Outplacement verso il sociale - Rimettersi in gioco nella solidarietà
C’è ancora “voglia di fare”, di “dare” in chi è in pensione o in chi si sta preparando alla pensione. Perché non rimettere in gioco la propria esperienza di manager, le proprie competenze questa volta a favore del sociale? È possibile? E come? Al via l'edizione 2019 del corso.
Francesco Dindo
Coordinatore Gruppo Valorizzazione dei Senior
Coordinatore VISES Gruppo Milano
Mauro Vaiani
Formatore, esperto di age management
Le mie competenze in gioco per il sociale
Dal 2014 con il progetto “Outplacement verso il sociale” ALDAI mette gratuitamente a disposizione di tutti coloro che desiderano porre la loro preziosa professionalità al servizio del mondo della solidarietà e del terzo settore un breve percorso che è di orientamento, informazione e preparazione insieme. Un impegno che si rinnova di anno in anno, che ha visto finora il coinvolgimento di più di 100 manager ALDAI come partecipanti e una percentuale altissima di loro (più del 90%) decidere di coinvolgersi stabilmente in associazioni, enti, cooperative come volontari. E, naturalmente, scoprirsi soddisfatti per la scelta fatta.
In che cosa consiste questo progetto?
Si tratta di un percorso (ridisegnato ogni anno facendo tesoro delle indicazioni e dei suggerimenti dei partecipanti) che combina incontri di gruppo di mezza giornata con colloqui individuali di coaching. Per fare che cosa? La parola migliore è “accompagnamento”: in genere la quasi totalità dei partecipanti presenta sia interesse per il volontariato sia una scarna conoscenza del mondo del terzo settore. Nella prima parte di questo percorso si ha la possibilità di “capire un po’ di più” di che cosa si tratta, chi sono i soggetti, come funziona. Anche incontrando chi in quel mondo ci lavora quotidianamente. E soprattutto di comprendere come approcciarlo, come avvicinarsi. Profit e no profit hanno tante similitudini, ma parimenti anche tante differenze sostanziali. Ed è bene conoscerle.
Solo di questo si parla? Non solo. Spazio è anche dedicato (sempre in una logica di “accompagnamento”) alla motivazione personale. Fare volontariato non è l’equivalente di “essere volenterosi”. È una scelta che richiede di “pensarci su”, di riflettere sulla propria disponibilità a “rimettersi in gioco” e anche “in discussione”. È una sfida, questa volta con se stessi. Per gli altri, ma anche per sé. Inutile dirlo, ma “fare del bene, fa stare bene”.
La presenza del gruppo, con la possibilità di dibattito e di confronto, aiuta ad arricchire il proprio punto di vista, a “guardare” alla propria potenziale scelta anche con occhi diversi. E anche ad aiutare gli altri a guardare con occhi diversi. I colloqui di coaching, in continuità con i momenti di gruppo, rappresentano non solo un elemento di “spinta”, ma soprattutto uno spazio personale tutto per sé entro il quale costruire il proprio “progetto” di inserimento, potendo meglio focalizzare le proprie ritrosie o perplessità, le proprie risorse.
Quest’anno il percorso prevede 6 incontri e 2 colloqui individuali (un terzo per chi lo desidera).
È richiesta la partecipazione a tutti gli incontri. Trattandosi di un percorso, ogni momento si salda con il precedente e prepara al successivo. E richiede anche di dedicare qualche spazio di tempo personale per la riflessione.
Ma ne vale la pena.
In che cosa consiste questo progetto?
Si tratta di un percorso (ridisegnato ogni anno facendo tesoro delle indicazioni e dei suggerimenti dei partecipanti) che combina incontri di gruppo di mezza giornata con colloqui individuali di coaching. Per fare che cosa? La parola migliore è “accompagnamento”: in genere la quasi totalità dei partecipanti presenta sia interesse per il volontariato sia una scarna conoscenza del mondo del terzo settore. Nella prima parte di questo percorso si ha la possibilità di “capire un po’ di più” di che cosa si tratta, chi sono i soggetti, come funziona. Anche incontrando chi in quel mondo ci lavora quotidianamente. E soprattutto di comprendere come approcciarlo, come avvicinarsi. Profit e no profit hanno tante similitudini, ma parimenti anche tante differenze sostanziali. Ed è bene conoscerle.
