La revisione dello Statuto di Federmanager

Nuovo Statuto Federmanager: un processo di riforma per rispecchiare maggiormente una realtà in costante evoluzione

Giovanni Pagnacco

Presidente ALDAI-Federmanager

Il 15 novembre 2024 è entrato in vigore il nuovo Statuto Federmanager. Il testo, approvato dal Congresso Straordinario di Federmanager il 5 luglio scorso su delibera del Consiglio Nazionale, è il frutto di quasi due anni di lavoro da parte della Commissione Statuto Federale, dei Consigli Direttivi delle Associazioni Territoriali, inclusa ALDAI, e dei relativi Gruppi di Lavoro.

ALDAI ha partecipato ai lavori con un rappresentante designato dal Consiglio Direttivo, situazione che ha garantito che le proposte portate alla Commissione Federale nascessero da una discussione preliminare nell’ambito di un gruppo di supporto composto da cinque consiglieri ALDAI con lunga esperienza anche a livello federale, e fossero approvate anticipatamente dal suddetto organo. Durante il processo di riforma, sia nella parte propositiva della Commissione che in quella deliberativa del Consiglio Nazionale e del Congresso, il dibattito tra posizioni talvolta diverse ha permesso un sano confronto di idee, dando un forte segnale di vitalità e di partecipazione attiva. Anche in questo frangente, ALDAI si è ulteriormente compattata grazie a un approccio collegiale e ponderato e continuerà a garantire tutto il supporto necessario in un processo di miglioramento continuo delle governance federale.

I principali obiettivi che hanno guidato l’attuale revisione dello Statuto Federale sono stati: la salvaguardia del ruolo di rappresentanza esclusiva della categoria, l’innovazione del modello dei servizi e l’incremento del numero degli associati, l’attualizzazione del modello organizzativo e di funzionamento, la valorizzazione del criterio meritocratico nella selezione delle cariche e l’assicurazione di una prospettiva sostenibile, di lungo periodo, per la Federazione. 
In particolare, tra le principali novità riporto quanto segue:

  1. Iscrizione delle alte professionalità. Oltre ai dirigenti e ai quadri apicali in servizio e in pensione, si è estesa la possibilità di iscrizione alle alte professionalità del lavoro autonomo, consulenziali o parasubordinate, consiglieri di amministrazione con deleghe e amministratori unici con ruoli assimilabili alla dirigenza industriale in attività, che possono mantenere l’iscrizione all’Associazione Territoriale da pensionati solo se già precedentemente iscritti. Sono considerati in servizio a tutti gli effetti e iscrivibili anche i titolari di pensione che abbiano in corso un rapporto di lavoro in qualità di dirigenti, quadri apicali o alte professionalità del lavoro autonomo facenti parte della “categoria”. L’estensione alle alte professionalità recepisce i cambiamenti e l’evoluzione dei rapporti di lavoro delle figure manageriali. 
  2. Quote riservate alle donne e ai giovani negli organi elettivi. Le Unioni Regionali con più di 4 delegati al Congresso e più di 4 Consiglieri Federmanager, dovranno nominarli garantendo che il 60% siano iscritti in attività di servizio e il 40% siano in pensione. Le stesse dovranno riservare distintamente una quota a giovani e donne, nell’ambito dei componenti complessivamente spettanti almeno pari, rispettivamente, alla percentuale di giovani e donne iscritte nelle Associazioni Territoriali della regione, elevata alla decina superiore. Sarà riservato un posto ai giovani e uno alle donne, negli organi collegiali di enti collaterali con almeno 4 componenti (compresi i supplenti nei collegi dei sindaci/revisori), sempre che siano pervenute candidature valide e che abbiano superato la valutazione di ammissibilità rispetto al profilo.
  3. Carta dei Servizi Federmanager. Ogni Associazione Territoriale rende disponibile agli iscritti la «Carta dei Servizi» nella quale sono indicati i servizi essenziali definiti da Federmanager a livello nazionale fra i quali: consulenza nella fase di instaurazione del rapporto di lavoro; servizi di tutela dei diritti del lavoro; consulenza sui Fondi bilaterali (Fasi, GS-Fasi, Previndai, 4.Manager, ecc…); consulenza a supporto dei manager nel periodo di inoccupazione; controversie sull’interpretazione delle norme contrattuali; attività di assistenza legale che contraddistinguono l’instaurazione e la prosecuzione di una procedura giudiziaria di tipo giuslavoristico; servizi di previdenza e assistenza sanitaria integrativa, servizi di orientamento e formazione, consulenza assicurativa, ecc. Ai servizi essenziali le Associazioni Territoriali hanno la facoltà di aggiungerne altri riservati ai propri iscritti.
  4. Governance. Esplicitati in modo esaustivo gli scopi istituzionali, sono state aggiornate le regole per la nomina degli organi elettivi, allo scopo di conseguire maggiore rappresentatività delle diverse categorie di iscritti e valorizzare il criterio meritocratico nella selezione delle cariche.

