Sviluppo Sostenibile: chiave del nostro futuro

Il progresso non si può arrestare e bisogna essere competitivi, ma è altrettanto importante lasciare alle nuove generazioni un mondo migliore.

Bruno Villani

Presidente ALDAI-Federmanager
Oggi si discute molto di sostenibilità. L’Europa spinge in questa direzione e sono previsti importanti incentivi. La sostenibilità è una grande opportunità per le aziende e per i manager.

L’Europa e l’Italia puntano su un Green New Deal per accelerare il raggiungimento dei 17 target Onu. È un criterio guida che sta rivoluzionando il modus operandi delle nostre comunità e del mondo imprenditoriale. Tutti ci sentiamo chiamati in causa sotto la notevole spinta dell'opinione pubblica.

Crescono le imprese orientate verso l'adozione dei criteri sociali e ambientali e aumenta la richiesta sul mercato di manager capaci di rivestire anche un ruolo di agente di cambiamento all'interno della società civile. Le grandi aziende del Paese sono capofila di un cambiamento che deve accompagnare una profonda trasformazione della società.

Come chiaramente riportato nel Rapporto ASviS, l'Italia ravvisa forti criticità in relazione alla realizzazione del Goal 8 dell'Onu, che noi avvertiamo come particolarmente importante perché relativo a "Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti".

La crescita economica del sistema Paese passa inevitabilmente da un rafforzamento delle competenze che metta al centro professionalità nuove e attrezzate a guidare l'Italia fuori dal  difficile momento storico che stiamo vivendo. Mancano dieci anni al 2030, il traguardo fissato nel grande accordo sottoscritto dai Paesi Onu. Sembrano tanti, ma sono pochissimi, soprattutto per noi che in Italia siamo gravati da un enorme debito pubblico, tassi di disoccupazione preoccupanti e un divario economico tra le diverse aree del Paese che, invece di diminuire, aumenta.

La nostra Federazione ha interpretato i segnali lanciati dalla società e dal mercato e sta introducendo appositi percorsi di certificazione per Sustainability Manager.
Insieme ad oltre 50 organizzazioni di rappresentanza lombarde la dirigenza ha sottoscritto il protocollo di Sviluppo Sostenibile della Regione e si è impegnata a promuovere l’economia circolare, diventata modello di riferimento per le produzioni senza rifiuti inquinanti. Altro tema rilevante è la catena alimentare green per promuovere l’agricoltura sostenibile favorendo la sperimentazione e l’innovazione per migliorare la qualità dei prodotti valorizzando il territorio. Metteremo anche a disposizione della dirigenza scolastica, degli insegnanti e dei giovani le competenze manageriali e le buone pratiche, sotto forma di pillole formative, per favorire comportamenti responsabili e rispettosi dell’ambiente.

Abbiamo quindi creato una rubrica della rivista Dirigenti Industria per sensibilizzare e favorire la diffusione di tale cultura e invito i lettori associati a comunicare rivista@aldai.it i casi emblematici di economia circolare, di trasformazione digitale e le iniziative di Sviluppo Sostenibile, che pubblicheremo tutti i mesi.
Come indica il rapporto CENSIS 2019 “Gli ultimi mesi del decennio, segnato dal perdurare della crisi dell’occupazione e dei redditi, sulla perdita di tenuta delle istituzioni nazionali e locali, hanno visto l’accentuarsi di reazioni positive, di contrapposizione a una prospettiva di declino per dare spazio e attenzione alle possibilità di rinnovamento e di nuovo sviluppo. In particolare nella dimensione manifatturiera, industriale, del nostro sistema produttivo e nella sua capacità di innovare e, almeno in parte, di trainare la crescita.” 

Viviamo un tempo in cui chi vuole competere deve attivare le leve giuste. Nel nostro Paese cresce il numero di aziende che legano il compenso variabile del top management al conseguimento di risultati sociali e ambientali. Questo perché a essere sostenibile l’azienda guadagna, sia in termini economici sia in termini reputazionali.
Sull’onda dei recenti movimenti di opinione, è aumentata infatti la consapevolezza dei consumatori sul prodotto e tra gli investitori è cresciuta la considerazione dei criteri Environmental, Social, Governance.
La posta in gioco è altissima: le nuove generazioni chiedono un cambio di passo nella salvaguardia del pianeta e gli attori della produzione non si possono sottrarre. 

L’auspicio è che il 2020 risvegli il desiderio di impegnarci con passione in un futuro di sviluppo sostenibile.

Partendo anche dalla promozione di un dialogo con tutti gli stakeholder di riferimento possiamo e dobbiamo farcela!