Non sempre e solo cattive notizie
Perché ho pensato a questo titolo? Viviamo in un’epoca in cui la comunicazione ci bombarda quotidianamente con notizie più disparate e purtroppo con versioni sempre più contrastanti: dal Pil alla disoccupazione, dal numero di occupati al rating e così via. In tema previdenziale poi, non ne parliamo proprio.
I soloni della politica che discettano anche qui furiosamente sull’argomento pensioni e sulla sua insostenibilità paventando grigi se non oscuri futuri. Le cause intentate che man mano vengono al dunque e le sentenze che risolvono in modo pretestuoso la vicenda. Insomma ce n’è abbastanza per scoraggiarsi e cedere alla tentazione di non prestare più ascolto a nulla.
Oggi no invece, l’argomento in discussione, a mio parere, ha una particolare importanza e finalmente una valenza positiva e ho ritenuto farne un momento di riflessione.
In seno alla Commissione abbiamo da sempre sottolineato come il tema dell’Assistenza Sanitaria Integrativa fosse diventato il vero argomento di interesse per i nostri colleghi, in servizio, ancor più quelli in pensione ma anche per gli inoccupati. Per tutti quindi il solo affidarsi al Sistema Sanitario Nazionale non è più percorribile: non tanto per le strutture che, devo ammettere, nel nostro Paese e in particolare qui a Milano, non sono affatto carenti, ma per le inevitabili lungaggini ed i costi nei casi più gravi di assistenza richiesta. L’allungamento della vita, odierno ma ancor più futuro, poi è di per sé foriero di una maggiore e più lunga richiesta di assistenza sanitaria e pertanto gli occhi di tutti sono e devono essere puntati sull’offerta di servizi che la nostra Federazione si sforza sempre più di dare ai propri iscritti. In questo ambito i nostri due enti, Fasi ed Assidai rappresentano un vero e proprio asset.
A questo riguardo non poche sono le novità, in parte già annunciate, che il 2018 ci reca in dono.
La voce degli iscritti, da noi raccolta, ha spesso sottolineato la non agevole istruzione delle pratiche di rimborso Fasi ed Assidai: il processo attuato di “dematerializzazione” aveva già notevolmente contribuito ad una riduzione del problema della raccolta ed invio della documentazione che portava ad un inevitabile allungamento dei tempi di evasione. La duplicazione poi delle pratiche per i due enti veniva sottolineata dai nostri colleghi come un’enorme perdita di tempo ed una possibile causa di ritardi nell’evasione per errori materiali.
Adesso finalmente si parte con la pratica unica. Un’unica richiesta, per gli iscritti ai due enti, fatta in via elettronica e poi tutto procede: che bello!
Per non parlare poi del processo di prenotazione per un controllo, esame, visita presso i centri convenzionati. Basta con le lunghe attese telefoniche! Sarà sufficiente recarsi presso il centro convenzionato scelto e, attestando l’iscrizione all’ente, accedere alla prestazione medica.
A questo punto si impone un invito sempre più pressante ed attuale: utilizziamo di più i centri convenzionati. Ormai l’offerta, tra l’altro in via di ulteriore rivisitazione alla luce dell’integrazione tra gli Enti, è già abbastanza ampia e valida. È purtroppo però ancora diffusa la tendenza a privilegiare lo specialista a noi noto anziché la tal clinica. A parte il non poter usufruire di tariffe concordate e quindi agevolate soffermiamoci sul fatto di dover così anticipare la spesa, istruire la pratica di rimborso ed attendere. Io mi sono da sempre rivolto alle strutture convenzionate e vi assicuro che tale scelta è stata ampiamente e felicemente ripagata.
L’anno nuovo ci porta poi anche la notizia, non da poco, del “congelamento” della quota annuale Fasi e del contributo Assidai: per quest’ultimo poi anche la possibile rateizzazione in caso di addebito automatico su conto corrente. Di questi tempi non mi sembra poco. L’addebito automatico (o domiciliazione), oltre ad evitarci il pagamento annuale (per molti la rata unica potrebbe anche essere onerosa) con bollettino postale o similare, farà di fatto anche azzerare l’eventuale interruzione della prestazione in caso di mancato pagamento: cosa che, con il trascorrere degli anni, i mille pensieri e la memoria che inizia a traballare, potrà sicuramente succedere. Per non parlare poi dei casi altamente invalidanti in cui il titolare, sempre stato unico tenutario della gestione delle iscrizioni, potrebbe non essere più in grado di farlo.
La continuità dell’assistenza viene adesso garantita.
A tutto ciò si aggiungono anche le novità, già ampiamente diffuse relative al Long Term Care.
Ecco allora snocciolati i motivi che hanno dettato il propositivo titolo: non solo e sempre cattive notizie.
Ce n’è, a mio avviso, per compiacersene e non genericamente concludere che tutto va male e che niente si fa per cambiare. Con la speranza che questi concetti raggiungano anche chi non è ancora iscritto e che lo convinca a fare il passo.
01 gennaio 2018