Il futuro che (non) c’è
Mercoledì 19 ottobre 2016 Alessandro Rosina ha partecipato all’incontro del Gruppo ALDAI Progetto Innovazione condividendo le prospettive demografiche e stimolando le riflessioni sulle implicazioni derivanti della combinazione di longevità e riduzione delle nascite, che minacciano la sostenibilità del sistema economico e di welfare italiano.
Costruire un domani migliore con la demografia.
di Alessandro Rosina e Sergio Sorgi
Università Bocconi Editore
Disponibile on-line e nelle migliori librerie
€ 16,00 - 163 pagine
Recensione a cura della redazione
Mentre un tempo era naturale e logico osservare il passato per trarre utile insegnamento per il presente e il futuro, perché per secoli non si erano verificati significativi cambiamenti, ai giorni nostri è necessario sviluppare una visione del futuro per trarre vantaggi personali, aziendali e del Paese; perché anticipare il futuro genera vantaggio competitivo e permette di evitare errori irrimediabili.
Nel corso dell’incontro ALDAI Alessandro Rosina ha richiamato alcuni passaggi del libro “Il futuro che (non) c’è”, realizzato insieme a Sergio Sorgi, e presentato proprio ad inizio ottobre 2016.
Il libro esplora le conseguenze di un processo apparentemente inarrestabile che richiede una rigorosa pianificazione di interventi per valorizzare tutte le categorie nelle diverse fasce d’età per evitare, ad esempio, lo squilibrio fra contributi e spesa in welfare. Il libro tratta appunto di welfare, lavoro, cultura, mercato, democrazia, innovazione e sviluppo sostenibile. Temi che evocano comunemente preoccupazione e timori per l’incertezza che caratterizza il futuro, nell’immaginario comune. Eppure è piuttosto facile capire quali saranno i cambiamenti demografici che condizioneranno la vita dei nostri figli e nipoti; basta avere passione ardente di futuro piuttosto che timore del cambiamento.
Che cosa hanno in comune i processi di trasformazione che segnano questo primo scorcio di secolo? Una chiave di lettura efficace per spiegare e unificare fenomeni tanto complessi è offerta dall’evoluzione demografica: con la sua capacità di interpretare i mutamenti profondi che rivoluzionano i rapporti tra le generazioni, la vita dei singoli e le loro interazioni, dimostra come solo ponendo le persone al centro dell’attenzione si possa produrre vera crescita. La sfida sta nel mettere in relazione positiva da un lato l’aggiunta di qualità alla nostra vita, dall’altro la realizzazione di un nuovo benessere condiviso, per tutti e a tutte le età, misurabile non solo in termini di ricchezza materiale. Per produrre scelte, individuali e collettive, che aumentino la possibilità di vivere meglio domani, dobbiamo dotarci oggi di strumenti di lettura adeguati e funzionali all’elaborazione di proposte e soluzioni concrete.
Ogni capitolo del libro racconta, sotto un’angolatura differente, la storia di un futuro che c’è. A condizione di destinare più spazio e risorse alla realizzazione dei nuovi desideri collettivi anziché alla salvaguardia di vecchie certezze individuali.
01 dicembre 2016