La cultura della prevenzione uro-genitale appartiene solo alle donne ? E gli uomini ?
Sarebbe ingiusto affermare che solo le donne si prendono cura della propria salute. Sotto alcuni punti di vista, quali ad esempio la propensione per l’attività fisica o l’abbandono del vizio del fumo, i maschi hanno dimostrato di essere più attenti e determinati. Permangono tuttavia alcuni ambiti che gli uomini tendono ancora a tenere poco in considerazione ai fini della prevenzione delle malattie. Prima fra tutte la sfera Uro-Genitale.
Roberta Lovotti
Associata ALDAI e VISES
Il gruppo ALDAI-Federmanager sulla prevenzione, convinto che la stessa si affronti soprattutto con la consapevolezza, ha dedicato all’apparato Uro-genitale maschile l’evento del 5 febbraio scorso. Due esperti, il dott. Alberto Saita dell’Humanitas di Rozzano e il dott. Emanuele Scapaticci del CDI di Milano, ci hanno parlato di prevenzione e dei trattamenti atti a curare le patologie di questa sfera. Per chi intendesse vedere le presentazioni può scaricarle cliccando i documenti .pdf indicati di seguito.
Dott.scapaticci prevenzione e diagnosi urogenitale 05022019
dott.scapaticci-prevenzione-e-diagnosi-urogenitale-05022019.pdf
Durante l’evento abbiamo appreso che le patologie uro-genitali maschili hanno una diffusione elevata. Dieci milioni di uomini italiani sono o sono stati affetti da una patologia urologica eppure, solo 1 maschio su 2 non sa cosa faccia un urologo. Meno del 5% dei ragazzi sotto i vent’anni ha fatto una visita urologica (un tempo c’era la visita di leva che evidenziava eventuali problemi) mentre, più del 40% delle ragazze coetanee si è già sottoposta ad almeno una visita ginecologica. Il 30-40% dei giovani tra i 16 e i 18 anni presenta una patologia urologica. Tali patologie, spesso facilmente curabili in giovane età, se trascurate possono creare problemi alla vita sessuale, di fertilità o degenerare nel tempo. Esistono controlli a cui è bene sottoporsi da adolescenti ed altri per l’età adulta e matura nonché accortezze da adottare relativamente all’alimentazione ed agli stili di vita. Infine vi sono sintomi da non sottovalutare, e dei segnali che ci devono indirizzare alla visita specialistica.
L’ Iperplasia Prostatica Benigna è una condizione caratterizzata dall’aumento di volume della ghiandola prostatica. Colpisce gli uomini specialmente dopo i 40-45 anni arrivando ad interessare circa il 24% degli ultra ottantenni. Può essere facilmente diagnosticata attraverso l’esplorazione rettale o tramite un’ecografia. Sono stati illustrati sia i trattamenti farmacologici che quelli chirurgici, quest’ultimi si avvalgono sia di tecniche di resezione endoscopica ( TURP ) che di metodi che impiegano laser di grande precisione per distruggere selettivamente la parte di tessuto ghiandolare in eccesso.
È consigliabile dopo i 40 anni eseguire con regolarità un esame del sangue per escludere l’esistenza di un carcinoma della prostata, rischio che aumenta con l’età: livelli elevati di PSA (Antigene Prostatico Specifico), rendono necessari ulteriori indagini, quali la biopsia del tessuto prostatico. Di particolare interesse è stata la presentazione della metodica RMmp (Risonanza Magnetica Multiparametrica) che rappresenta ad oggi la migliore metodica radiologica per l’identificazione di lesioni cancerogene prostatiche. Questo esame aiuta a ridurre in maniera significativa le biopsie inutili e permette di mappare la prostata per eseguire una biopsia molto mirata su una zona identificata come sospetta. Esame anche indicato per controllare i pazienti con neoplasia prostatica poco aggressiva e che decidono di seguire un programma di “sorveglianza attiva”.
Sono stati mostrati anche i grandissimi progressi fatti in ambito chirurgico. Mediante tecniche che utilizzano la robotica il chirurgo interviene coordinando da consolle i bracci robotici, che producono incisioni limitatissime e permettono di individuare ed operare con grande precisione l’area affetta da patologia. Ne conseguono un basso impatto sull’organismo, limitati tempi di ospedalizzazione, poco dolore e ridotto rischio di infezioni con scarse perdite ematiche e conseguente esclusione di trasfusioni. Una vera rivoluzione che rappresenta una valida alternativa alla chirurgia a cielo aperto.
L’evento ci ha permesso inoltre di entrare in contatto con Europa Uomo Onlus che è un’Associazione per l’Informazione sulle malattie prostatiche. Questo incontro, ci ha dimostrato come il nostro intento di fare formazione porti a creare una Rete di Contatti e Servizi da aprire ai soci ALDAI. Nella rivista potrete trovare un articolo specifico con cui l’Associazione Europa Uomo si presenta e spiega la sua funzione nell’ambito delle patologie prostatiche per la Prevenzione e per il Supporto ai Pazienti.
Vi diamo appuntamento al 28 maggio 2019 per parlare di un ambito che ci spaventa tutti: “le patologie della sfera cognitiva in età matura”. Come sempre, acquisire consapevolezza aiuta ad alleggerire i timori e ad affrontare le situazioni. Ci aiuteranno a capire specialisti di due Enti di Ricerca e Cura di Milano: L’Istituto Neurologico Besta e l’Ospedale Policlinico.
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24 aprile 2019