Documento di economia e finanza

Nubi all’orizzonte

Antonio Pesante  

Federmanager FVG e componente del Comitato Nazionale Pensionati
Non abbiamo ancora metabolizzato il taglio perequativo sulle nostre pensioni, decretato dalla legge finanziaria 2023 che, in preparazione del DEF 2024, si profilano nuove nubi all’orizzonte per le nostre pensioni. 

Come ricorderete con la legge finanziaria 2023, approvata dal Parlamento il 31 dicembre 2022, si è decretato un grosso taglio alla percentuale di indicizzazione, relativa all’inflazione subita delle nostre pensioni, sia per il 2023 che per il 2024. 

Dai primi giorni di settembre il governo sta ragionando sulle proposte per il DEF 2024 che deve essere presentato entro fine settembre per poi venir approvato dal parlamento entro il 31 dicembre. 

La materia del contendere è abbastanza pregna di provvedimenti che il governo sta prendendo in esame: taglio del cuneo contributivo dei lavoratori dipendenti, riduzione aliquote Irpef, taglio alla tassazione di tredicesime e premi di produttività, pacchetto welfare alle famiglie, riforma pensioni, aumento dei minimi pensionistici, rivalutazione delle pensioni 2024, ecc. 

Antonio Pesante
Federmanager FVG
e componente del
Comitato Nazionale
Pensionati

Antonio Pesante Federmanager FVG e componente del Comitato Nazionale Pensionati

La manovra allo studio avrà un impatto di circa trenta miliardi che non ci sono, ma sono da ricercare per non aumentare il debito pubblico. Solo per la rivalutazione delle pensioni per l’adeguamento all’inflazione per il 2024, se la percentuale dell’inflazione del 2023 rimane sulla media attuale de 5,6%, il valore rasenterà i 13 miliardi

Da articoli sui media, relativi a interviste a esponenti del governo, si è appreso che il governo, andando a caccia di risorse, potrebbe prendere in esame una ulteriore stretta sulle rivalutazioni pensionistiche, a scapito di quelle di importo superiore a 5 volte il minimo INPS, aumentando così il taglio già stabilito nella finanziaria 2023; tutto ciò per finanziare almeno in parte il pacchetto previdenza. CIDA assieme a Federmanager hanno messo in atto varie iniziative a contrasto di quanto già legiferato e di futuribili altri tagli alle nostre pensioni: 
  • Sono stati presentati i 7 ricorsi giudiziari, dopo il dovuto invio della diffida all’INPS. 
  • Il presidente Stefano Cuzzilla ha in questi ultimi tre mesi incontrato vari esponenti politici di governo e di opposizione per contrastare ogni possibile tentazione di far cassa sull’indicizzazione degli assegni previdenziali.
  • Sono state coinvolte nella nostra protesta altre categorie, quali le associazioni dei Magistrati, dei Militari, dei Giornalisti e si cercherà altre categorie da avvicinare.
  •  È stata inviata lettera formale a Palazzo Chigi per richiesta di essere ricevuti dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni con argomenti da trattare relativi alla nostra categoria, quali: pensioni, sanità, fiscalità, pensioni integrative. 
  • È stato contattato il Segretario Generale del Quirinale per sensibilizzare il Presidente della Repubblica sul senso di “schiacciamento” della classe media italiana, che sembra essere stata abbandonata dal potere politico, ed è stata inoltrata domanda di ricevimento. 
  • Avvio di una manifestazione CIDA, di tutta la dirigenza pubblica e privata, a Milano il 6 ottobre quale incontro dei nostri pensionati con le forze politiche del Governo. Si prevede una partecipazione in presenza di almeno 400 persone con l’aggiunta di quanti seguiranno in streaming
  • Programmare una petizione, con raccolta di almeno 50.000 firme, con lo scopo di bloccare/diminuire il taglio della perequazione già deciso per il 2024 e di far approvare la divisione delle spese dell’INPS tra Assistenza e Previdenza
  • Si sta preparando una importante manifestazione a Roma con la presenza di almeno 2.000 pensionati a supporto delle nostre istanze. 
  • Ad affiancare queste attività ci sarà una campagna di informazione per far conoscere quanto verrà fatto. 

Vi terrò aggiornati sul proseguo.