Il caso Kaufmann

Dal vincitore del Premio Cortina 2019 una storia atroce ispirata da una vicenda reale del Terzo Reich.

Gianni Fossati


Recensione del libro di Giovanni Grasso
Edizioni Rizzoli, 2019
Pagine 383  - 19,00 euro

Come racconta nella sua postfazione Giovanni Grasso, giornalista e saggista, consigliere per la stampa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ”ci sono libri che cerchi e storie che ti vengono a cercare”.  “Il caso Kaufman“ rientra decisamente in queste ultime. Il romanzo storico, fortemente coinvolgente e impressionante, il cui protagonista è Leo  Kaufmann, un anziano commerciante ebreo che offre ospitalità alla figlia di razza ariana di un suo vecchio amico, si ispira ai crimini della Shoa ottant’anni dopo le leggi razziali promulgate nel 1935 a Norimberga. D’altra parte, nel suo “Mein Kampf” del 1925 Adolf Hitler aveva sentenziato che gli Ebrei, parassiti dai capelli neri, violavano di proposito le ingenue giovani bionde compiendo un atto di contaminazione dalle irreparabili conseguenze. A sconvolgere l’esistenza cupa e afflitta di Leo, nel dicembre del 1933 è una lettera. Kurt, il suo migliore amico, gli chiede di prendersi cura della figlia Irene e di aiutarla a stabilirsi a Norimberga. Kaufmann ha sessant’anni, vedovo e presidente della comunità ebraica di Norimberga, vittima in quegli anni della persecuzione nazista che lo spoglierà della casa, dei risparmi e dell’attività lavorativa. Irene si presenta da subito come un raggio di sole a illuminare la sua vita. Ha vent’anni, è bella, determinata e tra i due si instaura un rapporto speciale fatto di stima, affetto, che a causa della differenza di età non si trasforma in una vera e propria relazione. Però è ariana, e le leggi stabiliscono che il popolo ebreo è nemico della Germania mentre l’odio, sapientemente fomentato dal governo nazista, entra lentamente nella vita dei comuni cittadini e le stravolge. Diffidenza e ostilità prendono il posto di rispetto e stima. Gli sguardi si abbassano, i sorrisi si spengono. E quando anche la Giustizia, nelle mani dello spietato giudice Rothenberger, si trasforma in un carnefice per l’onestà e la verità, non ci sarà più scampo. Con il caso Kaufmann, liberamente ispirato alla vera storia umana e giudiziaria di Lehmann Katzenberger e Irene Seller, l’autore spinge il lettore a riflettere sulle conseguenze dell’odio regalandoci un romanzo di grande forza narrativa sull’importanza delle parole e delle piccole azioni che possono cambiare il corso degli eventi, e mostrandoci la dolcezza di un amore nato in un’epoca dominata dalla follia e dalla totale perdita di umanità. Grasso, che ha dedicato il libro a sua moglie Ilaria e al figlio Jacopo, ci restituisce uno spaccato illuminante di una Germania e di una giustizia asservite alla barbarie del nazismo in un momento in cui, anche nel nostro Paese, sembra rialzare la testa un razzismo strisciante.
Giovanni Grasso, giornalista parlamentare e saggista. Tra le sue pubblicazioni le biografie di Oscar Luigi Scalfaro, Piersanti Mattarella e Sergio Mattarella con Riccardo Ferrigato, curatore dei Carteggi Sturzo-Rosselli e Sturzo-Salvemini. È autore di numerosi documentari televisivi di carattere storico, trasmessi dalla RAI. Dal 2015 riveste l’incarico di Consigliere del Presidente della Repubblica per la stampa e la comunicazione. Questo è il suo primo romanzo.
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