Solo di questo si parla? Non solo. Spazio è anche dedicato (sempre in una logica di “accompagnamento”) alla motivazione personale. Fare volontariato non è l’equivalente di “essere volenterosi”. È una scelta che richiede di “pensarci su”, di riflettere sulla propria disponibilità a “rimettersi in gioco” e anche “in discussione”. È una sfida, questa volta con se stessi. Per gli altri, ma anche per sé. Inutile dirlo, ma “fare del bene, fa stare bene”.
La presenza del gruppo, con la possibilità di dibattito e di confronto, aiuta ad arricchire il proprio punto di vista, a “guardare” alla propria potenziale scelta anche con occhi diversi. E anche ad aiutare gli altri a guardare con occhi diversi. I colloqui di coaching, in continuità con i momenti di gruppo, rappresentano non solo un elemento di “spinta”, ma soprattutto uno spazio personale tutto per sé entro il quale costruire il proprio “progetto” di inserimento, potendo meglio focalizzare le proprie ritrosie o perplessità, le proprie risorse.
Quest’anno il percorso prevede 6 incontri e 2 colloqui individuali (un terzo per chi lo desidera).
È richiesta la partecipazione a tutti gli incontri. Trattandosi di un percorso, ogni momento si salda con il precedente e prepara al successivo. E richiede anche di dedicare qualche spazio di tempo personale per la riflessione.
Ma ne vale la pena.
La proposta ALDAI per l'edizione 2019 del corso
PREMESSA
Volgendo lo sguardo alle edizioni precedenti abbiamo notato che la “domanda” è via via cambiata: i partecipanti che hanno avuto già qualche esperienza nel volontariato aumentano, c’è maggior determinazione personale nel voler “fare volontariato”, maggior voglia di “accompagnamento”.
Resta di fondo il bisogno di capire di più, di “costruire” un approccio mentale che non sia semplice “fotocopia” di quello praticato per anni nella esperienza aziendale.
LE FINALITÀ DEL CORSO
Volgendo lo sguardo alle edizioni precedenti abbiamo notato che la “domanda” è via via cambiata: i partecipanti che hanno avuto già qualche esperienza nel volontariato aumentano, c’è maggior determinazione personale nel voler “fare volontariato”, maggior voglia di “accompagnamento”.
Resta di fondo il bisogno di capire di più, di “costruire” un approccio mentale che non sia semplice “fotocopia” di quello praticato per anni nella esperienza aziendale.
LE FINALITÀ DEL CORSO
Sulle basi della premessa il partecipante sarà messo in grado di disporre di strumenti informativi e cognitivi utili per rimettersi in gioco in un impegno personale di solidarietà. In particolare, avrà l’opportunità di:
- Conoscere:
- Quali elementi distinguono il mondo non profit dal mondo profit.
- Quali logiche caratterizzano i cambiamenti in atto nel contesto del terzo settore.
- Riflettere su senso e opportunità di una scelta personale, ponendo le basi per un proprio “progetto di inserimento”.
- Focalizzare le competenze che si desiderano mettere in gioco nella personale scelta di volontariato.
- Condividere le esperienze di alcuni soggetti/associazioni che operano nel mondo della solidarietà attraverso la conoscenza dei loro progetti.
Programma e calendario
Verrà mantenuto l’approccio sin qui positivamente sperimentato: un incrocio fra offerta di contenuti e confronto fra partecipanti, momenti di coaching individuali, incontri con operatori del mondo del terzo settore.
Eventuali affinamenti saranno attuati nel durante, dopo aver raccolto esperienze, motivazioni e attese dei partecipanti, allo scopo di integrare al meglio le singole parti.
Eventuali affinamenti saranno attuati nel durante, dopo aver raccolto esperienze, motivazioni e attese dei partecipanti, allo scopo di integrare al meglio le singole parti.
L'organizzazione del corso
Il corso è proposto da ALDAI a tutti i colleghi soci in pensione o in prossimità del pensionamento su impulso del Gruppo VDS-Valorizzazione dei Senior. L’organizzazione e la gestione operativa del corso sono assicurate da VISES, quale Ong/Onlus di riferimento di Federmanager/ALDAI, nell’ambito delle progettualità del Gruppo di Milano.
