Ripartiamo. Con i manager in prima fila.

È ripartita la politica, dopo la crisi di governo agostana, hanno ripreso le scuole, l’Italia delle aziende e non solo si è rimessa in marcia dopo il periodo estivo.

Bruno Villani

Presidente ALDAI-Federmanager
Una remise en marche relativa, a dire il vero, considerando la grande fase di instabilità che stiamo tuttora vivendo e le molte nubi all'orizzonte che rendono ancora più complicata una visione e un’azione strategica per l’immediato rilancio della nostra economia.

Per creare sviluppo e far ripartire il Paeseservono continuità e stabilità nelle politiche economiche e industriali: nel periodo aprile-giugno l’occupazione è salita di pochi decimali (+0,6%), ma con saldo netto negativo per le ore lavorate (–0,1%); il PIL è sostanzialmente fermo e sembra in lento scivolamento verso la recessione. Serve più che mai una svolta e di questa, ancora una volta, non possono non essere protagonisti, tra gli altri, i Manager. Sono soprattutto le piccole e medie aziende in prima battuta, che stanno vivendo la sfida di una rapidissima innovazione tecnologica che mette in discussione i modelli produttivi e l’organizzazione stessa del lavoro, il modo di fare impresa e, conseguentemente, la stessa cultura manageriale. Sono i Manager di queste aziende gli attori dell’Industria 4.0, nella quale l’attività decisionale ha tempi sempre più ridotti e deve necessariamente fondarsi sulla lettura e analisi degli elementi raccolti con le nuove tecnologie, tra gli altri, quelle dei Big Data e dell’intelligenza artificiale.

È della scorsa settimana un allarmante quadro emerso dall'ultimo rapporto Ocse sul sistema di istruzione nel nostro Paese, un sistema che sforna sempre più lauree, ma prive di efficacia effettiva se calate poi nel mondo del lavoro. Ci prepariamo a perdere un milione di studenti tra dieci anni, mentre aumenteranno i NEET. Per questo, come Associazione, riteniamo prioritario attivarci, tra gli altri, sul fronte della formazione e lo stiamo facendo non da oggi, affinché i dirigenti che si trovano sul mercato del lavoro maturino le competenze utili a diventare Manager 4.0, gestori dell’innovazione e dei processi, oltre che delle persone. Questo è quanto compete a noi, ma alla politica che cosa chiediamo? In prima battuta – non è una novità, ma saremo ancora più determinati nel proporlo – che i Manager, attraverso le loro associazioni di categoria, siano più coinvolti nei tavoli decisionali ad ogni livello: locale/cittadino, regionale, nazionale. Poi servono una maggiore attenzione e politiche adeguate per l’innovazione e l’Industria 4.0, così come per l’avvio delle grandi opere infrastrutturali di cui il Paese ha drammatico bisogno. Infine, più che una richiesta è un auspicio, stabilità e continuità, come ho ricordato all'inizio.

La nostra Federazione, dopo il complesso, intenso e proficuo lavoro, intrapreso per il recente rinnovo del nostro contratto – tema a cui abbiamo dedicato non a caso il focus di questo numero – si conferma in prima fila nell'azione di rappresentanza e tutela di noi Manager, dettando sin da ora le linee programmatiche per i prossimi mesi di lavoro: dalla certificazione delle competenze manageriali, all'attività dell’Osservatorio 4.Manager con la definizione dei nuovi strumenti di politiche attive del lavoro, lo sviluppo di sanità e previdenza complementari, fino a temi di stretta attualità quali la prossima Legge di Bilancio, Impresa 4.0 e l’ambiente, con i Manager per la sostenibilità. È da qui che dobbiamo ripartire subito con rinnovato slancio, forza, determinazione e ottimismo per lavorare tutti insieme con tutti gli stakeholder interessati, con visione strategica di lungo termine, per la sempre maggiore crescita e affermazione della nostra Categoria, delle nostre Aziende e del nostro Paese. Un periodo di attività si apre. Giunta Esecutiva, Consiglio Direttivo, Commissioni, Gruppi di lavoro, grazie all'impegno costante della struttura, dei coordinatori e di tutti i volontari che lavorano con passione, sono pronti e determinati ad affrontare, e vincere, nuove sfide e guardare ad altrettante opportunità. L'associazione dei dirigenti c’è stata, c’è e ci sarà portando avanti un messaggio corale: solo facendo sistema come Paese abbiamo la possibilità di innescare un reale cambiamento e vincere la sfida. Che non interessa solo noi, ricordiamocelo sempre, ma soprattutto le nuove generazioni, sul cui futuro pesa tutta la nostra responsabilità.

Ora più che mai dunque, motori avanti tutta e… ripartiamo!