IT e delle comunicazioni.

In quegli anni Piol diede vita all'entrata di Olivetti nelle telecomunicazioni attraverso una serie di imprese lungimiranti:  Omnitel per la telefonia cellulare mobile, Infostrada nella telefonia fissa, ,Olivetti Telemedia (OTM) che operava in startup Internet come, Opera Multimediia con Zanichelli, Italia On Line, Cybermercato e molte altre start-up.

Nel '95 Piol fu nominato Presidente dell'AICA e mi chiese di aiutarlo per poi essere suo successore nell'Associazione Italiana per l'Informatica e per il Calcolo Automatico.

Nel '96 De Benedetti uscì dall'Olivetti e poco dopo anche Piol lasciò il gruppo per dedicarsi con Novick al Venture Capital nell'impresa PINO Venture (PIol-Novick).

Con i libri "Per non perdere il futuro" e "Il sogno di una impresa" Piol ha lasciato una testimonianza di impegno sociale e di sviluppo ICT etico a favore del Paese che non è stato colto come sperava e di questo se ne rammaricava. Si è impegnato per il paese come esperto e come persona umanamente sensibile. 

Elserino era una persona buona, semplice, generosa, dotata di una intelligenza straordinaria.

I cari ricordi di Maurizio Decina

"Incontrai Elserino Piol la prima volta nel 1984, quando lavoravo in Italtel e me lo presentò Marisa Belisario quando Piol stava realizzando l'accordo con AT&T per i PC e i mini della linea 3B20 mentre anch'io stavo negoziando con AT&T un accordo per le centrali telefoniche.

Ci risentimmo poi alla fine degli anni '80 per uno scambio di idee sulle prospettive di internet e le crescenti interazioni fra l'informatica e le telecomunicazioni. Iniziammo nella seconda metà degli anni '90 una collaborazione in PINO Venture per i fondi Kiwi.

Elserino era un genio, con una capacità di assorbire una quantità enorme di nozioni e di elaborare lungimiranti prospettive future. Già alla fine degli anni '80 parlava di un "Personal Digital Assistant" anticipando quel che poi sarebbe diventato lo Smartphone. Tiscali iniziò ad offrire collegamenti internet in dial-up con chiamata telefonica e l'azienda fu quotata in borsa con il fondo Kiwi 1, e fu un grande successo.

Elserino mi insegnò che gli insuccessi fanno parte della vita e permettono di imparare e crescere. Porto nel mio cuore una persona che continuo ad amare e a stimare.

I ricordi di Riccardo Ruggiero

Elserino Piol è stato veramente un grande. L'ho conosciuto a 30 anni quando sono entrato in Olivetti nel '90  per il lancio della telefonia mobile, con il contributo del mitico Ing. Repetto, per iniziare primi in Italia a fare concorrenza nel settore delle telecomunicazioni al monopolista Telecom, con Omnitel nella telefonia mobile e con Infostrada nella telefonia fissa.

Ho avuto il grande privilegio di lavorare giovanissimo con Elserino Piol, manager dalle doti umane straordinarie e dalla notevole sensibilità, nonostante la sua enorme autorevolezza. È  stata per me una grade opportunità e un contributo determinante per la mia vita professionale.

Due anni prima della liberalizzazione del mercato, nel '96, fui nominato Amministratore Delegato di Infostrada che nacque come Joint Venture fra Olivetti e Bell Atlantic. Tutto quello che ho fatto di buono lo devo ad Elserino per ciò che ho imparato da lui, sia umanamente che professionalmente.

Elserino aveva intuito, ben prima di averlo conosciuto, le discontinuità e le sinergie che ci sarebbero state fra il mondo dell'informatica e delle telecomunicazioni. Prevedere e anticipare i cambiamenti era fondamentale e Piol non si limitava alla visione, ma ne coglieva le opportunità realizzando progetti innovativi, nuovi prodotti, nuovi servizi, nuove iniziative anche in settori che non facevano parte del "core business" Olivetti.

Piol è stato fra gli interpreti più acuti e intelligenti della trasformazione informatica e delle telecomunicazioni avvenuta degli ultimi 50 - 25 anni con capacità uniche nel dirigere l'innovazione e lo sviluppo del business. Abile negoziatore e tessitore di reti di alleanze era un'autentica "Deal machine". Forse l'unico al mondo in grado di organizzare in pochi giorni un appuntamento con i leader mondiali, come Bill Gates, Larry Ellison o Steve Jobs perché gli riconoscevano la grade autorevolezza e capacità di intuire i fenomeni futuri.

Veramente unica la sua capacità di gestire e scrivere in te giorni, senza l'aiuto di avvocati, accordi strategici importanti come ho potuto constatare nella realizzazione della "Joint Venture Omnitel Pronto Italia" che vinse la gara per il secondo consorzio per la telefonia mobile.