- Il corso si terrà presso la sede ALDAI nelle date sopra indicate. Ogni incontro avrà la durata di 4 ore. I colloqui con i coach un’ora.
- Sarà possibile accogliere fino a 20 partecipanti, allo scopo di assicurare un’interazione efficace tra partecipanti e docente.
- La gestione degli incontri e dei sottogruppi sarà affidata a Mauro Vaiani.
- I colloqui iniziali e finali dei partecipanti saranno sostenuti dai coach professionali ALDAI Caterina Agazzi e Sandro Crosara su appuntamenti individuali.
- Il corso è gratuito per i soci ALDAI.
Modalità di iscrizione al corso
Gli interessati a partecipare al Corso “Outplacement verso il sociale-Edizione 2019” sono invitati a dichiarare il proprio interesse entro lunedì 25 febbraio 2019 e a segnalare via e-mail il proprio nominativo e contatto a: visesmilano@aldai.it
Chi segnala il proprio interesse sarà ricontattato via e-mail per verificare la disponibilità di presenza e per la compilazione della scheda di iscrizione al corso.
Ricordiamo che l’iscrizione al corso è limitata a 20 colleghi soci e che la priorità sarà gestita sulla base della tempistica di ricezione della scheda di iscrizione.
Chi segnala il proprio interesse sarà ricontattato via e-mail per verificare la disponibilità di presenza e per la compilazione della scheda di iscrizione al corso.
Ricordiamo che l’iscrizione al corso è limitata a 20 colleghi soci e che la priorità sarà gestita sulla base della tempistica di ricezione della scheda di iscrizione.
Profilo dei formatori
Mauro Vaiani: Laureato in filosofia, da più di 30 anni impegnato nell’area delle risorse umane. Prima presso alcune multinazionali occupandosi di selezione, formazione, sviluppo e politiche retributive e dal 1994 come consulente, sia in ambito profit che no-profit. Esperto di inserimento lavorativo di persone diversamente abili e di age management.
Caterina Agazzi: Recruiting, Education & Development Manager - Ha una solida esperienza come Manager delle Risorse Umane maturata in contesti sia commerciali che industriali, a respiro internazionale.
Specializzata in coaching, innovazione dei sistemi di performance appraisal, valutazione e sviluppo del potenziale, mappatura delle competenze. Ha un approccio concreto e pragmatico, mirato al raggiungimento degli obiettivi. Ha una passione: le persone, il loro sviluppo, la loro soddisfazione.
Sandro Crosara: Erickson College graduate – Business Coach orientato alla soluzione e basato sull’azione. Ampia esperienza e responsabilità manageriali operative e consulenziali ricoperte in realtà multi-nazionali in transizione continua, ponendo massima attenzione alle risorse umane, ai costi, alla Clientela. Caratterizzato dalla propensione al progetto, all’innovazione contraddistinta da realizzazioni spesso all’avanguardia, apporta la propria seniority per favorire nuovi comportamenti che creino nuovi risultati.
Caterina Agazzi: Recruiting, Education & Development Manager - Ha una solida esperienza come Manager delle Risorse Umane maturata in contesti sia commerciali che industriali, a respiro internazionale.
Specializzata in coaching, innovazione dei sistemi di performance appraisal, valutazione e sviluppo del potenziale, mappatura delle competenze. Ha un approccio concreto e pragmatico, mirato al raggiungimento degli obiettivi. Ha una passione: le persone, il loro sviluppo, la loro soddisfazione.
Sandro Crosara: Erickson College graduate – Business Coach orientato alla soluzione e basato sull’azione. Ampia esperienza e responsabilità manageriali operative e consulenziali ricoperte in realtà multi-nazionali in transizione continua, ponendo massima attenzione alle risorse umane, ai costi, alla Clientela. Caratterizzato dalla propensione al progetto, all’innovazione contraddistinta da realizzazioni spesso all’avanguardia, apporta la propria seniority per favorire nuovi comportamenti che creino nuovi risultati.
01 febbraio 2019