L’allargamento alle alte professionalità assimilabili alla dirigenza industriale, se interpretata e applicata in modo tale da non diluire la rappresentatività sindacale dell’intera categoria, è sicuramente un punto di partenza verso una graduale rimodulazione di parametri in linea con la continua evoluzione della figura del dirigente industriale. Un’attenzione continua da parte di tutta la Federazione su questo tema – anche attraverso il naturale continuo affinamento del nuovo Statuto – dimostrerà ulteriore vitalità e coesione a livello nazionale nella graduale convergenza sulle eventuali diverse istanze.
La definizione di quote relative ai giovani e alle donne è sicuramente motivata dal fatto di spingere verso una maggior coinvolgimento di entrambe le categorie nelle attività della Federazione. La ricaduta di tale cambiamento sulle diverse Associazioni Territoriali sta già passando attraverso un inevitabile periodo di rodaggio e assestamento dovuto anche alle differenze rispetto agli Statuti e ai regolamenti delle diverse Territoriali. Anche questo aspetto potrebbe necessitare di ulteriori riflessioni mirate a un affinamento continuo dello stesso Statuto federale. Tutto ciò, in particolare, anche per evitare la non uniforme distribuzione delle quote tra Unioni regionali e Territoriali e tra le diverse Territoriali, nella presentazione di candidature a livello federale, dovuta anche solo all’oggettiva disomogeneità strutturale delle loro rispettive composizioni.
L’attività sindacale che è un elemento fondante della Federazione, seppur non esplicitata espressamente nella denominazione delle associazioni secondo il nuovo articolo 1, deve rimanere viva nelle attività facenti parte della Carta dei Servizi di cui sopra. La revisione dello Statuto Federmanager crea sicuramente le prospettive per rendere disponibili i servizi a favore di tutto il management industriale del Paese e – come tutti gli Statuti di organizzazioni complesse che si evolvono a velocità sempre maggiori rispetto al mutare del proprio contesto di riferimento – beneficerà sicuramente dell’impegno costante verso il miglioramento continuo da parte di tutte le Territoriali, inclusa ALDAI, che non farà mancare il proprio supporto.
Altri temi come il cumulo delle cariche, i compensi e il mandato di rappresentanza rimangono ancora oggetto di ragionamenti presenti e futuri in un’ottica di sempre maggior coesione di tutta la Federazione verso la tutela e la valorizzazione della nostra categoria di dirigenti industriali. ALDAI, in questo processo di miglioramento continuo, c’è e ci sarà sempre. Lo deve a sé stessa e alla propria identificazione con un sistema di appartenenza che ha il dovere – oltre che il diritto – di supportare per le proprie potenzialità e dimensioni nel rispetto di tutto e di tutti.

Il nuovo Statuto, in vigore dal 15 novembre 2024, è accessibile sul sito Federmanager 
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