Da Piol ho imparato che essere responsabili di un progetto, di una organizzazione o di una impresa implica dare priorità al raggiungimento degli obiettivi, poi naturalmente vengono le procedure e il rispetto delle prassi aziendali. Un modus operandi "da innovatore fino in fondo" che ha permesso di realizzare le iniziative necessarie ad uscire dalle prospettive di crisi. Quando Elserino aveva in mente una idea, un progetto, li realizzava impegnandosi in prima persona.

Mi piace ricordare gli anni insieme a questo personaggio autorevolissimo, buono come il pane, con una capacità straordinaria di immaginare il futuro e lavorare intensamente per anticiparlo.

Il ricordo di Umberto De Iulio

La prima volta che ho sentito Elserino Piol parlare di Venture Capital è stato nella seconda metà degli anni '80 in uno degli incontri Olivetti SIP a Ivrea e mi colpì allora la sua visione che il futuro dell'innovazione fosse nel Venture Capital. E fu proprio il ricordo di quell’incontro che mi indusse, dieci anni più tardi, con il suo aiuto, a realizzare in STET una iniziativa di Corporate Venture Capital, credo la prima in Italia dopo Olivetti.

Il destino volle poi che nel 2000 Piol mi chiamasse a Milano come partner e socio in Pino Partecipazioni per il fondo Kiwi 2. Gli otto anni con Piol in Piazza Duse sono stati per me straordinariamente importanti dal punto di vista professionale e umano. Anni di successi, Tiscali, Vitaminic, Venere.com, Yoox, per citare i più conosciuti, grazie alle intuizioni e alla visione di Elserino. Ma anche di ostacoli difficili da superare, lo scoppio della bolla finanziaria dei primi anni 2000 , il crollo delle Borse, la fuga degli investitori, specie americani, dagli investimenti nel digitale. E anche in queste circostanze la guida di Elserino si dimostrò fondamentale.

Elserino Piol è stato certamente il padre del Venture Capital in Italia, ma non solo, è stato un pioniere di questa industria in Europa, conosciuto e rispettato anche oltre Atlantico. E Piazza Duse è stata un fucina di talenti. 

Ma soprattutto Piol è stato uno straordinario innovatore, che vedeva l'innovazione come motore di crescita delle aziende e del Paese.

Piol aveva una incredibile capacità di lavoro, ed era motivato nel suo impegno non dal semplice ritorno economico, ma dalla passione e dal grande amore per l'Olivetti prima e poi per le aziende che aveva fatto crescere con il venture capital, per creare valore per le imprese e per il Paese.

Ragionando sul futuro dei giovani e del nostro Paese ripeteva spesso che non bisogna preoccuparsi tanto se alcune imprese sono in declino o scompaiono, ma soprattutto se non ne nascono di nuove o se non crescono abbastanza velocemente. Come con le persone, diceva, ci dobbiamo preoccupare quando non ci sono nascite e non ci sono assunzioni di giovani, altrettanto dobbiamo fare con le imprese.

La sera, dopo le lunghe giornate di lavoro in Piazza Duse, scrisse il bellissimo libro "Il sogno di una impresa. Dall'Olivetti al Venture Capital" . Scriveva di getto, con la sua calligrafia illeggibile, senza bisogno di guardare appunti o riferimenti bibliografici, voleva lasciarci quel che aveva, in parte nella mente e in parte nel cuore.


Andrea Piol

"Si potrebbero aggiungere tanti altri bei ricordi del passato, ma preferisco parlare del futuro.

Negli ultimi anni papà ha alimentato il sogno di dare prospettive di sviluppo a Valmorel, una frazione di Limana, in provincia di Belluno, dove era nato. A metà del 2021 pensammo a una Fondazione e il giorno dopo aveva già pronto lo statuto. Lo scorso gennaio abbiamo creato la Fondazione Elserino Piol con l’obiettivo sociale di proseguire il percorso tracciato negli anni della sua attività per portare l'innovazione tecnologica nel turismo, nell’agricoltura, nella silvicoltura nella zootecnia, nell’ambiente e anche in ambito industriale, partendo dai giovani. Sviluppando iniziative nel territorio che permettano ai giovani si esprimersi e realizzarsi utilizzando l'innovazione tecnologica come driver principale.

Stiamo anche lavorando alla ristampa del libro del 2004 "Il sogno di una impresa" per una nuova edizione a fine anno in formato cartaceo e digitale."

L'esempio di Elserino Piol rappresenta un patrimonio di cultura dell’innovazione e saremo lieti promuovere sia la Fondazione che la rinnovata versione del libro.
Grazie a tutti per le testimonianze.
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